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Cambiamento climatico

Si parla di cambiamento climatico con riferimento all’aumento della temperatura media dell’atmosfera e degli oceani, causata principalmente dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera che sta già determinando conseguenze e ripercussioni non solo per l’ecosistema del pianeta, ma anche sulle dinamiche economiche e sociali.

Scienziati e governi sono allineati nel sostenere la necessità di mitigare gli impatti ambientali per ridurre le conseguenze sul clima e sostenere la transizione verso un futuro a minori emissioni.

La conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP 26), tenutasi a Glasgow a novembre 2021, ha riconosciuto l’importanza di una rapida e profonda riduzione delle emissioni di gas serra al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, ritenuti dagli esperti la soglia massima di sicurezza per evitare conseguenze altrimenti irreversibili.

L’Unione Europea ha assunto chiari impegni in merito alla lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo di ridurre le emissioni almeno del 55% entro il 2030 e di fare dell’Europa il primo continente a impatto zero sul clima entro il 2050.

L'impegno di Intesa Sanpaolo

In questo contesto, come operatore finanziario, siamo consapevoli di avere un ruolo fondamentale nell’orientare i capitali verso un’economia sostenibile nel breve e nel lungo termine, proprio perché generiamo impatti ambientali rilevanti sia derivanti dalle nostre attività dirette sia dal nostro business; oltre alla gestione della nostra impronta ambientale, possiamo infatti esercitare una forte influenza su attività e comportamenti che non possiamo controllare direttamente, in particolare di clienti e fornitori, e favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Intesa Sanpaolo è molto attiva nel promuovere le energie rinnovabili, l’efficienza energetica e il modello di business circolare sostenendone lo sviluppo e supportando i diversi segmenti di clientela, impegnati a ridurre la propria impronta ambientale, con la promozione di prodotti e servizi verdi offerti dalla rete commerciale in Italia e all’estero. Particolare attenzione è anche rivolta agli impatti generati dai clienti e fornitori, contribuendo alla diffusione di processi e comportamenti virtuosi sotto il profilo ambientale.

Intesa Sanpaolo ha anche adottato Linee Guida per il Governo dei rischi ambientali sociali e di governance (ESG) che determinano i criteri generali di esclusione del finanziamento di aziende o progetti con impatti ambientali, sociali e di governance particolarmente rilevanti ed elencano i settori identificati come “sensibili”. A questo framework vengono collegate policy e criteri di esclusione specifici, attualmente sono state predisposte le Regole per il settore del carbone e le Regole per il settore oil&gas non convenzionale.

 

Impegno Net Zero

A dimostrazione dell’importanza strategica del cambiamento climatico, nel 2021 Intesa Sanpaolo si è posta l’obiettivo di arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 con riferimento sia alle proprie che a quelle relative ai portafogli prestiti e investimenti, per l’asset management e l’attività assicurativa. Il Gruppo ha aderito alle relative iniziative lanciate da UNEP FI, in particolare: a ottobre 2021 ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA); a novembre 2021 Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland hanno aderito alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) ed infine a dicembre 2021 Intesa Sanpaolo Vita ha aderito alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) ed alla Net-Zero Insurance Alliance (NZIA).

Banking

Ad ulteriore conferma del forte commitment su questo obiettivo, all’interno del Piano di Impresa 2022-2025 e con più di un anno di anticipo rispetto alla scadenza prevista dalla NZBA, sono stati presentati i target di riduzione delle emissioni allineati al net zero per il 2030 nei settori oil&gas, produzione di energia, automotive ed estrazione del carbone che rappresentavano più del 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie sui settori indicati dalla NZBA.  

Con riferimento all’estrazione del carbone, in particolare, il target dell’esposizione è pari a zero entro il 2025, in linea con la politica di esclusione (phase-out) presente nelle “Regole per l’operatività creditizia nel settore del carbone”, aggiornata a luglio 2021.

Di seguito il primo monitoraggio dei target inclusi nel Piano e relativi a NZBA (maggiori dettagli sono disponibili nel TCFD Report 2022 approvato dal Consiglio di Amministrazione il 16 marzo 2023 (la sezione “NZBA target setting: annual reporting of emissions” del Report è stata sottoposta a una limited assurance). Tra le prime risultanze delle attività poste in essere si evidenzia, a fine 2022, una riduzione complessiva superiore al 60% delle emissioni assolute nei quattro settori oggetto di target. 

