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REGGIO EMILIA: IL DISTRETTO DELLA MECCATRONICA TRA SFIDE E OPPORTUNITA’

• Incontro con gli imprenditori distrettuali organizzato da Intesa Sanpaolo presso la sede di E80 Group a Viano. Il Distretto si distingue per capacità innovativa, propensione all’export e specializzazione delle filiere sul territorio

• Le imprese che hanno investito nel 4.0 evidenziano un tasso di crescita doppio rispetto alle altre e un rafforzamento significativo della produttività del lavoro. Fondamentale attrarre e trattenere figure altamente qualificate

Viano (Reggio Emilia), 26 gennaio 2024 – Nel 2023 il distretto della Meccatronica di Reggio Emilia ha ribadito la propria competitività con un balzo delle esportazioni cresciute del 5,4%, a rimarcare una volta ancora la forza dell’economia distrettuale, una funzione di ‘traino’ dell’economia locale e regionale che necessita di una visione ampia, di lungo respiro e sinergica tra gli attori sul territorio. Del distretto, del valore dei rapporti di filiera e degli investimenti strategici volti a uno sviluppo solido e diffuso nell’ambito di un contesto macroeconomico e geopolitico incerto si è appunto discusso in incontro con gli imprenditori organizzato da Intesa Sanpaolo presso il quartier generale di E80 Group a Viano.
Ad aprire i lavori Enrico Grassi, Presidente E80 Group e Stefania Bergamaschi, Direttrice Imprese Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo. A seguire Giovanni Foresti, Serena Fumagalli e Carla Saruis, economisti della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo hanno illustrato nel dettaglio uno studio ad hoc sul settore della Meccanica con uno specifico focus sul distretto della Meccatronica di Reggio Emilia. Un quadro, quello tracciato dai tre economisti, che ha fornito una approfondita base di analisi per il dibattito tra gli imprenditori del comparto, che ha avuto al centro i temi dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità e della valorizzazione del capitale umano.

Enrico Grassi, Presidente E80 Group: “Lo studio sul Distretto della Meccatronica di Reggio Emilia evidenzia come le aziende che hanno organizzato strategicamente e investito nell’Industria 4.0 abbiano registrato un notevole tasso di crescita, consolidando allo stesso tempo il legame con il territorio. Questi risultati rispecchiano la visione che da sempre guida il nostro gruppo, a partire dallo sviluppo di una filiera corta, dove i fornitori sono come partner, alla valorizzazione dei giovani, che rappresentano l’investimento più sostenibile che possiamo fare. Un approccio che ci permette di coltivare al nostro interno il know-how e le competenze necessarie per garantire ai clienti di tutto il mondo un alto livello di innovazione e sicurezza, oltre ad un servizio costante nel tempo, partendo dal presupposto che l’Industria 4.0 è un ecosistema che si realizza e si costruisce non al di là delle persone ma oggi più che mai grazie a loro”.

Stefania Bergamaschi, Direttrice Imprese Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo: “Anche gli ultimi dati disponibili confermano l’elevata competitività sui mercati internazionali del distretto della Meccatronica reggiana. Uno dei principali asset dell’Emilia-Romagna è rappresentato appunto dai distretti e dai rapporti di filiera, nel cui ambito si generano alta qualità e grande capacità di innovare. Dal nostro dialogo quotidiano con le imprese emerge come anche in un contesto geopolitico di incertezza, export, innovazione e sostenibilità si confermano pilastri per la crescita delle nostre aziende. Occorre restare focalizzati e fare sistema su questi fattori strategici e noi, come prima banca italiana, siamo impegnati a supportare al meglio gli investimenti in tal senso. Solo nell’ambito dei finanziamenti S-Loan, che vantano un meccanismo di premialità al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, ad oggi abbiamo erogato alle imprese emiliano-romagnole oltre 1,3 miliardi di euro”.

Scenari e opportunità per le imprese della Meccatronica di Reggio Emilia
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

La meccanica rappresenta un settore chiave per il sistema economico italiano: nel 2022 ha generato circa 43 miliardi di euro di valore aggiunto, occupando 484.000 addetti e confermandosi tra i settori più rilevanti del manifatturiero italiano. Il nostro Paese è leader di settore, al quinto posto tra gli esportatori mondiali e al secondo in Europa per occupati e valore della produzione.
In particolare in Emilia Romagna la meccanica ha un ruolo di primo piano, come confermato dalla presenza di tante realtà distrettuali, tra cui il distretto della Meccatronica di Reggio Emilia. Il distretto conta 791 imprese che impiegano 19.816 addetti, principalmente occupati in medio-grandi imprese (71% degli addetti) e si contraddistingue per alcuni fattori di competitività: l’elevato livello di internazionalizzazione, l’innovazione e il legame con il territorio.
Le esportazioni distrettuali nel 2022 hanno raggiunto il record storico di circa 4,8 miliardi di euro, in crescita del 64,4% rispetto al 2008, un tasso di crescita quasi doppio rispetto alla media italiana di settore. Rilevanti i risultati conseguiti nei mercati più lontani, in particolare negli Stati Uniti divenuti il primo sbocco commerciale, superando di slancio la Germania. La crescita del distretto è proseguita nel corso del 2023: l’export nei primi nove mesi dell’anno è, infatti, aumentato del 5,4%, facendo segnare un progresso pari a 189 milioni di euro.
Grazie a questi risultati si è molto rafforzata la propensione a esportare: l’export per addetto supera i 224mila euro, a fronte di 182 mila euro per addetto nella meccanica italiana. L’elevata internazionalizzazione è confermata dai dati sugli investimenti esteri: il 7,2% delle imprese della meccanica del distretto sono state acquisite da operatori esteri, mentre il 13,9% ha effettuato diretti esteri in uscita, percentuali superiori a quelli che si registrano per il settore.
Il distretto si distingue anche per capacità innovativa: il 21,8% delle imprese della meccanica del distretto brevetta, contro il 17,6% della meccanica italiana. Inoltre, il 32,8% delle imprese che brevettano, si concentra su innovazioni green e in generale su tecnologie relative alle specializzazioni del territorio, rafforzando il legame con le diverse filiere presenti in loco. I forti legami con il territorio emergono anche da un’originale analisi sulle forniture che evidenzia distanze di approvvigionamento ridotte, pari mediamente a 79km.
Nei prossimi anni, pur in presenza di uno scenario macroeconomico complesso e incerto, le imprese del distretto potranno continuare a crescere facendo leva sui loro punti di forza e cogliendo le opportunità offerte dalle transizioni green e tecnologica in corso. La domanda di beni di investimento, infatti, resterà elevata, anche grazie agli importanti ritorni offerti dalla tecnologia: da un’analisi condotta dalla Direzione Studi e Ricerche insieme al competence center Bi-Rex su un campione di imprese prevalentemente emiliano-romagnole emerge come le imprese che hanno investito nel 4.0 abbiano evidenziato un tasso di crescita doppio rispetto alle altre (+32,5% tra il 2019 e il 2022 vs +16,6%) e un rafforzamento significativo della produttività del lavoro. La competitività del distretto dipenderà fortemente dalla capacità delle imprese di attrarre e trattenere giovani altamente qualificati, anche offrendo concrete prospettive di crescita professionale e retributive, insieme a mirate strategie di welfare aziendale.

 

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