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Milano, 26 aprile 2004

Da oggi disponibili per la consultazione i documenti Ambroveneto, Cariplo e Comit.
Per la prima volta on line i verbali fino al 1934, tra cui le carte miscellanee di Raffaele Mattioli.

E’ stato inaugurato oggi il nuovo Archivio Storico di Banca Intesa, alla presenza del Presidente Giovanni BAzoli, dell’Amministratore Delegato Corrado Passera, della Soprintendente Archivistica per la Lombardia Marina Messina, del Rettore dell’Università di Milano Enrico Decleva, del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Lorenzo Ornaghi e del Rettore dell’Università Bocconi Carlo Secchi.

Il nuovo archivio riunisce quelli delle tre banche incorporate nella fusione che ha dato vita a Banca Intesa:

  • Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (fondata nel 1823), che include anche l’archivio del Mediocredito Lombardo (costituito nel 1953 e ora Intesa Mediocredito)
  • Banco Ambrosiano Veneto (fondato nel 1892)
  • Banca Commerciale Italiana (fondata nel 1894)

Lo scopo dell’unificazione degli archivi è quello di preservare dalla dispersione questo vasto bene culturale, pilastro non secondario della memoria collettiva. E’ intenzione infatti di Banca Intesa di condividere il valore e il capitale di conoscenze del proprio archivio aprendolo alla consultazione degli studiosi, mentre fino ad oggi solo l’Archivio Comit era aperto regolarmente alla consultazione.

La qualità di questo patrimonio documentario trova del resto conferma nella «dichiarazione di notevole interesse storico» emanata dalla Soprintendenza Archivistica per la Lombardia.

La consistenza del patrimonio ora riunificato sfiora complessivamente i quattro chilometri di documenti, stimabili in 40 milioni di fogli; la parte aperta alla consultazione (di regola fino all’anno 1945) è inventariata in 56 fondi archivistici. Per la prima volta sono consultabili simultaneamente on line tutti gli inventari sul sito www.bancaintesa.it, nella sezione “Arte e Cultura”.

Due preziose fonti sono state interamente digitalizzate e si possono liberamente leggere on line: le Carte miscellanee di Raffaele Mattioli, relative al salvataggio della Banca Commerciale Italiana nei primi anni Trenta e i verbali degli organi decisionali (Consigli d’Amministrazione e Commissione Centrale di Beneficenza nel caso di Cariplo) fino al 1934.

I contenuti dell’Archivio spaziano ben oltre la storia dell’economia, della finanza e del mondo imprenditoriale. Grande è la rilevanza dei documenti di vertice per la storia politica, delle relazioni internazionali e della stampa; forte è l’interesse per la storia sociale a tutti i livelli, dai criteri di formazione e selezione del management alla composizione del personale, alla regolamentazione del rapporto di lavoro, con una preziosa integrazione fornita dagli house organ, periodici ormai di difficilissima reperibilità.

Ricche e plurali risultano le innumerevoli testimonianze su interventi creditizi o di beneficenza sociale sui singoli territori.

Tutt’altro che infrequenti sono le tracce di architetti famosi che hanno dato decoro alle direzioni centrali come pure a vari palazzi di filiali su tutto il territorio nazionale; del collezionismo di opere d’arte; degli interventi, cospicui e organici, di mecenatismo editoriale.

E’ terminata inoltre la ricognizione a tappeto per acquisire i verbali e i libri sociali delle banche incorporate in Banca Intesa (ad oggi l’operazione ha interessato 22 istituti per il Banco Ambrosiano Veneto e 13 per la Cariplo).

Con l’occasione è stato redatto anche un libro a cura di Francesca Pino: L’Archivio Storico di Banca Intesa: per una storia al plurale (distribuito a partire dal 26 aprile) che dà conto, per ciascuna preesistente istituzione, dei profili storici (corredati da alberi genealogici) e delle tradizioni archivistiche.


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