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INTESA SANPAOLO:

Monitor dei Distretti della Toscana

·      Realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

·      Dati al 31/03/2022

Firenze, 21 luglio 2022 – I distretti tradizionali toscani nei primi tre mesi 2022 hanno realizzato 5,7 miliardi di euro di esportazioni a prezzi correnti, superando di circa un miliardo il valore del primo trimestre 2019 (+20,1%) e del corrispondente periodo 2021 (+23,3%). Anche al netto dell’effetto prezzo, i settori manifatturieri delle specializzazioni distrettuali e dei poli mostrano variazioni positive rispetto al primo trimestre 2021 (+12%) e una crescita sostenuta rispetto al pre-crisi (+18%).

Come emerge dal Monitor dei Distretti della Toscana, elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, i principali raggruppamenti settoriali hanno realizzato una crescita rispetto al 2021, mentre rispetto al primo trimestre 2019 solo il Sistema casa sconta ancora un ritardo (-5,7%).

Il Sistema moda si conferma come la specializzazione più rilevante con oltre il 70% dell’export distrettuale: particolarmente positivo il risultato dell’Oreficeria di Arezzo che con oltre 730 milioni supera del 31% il buon risultato del 2021. In netto recupero anche i distretti del sistema moda dell’area fiorentina come la Pelletteria e calzature di Firenze (+13,0% rispetto al 2019) e l’Abbigliamento di Empoli (+34,1%) e segnali positivi anche dal distretto del Tessile e abbigliamento di Prato che, grazie al rimbalzo del primo trimestre, riesce a superare i valori pre-crisi (+16,3%). Nonostante la crescita tendenziale nel periodo gennaio-marzo, non chiudono il divario con il 2019 i distretti della Concia e calzature di Santa Croce (-6,1%), delle Calzature di Lucca (-25,6%) e delle Calzature di Lamporecchio (-54,3%). Mostrano invece un calo tendenziale rispetto all’anno precedente i distretti del Tessile e abbigliamento di Arezzo (-15,5%) e della Pelletteria e calzature di Arezzo (-31,6%) che conferma il ritardo con il 2019.

Il comparto dei Mezzi di trasporto, che nel 2021 aveva superato del 34,7% il dato del 2019, beneficia nel primo trimestre di un andamento particolarmente positivo della Nautica di Viareggio che per le caratteristiche strutturali del settore, organizzato su orizzonti pluriennali, può essere influenzato da operatività con picchi nei flussi; l’evoluzione delle esportazioni conferma un trend di crescita significativa visibile anche nel dato medio che negli ultimi trimestri si colloca stabilmente sopra i 200 milioni di euro, dai circa 150 milioni registrati mediamente fino al 2018.

Anche i distretti della filiera Agro-alimentare rafforzano il recupero già realizzato nel 2021 con crescite diffuse a tutte e tre le specializzazioni, supportate da una buona dinamica rispetto all’anno precedente nei mercati nordamericani (Stati Uniti +17,3%, Canada +37,5%) e tedesco (+33,3%).

Positivo anche il trend per la filiera del cartario di Lucca che presenta tassi di crescita superiore al 50% sia nella componente produttiva (+53,1% la variazione rispetto al primo trimestre del 2021), sia nel settore della meccanica (+53,8%).

I distretti appartenenti al Sistema casa scontano ancora un ritardo con il primo trimestre 2019: in particolare il distretto del Marmo di Carrara che, nonostante la crescita rispetto al 2021 del 20,3%, mostra un divario con il 2019 del -6,1% maturato principalmente nella componente grezza, mentre le vendite di marmo lavorato hanno raggiunto i livelli pre-crisi.

I poli del settore farmaceutico e del biomedicale, confermano il buon andamento del 2021 e con quasi 950 milioni di euro di esportazioni superano del 52,7% il dato del primo trimestre 2019; si segnala in particolare il forte impulso per il polo farmaceutico dalla provincia di Siena che già nel 2021 aveva raddoppiato le esportazioni e mantiene un significativo tasso di crescita nel primo trimestre pari al +79,9%. L’elevata specializzazione della provincia nel settore farmaceutico è, inoltre, confermata dal progetto che prevede la costituzione di un centro nazionale contro le pandemie (Biotecnopolo) finanziato con i fondi del PNRR per produrre vaccini e farmaci specifici.

Tra i mercati di sbocco la Svizzera si conferma come primo mercato di riferimento con oltre 1,2 miliardi di esportazioni, ma è da rilevare il forte incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+37,6%) che possono anche essere sostenute da dinamiche del cambio favorevoli alle imprese esportatrici.

Lo scenario rimane condizionato da una forte complessità e incertezza: oltre alle tensioni geopolitiche il contesto competitivo è influenzato da spinte inflazionistiche, crisi energetica e carenza di materie prime. Il ruolo dei mercati internazionali si conferma centrale per competere nell’attuale contesto e l’evoluzione recente del tasso di cambio con il dollaro sta aprendo delle opportunità negli scambi con il mercato americano che potrebbero essere colte anche dalle imprese distrettuali toscane che vantano già un buon posizionamento e per le quali gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco.

“Le PMI dei distretti industriali toscani stanno sostenendo la ripresa, i numeri testimoniano una forte focalizzazione sui mercati esteri e a favore delle produzioni più competitive, ma gli elementi di incertezza dell’attuale situazione sono evidenti, commenta Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Ciononostante, le aziende continuano a pianificare il proprio business guardando ai mercati esteri, all’innovazione di prodotto e di processo, alla transizione digitale ed ecologica, che costituiscono sempre più elementi strategici per la competitività. Da inizio anno, il nostro Gruppo ha sostenuto le imprese toscane con oltre 800 milioni di euro di erogazioni a medio-lungo termine. Oggi, prosegue Nocentini, di fronte all’aumento dei costi di materie prime ed energia, è necessario sostenere innanzitutto la riqualificazione energetica delle imprese, grazie ad incentivi ed ad investimenti verso obiettivi ESG, che il nostro Gruppo sostiene attraverso gli Sloan, prestiti finalizzati ad investimenti su sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Le aziende che stanno investendo e che generano ricavi devono poter continuare a spingere sulla ripresa economica, il nostro impegno è sostenerle con convinzione grazie agli strumenti e alle competenze a disposizione”.

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Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il forte orientamento al digitale e al fintech. Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.

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