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Milano, 13 maggio 2003



     •    Utile netto consolidato a 313 mln. di euro
•    Risultato di gestione in crescita del 12%
•    Significativo miglioramento del cost/income ratio, in calo al 63% dal 68%
•    Continua il rafforzamento dei coefficienti patrimoniali: Core Tier 1 ratio al 6%
•    Accettata l’offerta vincolante per le attività di Banque Sudameris  in Cile da parte di Banco del Desarrollo
Si è riunito oggi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha esaminato e approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2003.
 
Le decise azioni di riduzione dei costi hanno contrastato efficacemente la debolezza dei ricavi dovuta al persistere del non favorevole andamento dei mercati finanziari e hanno condotto a un incremento del 12,3% del risultato di gestione, salito a 921 milioni di euro nel primo trimestre 2003 rispetto agli 820 milioni del primo trimestre 2002, con un significativo miglioramento del cost/income ratio, sceso al 63% dal 68% del corrispondente periodo dell’anno scorso. L’utile netto consolidato è di 313 milioni di euro, dopo accantonamenti per 355 milioni di euro. Continua il rafforzamento dei coefficienti patrimoniali, con il Core Tier 1 ratio che al 31 marzo ha raggiunto il 6%.
 
Il conto economico consolidato del primo trimestre 2003 registra un margine d’interesse pari a 1.422 milioni di euro, in calo del 6,9% rispetto ai 1.527 milioni del primo trimestre 2002; al netto dell’effetto cambio delle valute sudamericane, la flessione sarebbe limitata al 3,2%. Le commissioni nette calano a 804 milioni di euro da 855 milioni (-6%), a seguito della contrazione della componente connessa all’intermediazione in titoli (-32%) e al risparmio gestito (-22%), non compensata dalla positiva dinamica relativa all’attività bancaria commerciale (+8%). I proventi da operazioni finanziarie crescono a 194 milioni, rispetto ai 94 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Complessivamente, il margine d’intermediazione è di 2.514 milioni, in diminuzione del 3% rispetto ai 2.593 milioni del primo trimestre 2002; al netto dell’effetto cambio, il margine d’intermediazione crescerebbe dello 0,5%.
 
I costi operativi complessivi ammontano a 1.593 milioni di euro, in contrazione del 10,2% rispetto ai 1.773 milioni del primo trimestre 2002; la riduzione sarebbe pari al 6,9% al netto dell’effetto cambio. In quest’ambito, i costi del personale scendono del 9,3% (del 6,6% al netto dell’effetto cambio), le altre spese amministrative si riducono del 13,5% (del 9,6% al netto dell’effetto cambio) e gli ammortamenti calano del 2,4% (crescerebbero dell’1,3% al netto dell’effetto cambio).
 
Conseguentemente, il risultato di gestione ammonta a 921 milioni di euro, in crescita del 12,3 rispetto agli 820 milioni del primo trimestre del 2002; l’aumento sarebbe del 16,6% al netto dell’effetto cambio.
 
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 355 milioni, rispetto ai 270 milioni del primo trimestre 2002. In quest’ambito, 67 milioni sono dovuti all’America Latina e 21 milioni sono relativi alla svalutazione apportata all’interessenza in Bayerische Hypo-Vereinsbank.
 
L’utile delle attività ordinarie è quindi cresciuto dell’1,3%, a 534 milioni dai 527 milioni del primo trimestre 2002; l’incremento sarebbe del 3,9% al netto dell’effetto cambio.   
 
Il saldo delle componenti straordinarie registra un utile pari a 30 milioni, rispetto ai 239 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, e include proventi per 25 milioni derivanti dalla cessione di IntesaBci Bank Suisse e per 6 milioni connessi alla valutazione al mercato delle azioni proprie detenute in portafoglio.
 
