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Milano, 08 settembre 2003

Utile netto consolidato a 710 mln. di euro, rispetto ai 114 mln. del primo semestre 2002

Utile delle attività ordinarie a 1.148 mln., più che quadruplicato rispetto al primo semestre 2002

Risultato di gestione in crescita del 16%

Significativo miglioramento del cost/income ratio, in calo al 61,7% dal 66,5%

Nel primo anno di attuazione del Piano d’Impresa 2003-2005 i risultati conseguiti sono stati in linea con gli obiettivi



Si è riunito oggi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2003 e ha esaminato i risultati del primo anno di attuazione del Piano d’Impresa 2003-2005.

I risultati del primo semestre 2003


Il conto economico consolidato del primo semestre 2003 registra un margine d’interesse pari a 2.705 milioni di euro, in calo del 5,5% rispetto ai 2.861 milioni del primo semestre 2002. Il calo è dovuto principalmente a tre fattori: i) la riduzione strutturale del portafoglio titoli connessa al riposizionamento strategico dell’attività di capital markets dalle operazioni che generano margine d’interesse a quelle che generano margine da servizi, ii) la riduzione dell’esposizione alla clientela Large Corporate, iii) la chiusura dello spread tra tassi di mercato e costo della raccolta. Fattori solo in parte compensati dalla crescita dei prestiti alle famiglie e alle piccole-medie imprese e dall’ampliamento dello spread sui prestiti alle imprese di maggiori dimensioni.

 

Le commissioni nette segnano una flessione del 2,2%, scendendo  a 1.623 milioni di euro da 1.659 milioni, a seguito della contrazione della componente connessa a fondi comuni e gestioni patrimoniali (-20%), solo in parte compensata dalla positiva dinamica relativa alla bancassicurazione (+33%) e all’attività bancaria commerciale (+1%). I proventi da operazioni finanziarie crescono a 504 milioni, rispetto ai 202 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, con un incremento dovuto soprattutto all’offerta di obbligazioni strutturate e di corporate derivatives e al miglioramento strutturale dell’attività di capital markets. Complessivamente, il margine d’intermediazione è di 4.975 milioni, in crescita dell’1,5% rispetto ai 4.900 milioni del primo semestre 2002.

 

I costi operativi complessivi ammontano a 3.069 milioni di euro, in diminuzione del 5,8% rispetto ai 3.257 milioni del primo semestre 2002. In quest’ambito, i costi del personale si riducono del 7,9% e le altre spese amministrative del 4,8%,  gli ammortamenti crescono del 3,1%.

 

Conseguentemente, il risultato di gestione ammonta a 1.906 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto ai 1.643 milioni del primo semestre del 2002, con un significativo miglioramento del cost/income ratio, sceso al 61,7% dal 66,5% del corrispondente periodo dell’anno scorso.

 

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore (escluso l’ammortamento del goodwill) è pari a 694 milioni, rispetto ai 1.335 milioni del primo semestre 2002. In quest’ambito, 120 milioni sono dovuti all’America Latina e 30 milioni sono relativi alla svalutazione apportata all’interessenza in Bayerische Hypo-Vereinsbank.

 

L’utile delle attività ordinarie è quindi più che quadruplicato a 1.148 milioni dai 261 milioni del primo semestre 2002.

 

Il saldo delle componenti straordinarie registra un utile pari a 114 milioni, rispetto ai 50 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, e include proventi per 229 milioni derivanti dalla valutazione al mercato delle azioni proprie detenute in portafoglio e oneri per 130 milioni connessi al disimpegno dall’America Latina.

 

L’utile netto consolidato risulta pari a 710 milioni di euro rispetto ai 114 milioni del primo semestre 2002, con un utile netto della Capogruppo di 674 milioni di euro rispetto ai 174 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente.

 

 

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Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2003 i crediti verso la clientela ammontano a 162 miliardi di euro, in calo del 2% rispetto al 31 dicembre 2002 e del 6,2% rispetto al 30 giugno 2002; gli elementi principali di questo calo sono collegati alla decisione di ridurre l’esposizione verso la clientela Large Corporate soprattutto internazionale senza rapporti con l’Italia e, nel confronto con fine giugno dello scorso anno, anche alla securitisation di circa 2 miliardi di euro di mutui ipotecari residenziali. La massa amministrata per conto della clientela risulta pari a 477 miliardi, in aumento dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2002 e in flessione del 2,6% rispetto al 30 giugno 2002; in quest’ambito, la raccolta diretta raggiunge i 181 miliardi, in crescita dell’ 1,6%  rispetto al 31 dicembre 2002 e dello 0,9% rispetto  al 30 giugno 2002, e il risparmio gestito ammonta a 127 miliardi, in aumento del 3,7% rispetto al 31 dicembre 2002 e in calo dell’ 1,1% rispetto al 30 giugno 2002.

 

A fine semestre, la struttura operativa del Gruppo Intesa si articola in 3.897 sportelli bancari - di cui 3.206 in Italia e 691 all’estero - con 62.492 dipendenti, 2.820 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2002.



Il primo anno del Piano d’Impresa 2003-2005

 

Il Piano d’Impresa 2003-2005 presentato il 9 settembre 2002 ha stabilito precisi obiettivi per la ristrutturazione e il rilancio del Gruppo Intesa. I risultati conseguiti nel primo anno di attuazione sono in linea con gli obiettivi.