La tabella sotto riportata rappresenta in dettaglio, per ciascun settore oggetto di target, le metriche applicate, la baseline, l’aggiornamento al 31/12/20212 e l’obiettivo al 2030.

Settore e Scope*

Metriche

Baseline (30/06/2021)**

Target 2030 ***

31/12/2022****  

Oil&Gas***** (Scope 1,2,3)

gCO2e/MJ

64

52-58

65  

Produzione di energia (Scope 1,2)

kgCO2e/MWh

214

110

253 (1)  

Automotive (Scope 3 TTW*****)

gCO2e/vkm

162

95

155  

Estrazione del carbone 
(policy di esclusione)

€ mld
di esposizione

0,2

zero entro 2025

0,1  

 

* Settori della NZBA. Scenario di riferimento: IEA Net-Zero 2050. Le scelte progettuali, riguardanti la value chain, il perimetro delle emissioni considerate ed eventuali proxy, sono in linea con le metodologie PCAF e preliminari alla validazione SBTi. Le esposizioni considerate (Utilizzato per cassa; Hold-to-collect (HTC) bonds, Equity banking book) ai fini del target setting includono le Non Financial Corporate nei settori considerati al netto delle PMI. Oil&Gas - focus su “upstream operation” e “player integrati”, con l’esclusione delle società di raffinazione e distribuzione; Power Generation - Incluse solo le società di “Generation” e “Integrated Power Generation”, con l’esclusione delle società di trasporto e distribuzione; Automotive – Inclusi solo i produttori di automobili, con l’esclusione dei fornitori di componentistica. 
** Composizione del portafoglio al 30/06/2021; dati emissioni al 2019. 

*** Metriche e dati possono essere aggiornati nel tempo a seguito di: evoluzione della metodologia di calcolo delle emissioni, aggiornamenti NZBA e SBTi, affinamento delle fonti dati e pratiche di mercato consolidate. 
**** Composizione del portafoglio al 31/12/2022; dati emissioni al 2020. 
**** Il Gruppo ha già adottato una politica per eliminare gradualmente l’Oil&Gas non convenzionale entro il 2030. 
***** ll termine Tank-to-Wheel (TTW) si riferisce a una parte della catena energetica di un veicolo, quella che va dal momento in cui l’energia viene assorbita (punto di ricarica / pompa del carburante) al momento in cui viene rilasciata. 
1 L'intensità fisica al 31.12.2022 di 253kgCO2e/MWh (calcolata utilizzando le emissioni del 2020), è significativamente inferiore alla curva di settore. Il 2022 è stato un anno straordinario per dinamica dei prezzi (il prezzo del gas europeo nel 2022 è quasi triplicato rispetto al 2021) e volumi di investimenti, riconducibili alla crescita del fabbisogno di capitale e finanziario delle società attive nel power generation, attingendo anche alle linee esistenti. Si segnala che alcune posizioni sono già state rimborsate all'inizio di febbraio, grazie anche ad uno scenario di prezzi in calo, portando l'intensità fisica in linea con i dati di riferimento. Anche la percentuale di esposizioni green sul portafoglio totale sono aumentate a fine 2022 a seguito dell'importante sforzo commerciale nel perseguire il supporto alla transizione.

 

La tabella sotto riportata rappresenta il dettaglio delle emissioni assolute per ciascun settore oggetto di target.

