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Milano, 24 settembre 2002

Il Consiglio di amministrazione della Banca di Trento e Bolzano (Gruppo IntesaBci), riunitosi sotto la presidenza di Claudio Dematté, ha esaminato la relazione semestrale al 30 giugno 2002 che ha evidenziato risultati positivi sia nei volumi intermediati sia nell’utile netto conseguito pari a 5,1 milioni di euro, con un livello di redditività allineato al dato del primo semestre del 2001.

 

Sotto il profilo patrimoniale gli impieghi verso clientela, aumentati del 17,8%, raggiungono i 1.414,9 milioni di euro, migliorando il loro indice di rischiosità che passa dal 2,44 all’1,82%.

Anche la raccolta da clientela, sia diretta che indiretta, ha avuto un buon andamento (+ 4,1% e +3,0%) raggiungendo la prima i 1.365 e la seconda i 1.667 milioni di euro. La massa amministrata si è di conseguenza posizionata sui 3.032 milioni di euro con un aumento del 3,5%.

 

Per quanto riguarda l’aspetto economico, la diminuzione del margine degli interessi, causata dall’andamento dei tassi di mercato, è stata compensata dall’aumento del margine dei servizi in crescita nonostante la sfavorevole congiuntura, che copre ampiamente il costo del personale.

Il margine di intermediazione (36,3 milioni di euro) risulta allineato a quello dell’anno scorso.

Il risultato di gestione si posiziona sugli 8,4 milioni di euro, mettendo a segno un plus del 9,1%, rispetto ai 7,7 milioni del periodo a raffronto.

 

I risultati sopra esposti sono stati resi possibili grazie alla rinnovata e più intensiva azione commerciale. Benefici crescenti, che si ripercuotono favorevolmente nella operatività generale dell’offerta e nel rapporto con la clientela, sono derivati alla banca dalle proficue sinergie attivate con la capogruppo IntesaBci in termini di prodotti, servizi e know how organizzativo.

 

Al 30 giugno 2002 la struttura distributiva si componeva di 69 filiali, di cui 32 in provincia di Trento, 30 in quella di Bolzano e 7 in Lombardia e Veneto.

 

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