A seguito dei minori proventi straordinari, l’utile netto consolidato risulta pari a 313 milioni di euro rispetto ai 425 milioni del primo trimestre 2002, con un utile netto della Capogruppo di 253 milioni di euro rispetto ai 401 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

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 Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2003 i crediti verso la clientela ammontano a 165 miliardi di euro, in calo dell’ 1,8% rispetto al 31 dicembre 2002 e del 7,8% rispetto al 31 marzo 2002; gli elementi principali di questo calo sono collegati alla decisione di ridurre l’esposizione verso la clientela Large Corporate e, nel confronto con fine marzo dello scorso anno, anche alla securitisation di circa 2 miliardi di euro di mutui ipotecari residenziali. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 472 miliardi, in flessione dell’ 1,8% rispetto al 31 dicembre 2002 e del 7,5% rispetto al 31 marzo 2002. A fine trimestre, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 4.293 sportelli bancari - di cui 3.251 in Italia e 1.042 all’estero - con 71.052 dipendenti, 336 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2002.

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Prosegue l’attuazione delle linee d’azione previste nel piano Piano d’Impresa per la riduzione del profilo di rischio e il rafforzamento patrimoniale.
 
Nel primo trimestre 2003 l’esposizione alla clientela Large Corporate ha registrato un’ulteriore riduzione, pari a 4,1 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2002 (da 38,5 miliardi a 34,4 miliardi), interamente dovuta alla componente internazionale.
 
Nell’ambito dell’attività in credit derivatives, le “posizioni aperte” per investimento (banking book) sono diminuite del 20% nel trimestre, da 3 miliardi di euro a 2,4 miliardi.
 
Rispetto alla fine del 2002 le sofferenze nette si sono ridotte dell’ 1,3%, scendendo da 5.348 milioni di euro a 5.279 milioni, con una copertura al 63%.
 
L’indebitamento netto sul mercato interbancario  si è contratto del 23% nel trimestre, da 14,7 miliardi di euro a 11,4 miliardi.
 
I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2003 sono risultati pari al 6% per il Core Tier  1 ratio (rispetto al 5,9% del 31 dicembre 2002), al  6,8% per il Tier 1 ratio (invariato rispetto al 31 dicembre 2002), e all’ 11,2% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto all’ 11,1% del 31 dicembre 2002).

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Per quanto riguarda la riduzione della presenza in America Latina, il Gruppo Intesa - oltre ad avere in corso la cessione di Banco Sudameris Brasil a Banco ABN AMRO Real - ha accettato l’offerta vincolante da parte di Banco del Desarrollo per l’acquisto delle attività di Banque  Sudameris S.A. in Cile. Banco del Desarrollo è una banca cilena che annovera nella compagine sociale l’azionista locale Inversiones Norte y Sur, la banca italiana San Paolo IMI e la francese Crédit Agricole.
 
Secondo la proposta, il Gruppo Intesa riceverà un controvalore approssimativamente uguale  al valore di libro di tali attività (circa 30 milioni di dollari) in azioni di nuova emissione di Banco del Desarrollo, che rappresentano circa il 16% del capitale di Banco del Desarrollo, per le quali è previsto un meccanismo di graduale monetizzazione che garantisce al Gruppo Intesa di ricevere in contanti entro il 31 dicembre 2003 almeno il 30% del controvalore pattuito.
 
Il perfezionamento dell’operazione, in cui UBS Warburg agisce in qualità di advisor del Gruppo Intesa, è atteso entro la fine di luglio ed è subordinato alle necessarie autorizzazioni.

 

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In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, nei prossimi trimestri ci si attende il progressivo dispiegamento degli effetti delle azioni intraprese sia dal lato dei ricavi sia dal lato dei costi e un conseguente significativo recupero della redditività, come indicato dal Piano d’Impresa.

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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico ed ai dati patrimoniali consolidati (riclassificati in forma sintetica) inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la relazione trimestrale non è stata sottoposta a controllo contabile da parte della società di revisione.
 
Si segnala che - come consentito dall’art.82, comma 2, della Delibera Consob 14 maggio 1999 n. 11971 e successive modificazioni - in luogo dell’informativa riguardante i dati trimestrali al 30 giugno 2003, verrà messa a disposizione degli azionisti e del mercato la relazione semestrale riferita al 30 giugno 2003 entro il termine massimo consentito di 75 giorni da tale data.




>> Schemi di Bilancio


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