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Sociale

Arte, lavoro e inclusione: oltre la disabilità con la Fondazione Div.ergo

Immagine di due ragazzi che producono opere d'aritgianato
Immagine di due ragazzi che producono opere d'aritgianato

Sono Maria Teresa Pati, coordinatrice del progetto Artelier e presidente di Fondazione Div.ergo ONLUS.

Dal 2015 il nostro obiettivo è promuovere l’inclusione sociale, culturale e lavorativa di oltre settanta persone con disabilità intellettiva attraverso il lavoro, il volontariato, l’amicizia, percorsi culturali e artistici. Molto spesso per questi destinatari, finito il percorso scolastico, si apre la prospettiva di giornate vuote, tutte uguali, ed una vita da soggetti “passivi”. 

Ci ispiriamo all’art. 30 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Supportiamo chi partecipa  nel prendere parte alla vita culturale e a sviluppare il  proprio potenziale artistico e intellettuale, contribuendo ad accrescere nella società la consapevolezza delle capacità e del contributo delle persone con disabilità.

Favorire l'inclusione di persone con disabilità intellettiva grazie al Fondo di Beneficenza

Per concretizzare questi obiettivi abbiamo dato vita a un Laboratorio e a una Bottega, rispettivamente a Lecce e Santeramo in Colle, in cui 17 artisti con disabilità intellettiva svolgono quotidianamente attività artigianali, artistiche e culturali, realizzando piccole opere d’arte.

Nel maggio 2020 il Laboratorio ha vinto il premio nazionale per l’innovazione nell’economia sociale “Angelo Ferro”, ma a causa della pandemia il progetto rischiava di bloccarsi. Il contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo ci ha consentito di ripartire e di scommettere sul futuro, promuovendo anche tirocini formativi per gli artisti e sostenendo, per cinque di loro, i primi contratti di lavoro della loro vita. 

Chi entra oggi a Div.ergo, vede prima di tutto un artigianato di grande qualità estetica e poi scopre il valore aggiunto, quello della solidarietà. Con i nostri prodotti viaggia un messaggio chiaro: “Si è uomini solo con gli altri”. Lo stesso messaggio che abbiamo comunicato a oltre 300 studenti che, con i percorsi di “A scuola di diversità”, hanno incontrato gli artisti e riflettuto su un’idea nuova di disabilità. 

A chi vuole proporre un progetto al Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo consiglio di individuare con attenzione il bisogno sociale sul quale si desidera intervenire promuovendo azioni mirate per risolverlo, e di determinare i beneficiari, prestando particolare attenzione alla sostenibilità futura del progetto, affinché l’impatto sociale sia duraturo nel tempo e generi nel contesto un’esperienza solida e, per questo, credibile. 

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