 


Per quanto riguarda gli obiettivi di ristrutturazione, al 30 giugno 2003:

 

1. tata realizzata una riduzione dei costi operativi di circa 550 milioni di euro rispetto al 2001, pari a quasi il 70% dell’obiettivo di 800 milioni previsto entro il 2005;

2. sposizione alla clientela Large Corporate  ha evidenziato una contrazione di 22,3 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2001 (diminuendo del 42%,  da 53,4 miliardi a 31,1 miliardi), prevalentemente dovuta alla componente internazionale, superando l’obiettivo di riduzione di 17 miliardi previsto a Piano per la fine del 2003;

3. ncidenza del settore Retail (Divisione Rete, Banche Italia, Società Prodotto e Banche del Centro-Est Europa) rispetto al settore Corporate è cresciuta al 64% dal 53% del 31 dicembre 2001, con un obiettivo di Piano pari al 71% per il 2005;

 

4. ncidenza delle attività in Italia rispetto alle attività all’estero è aumentata  all’ 82% dal 71% del 31 dicembre 2001, con un obiettivo di Piano pari all’87% per il 2005;

 

5. l’attività in credit derivatives ha registrato, rispetto al 30 giugno 2002, una diminuzione del 52% delle “posizioni aperte”  (scese da 11,7 miliardi a 5,6 miliardi);


6. per quanto riguarda la qualità dell’attivo, il rapporto tra rettifiche nette su crediti e risultato di gestione è sceso al 27% dal 76% del 2001, con un obiettivo di Piano pari  al 18% per il 2005, e il grado di copertura delle sofferenze è salito al 63% dal 59% del 2001, con un obiettivo pari al 67% per il 2005;


7. l’indebitamento netto sul mercato interbancario  si è contratto del 76% rispetto al 31 dicembre 2001 (scendendo da 37 miliardi  a 9 miliardi);


8. in relazione alla presenza in America Latina tramite il Gruppo Sudameris, è stata registrata l’uscita da Argentina, Brasile e Cile, cui ha fatto seguito nel terzo trimestre l’uscita dalla Colombia; con le ulteriori operazioni di dismissione previste nella restante parte dell’anno, la presenza si ridurrà al solo Perù (che già da questo semestre è tornato al pareggio);

 

9. i coefficienti patrimoniali sono risultati pari al 6,0% per il Core Tier  1 ratio (rispetto al 5,3% del 31 dicembre 2001 e al 7,7% obiettivo di Piano al 2005), al 6,9% per il Tier 1 ratio (rispetto al 6,0% del 31 dicembre 2001 e all’ 8,6% obiettivo al 2005), e al 10,9% per il coefficiente patrimoniale totale (rispetto al 9,3% del 31 dicembre 2001 e all’ 11% obiettivo al 2005).

 


Per quanto riguarda gli obiettivi di rilancio:


1. e' stata realizzata una struttura organizzativa più orientata al cliente;


2. è stata rafforzata la squadra di management

3. è stata quasi ultimata la piena integrazione informatica tra le tre banche che hanno costituito la Capogruppo Banca Intesa: ad oggi già l’82% delle filiali di Banca Intesa utilizza un solo sistema informativo e il completamento dell’unificazione - previsto, come da Piano, per ottobre - permetterà di accelerare il lancio di nuovi prodotti;


4. è stato rafforzato il processo di valutazione e controllo del credito, che si avvarrà entro fine anno anche di sistemi di credit scoring  e di modelli di rating interni, nel quadro di una politica di erogazione che sarà orientata in misura crescente ai “distretti industriali”;


5. è in pieno svolgimento l’attuazione di oltre 100 progetti finalizzati allo sviluppo dei tre principali asset determinanti per la crescita: 
     - capitale umano, con un intenso programma di formazione (oltre 800.000 giornate previste), un aggiornamento dei processi di valutazione e un affinamento dei sistemi premianti, per contare sulle migliori professionalità disponibili; 
     - tecnologia, con interventi (pianificati circa 2 miliardi di euro di investimenti e costi per i sistemi informativi) finalizzati alla realizzazione di soluzioni innovative per migliorare in modo significativo la qualità del servizio;

     - relazioni con la clientela, con iniziative mirate (offerta, modello di servizio,….) per ciascuna tipologia di clienti, anche nel quadro del nuovo modello di filiale che si sta sviluppando, supportate da un approccio imperniato sulla cultura del servizio.

 

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In merito alle prospettive per l’esercizio in corso, l’andamento del conto economico nei primi sei mesi dell’esercizio consente di prevedere positivi risultati anche per l’intero 2003,  in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa.

 

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Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la cessione dell’intera partecipazione posseduta in Carinord 1 (pari al 50% del capitale sociale) al prezzo di 140 milioni di euro in contanti. Carinord 1 è la holding che controlla Cassa di Risparmio di Alessandria. L’acquirente terrà a breve il proprio Consiglio di Amministrazione per deliberare in merito all’operazione.

 

Con la cessione - che implica una minusvalenza di circa 30 milioni - decadono gli impegni assunti da Banca Intesa in sede di accordo originario con la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che avrebbero comportato un ulteriore investimento di oltre 300 milioni di euro.

 

L’operazione si inquadra nell’ambito della cessione delle attività non più strategiche e della razionalizzazione della presenza territoriale, che privilegia - dovunque possibile - la presenza diretta. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione delle autorità competenti.

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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico ed ai dati patrimoniali consolidati (riclassificati in forma sintetica) inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione incaricata di certificare, su base limitata, la relazione semestrale non ha ancora completato il proprio esame.

 

La Relazione semestrale al 30 giugno 2003 viene resa pubblica nei termini di cui all’art.82, comma 2, della Delibera Consob 14 maggio 1999 n. 11971 e successive modificazioni, in luogo dell’informativa riguardante il secondo trimestre dell’esercizio.


>> Schemi di bilancio

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