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Pordenone, 27 febbraio 2004

 

Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare FriulAdria (Gruppo Banca Intesa), riunitosi oggi a Pordenone, ha esaminato ed approvato la proposta di bilancio 2003 presentata dal presidente Angelo Sette.
Nel corso dell’anno, con l’ingresso di Luigi De Puppi nel ruolo di amministratore delegato, l’Istituto ha ulteriormente rafforzato la propria caratteristica di banca di riferimento per le famiglie, le aziende, le istituzioni di Friuli Venezia Giulia e Veneto orientale e di partner privilegiato per gli operatori economici locali interessati a sviluppare relazioni con i Paesi dell’Est.
Forte di 154 sportelli, con oltre 12.500 soci, più di 1.300 dipendenti e circa 270 mila clienti, FriulAdria ha chiuso il 2003 con un utile netto di 39,6 milioni di euro, in aumento del 16% rispetto all’esercizio precedente. Ciò consentirà di proporre all’assemblea del prossimo aprile la distribuzione di un dividendo di 1,70 euro per azione.
Particolarmente significativa la crescita degli impieghi, il cui ammontare a fine anno era pari a 2.876 milioni di euro, in aumento del 12,2% rispetto allo stesso periodo del 2002. L’incremento è stato trainato sia dal comparto a medio-lungo termine, con una crescita di 204 milioni (+14,8%), sia dal comparto a breve, con un aumento di 108 milioni (+9,1%).
In crescita anche la raccolta diretta complessiva, attestatasi a 2.658 milioni. Fra le varie componenti da segnalare la conferma del trend positivo dei depositi in conto corrente (+1,8%) e delle obbligazioni (+6,5%).
La raccolta indiretta globale ha registrato una crescita del 5,4%, attestandosi 5.126 milioni. In questo caso le performance più brillanti appartengono al risparmio gestito (+11,9%) e soprattutto ai fondi comuni (+28,8%).
L’elevata patrimonializzazione (da 403,6 a 406,7 milioni) continua ad essere uno dei punti di forza di FriulAdria e ne conferma il ruolo di azienda leader nel credito alle imprese anche nell’ottica dell’entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea.
Il margine di intermediazione è stato di 209,2 milioni in aumento di quasi un punto percentuale rispetto all’anno precedente. Una positività decisamente legata alla crescita del margine da servizi che ha messo a segno un +7,6%, compensando un leggero stress del margine di interesse.
Rivelatore di una sana ed efficiente gestione, infine, l’utile delle attività ordinarie prima delle imposte che, nonostante il persistere di un andamento altalenante dei mercati finanziari, ha chiuso il 2003 attestandosi ad oltre 73 milioni, con un incremento di 6,3 milioni (+9,4%) rispetto al 2002.
Alla realizzazione di tale risultato ha contribuito, anche nel 2003, una continua e attenta azione di contenimento dei Costi di Gestione che ha consentito riduzione di costi operativi per 8,7 milioni (- 6,4%) rispetto all’anno precedente.

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