 

Settore e Scope*

Emissioni finanziate** 
30/06/2021 Mln ton CO2e
  Emissioni finanziate*** 
31/12/2021 Mln ton CO2e
  Emissioni finanziate**** 
31/12/2022 Mln ton CO2e****

Oil&Gas *****(Scope 1,2,3)

44,8  

43,5

  19.0(1)

Produzione di energia (Scope 1,2)

2,7  

6,2

  4,1

Automotive (Scope 3 TTW)

13,3  

13,5

  0,9 (2)

Estrazione del carbone (policy di esclusione)******

0,5  

0,2

  0,2

Totale

61,3  

63,4

  24,2

* Settori e logiche di selezione del perimetro come descritto nella nota * della tabella precedente 
** Composizione del portafoglio al 30/06/2021; dati emissioni al 2019. 
*** Composizione del portafoglio al 31.12.2021; dati emissioni al 2019. 
**** Composizione del portafoglio al 31.12.2022; dati emissioni al 2020. 
***** Il Gruppo ha già adottato una politica per eliminare gradualmente l’Oil&Gas non convenzionale entro il 2030. 
******Emissioni stimate top-down in base all'intensità di emissione settoriale media per euro di esposizione. 
1 Il decremento è attribuibile principalmente alla riduzione della dimensione del portafoglio 
2 Il decremento è attribuibile principalmente alla riduzione della dimensione del portafoglio 
Metriche e dati possono essere aggiornati nel tempo a seguito di: evoluzione della metodologia di calcolo delle emissioni, aggiornamenti NZBA e SBTi, affinamento delle fonti dati e pratiche di mercato consolidate.

La copertura del portafoglio per ciascun settore oggetto di target rispetto al totale degli utilizzi a livello consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo è la seguente: Oil&Gas 1,3%; Produzione di energia 2,1%; Automotive 0,5%; Estrazione del carbone 0,02%.

Intensità delle emissioni a livello di portafoglio 
(MtCO2e/ € mld)

30/06/2021

31/12/2021

31/12/2022  
Oil&Gas (Scope 1,2,3) 4,8 5,2 3,4  
Produzione di energia (Scope 1,2)  0,4 0,8 0,4  
Automotive (Scope 3 TTW) 1,6 1,6 0,4  
Estrazione del carbone (policy di esclusione)  2,7 2,7 2,7  
Total Portfolio-wide emissions intensity 2,5 2,5 1,4  

Nota: ogni valore è calcolato come rapporto tra le emissioni finanziate in scope (numeratore) e il totale delle esposizioni (denominatore) in scope (esclusione PMI, affinamenti catena del valore, ecc.. 
Metriche e dati possono essere aggiornati nel tempo a seguito di: evoluzione della metodologia di calcolo delle emissioni, aggiornamenti NZBA e SBTi, affinamento delle fonti dati e pratiche di mercato consolidate.

 

Asset Management e Gruppo Assicurativo

Ad ottobre 2022 le società di Intesa Sanpaolo attive nel wealth management, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland dac ed il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, hanno determinato i rispettivi target per la Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) e la Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA). Gli impegni assunti con l’adesione alla NZAMI si articolano in quattro ambiti di azione:

  1. Asset Level Alignment Target, con cui gli asset manager si impegnano a identificare la quota di asset, definita Portafoglio in Scope1, che sarà gestita con l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Dai propri studi Eurizon ha rilevato un Portafoglio in Scope pari a 67,5 miliardi di euro, equivalente al 15,39% dei propri AUM al 31 dicembre 2021. Nello stesso periodo, il Portafoglio in Scope1 di Fideuram Asset Management risulta pari a 7,9 miliardi di euro, equivalente al 13,86% dei propri AUM, mentre quello di Fideuram Asset Management Ireland si attesta a 13,1 miliardi di euro, equivalente al 29,79% dei propri AUM.              
  2. Portfolio Level Reference Target, che rappresenta i traguardi intermedi al 2030 sul Portafoglio in Scope. Le società di asset management Eurizon2, Fideuram Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland3, hanno espresso l’ambizione di ridurre del 50% entro il 2030 le emissioni finanziate - espresse in termini di intensità - rispetto al baseline year (2019), come richiesto da IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change), anche attraverso l’investimento in climate solutions e attività di stewardship & engagement.
  3.  Stewardship ed Engagement Target, che prevede un impegno a instaurare solidi piani di interazione con le società partecipate focalizzati a incentivarle ad attuare efficaci percorsi di decarbonizzazione. In tale ambito Eurizon si pone l’obiettivo di contattare 48 società (rappresentanti il 70% delle emissioni finanziate dal Portafoglio in Scope) entro il 2025 e ulteriori 107 società entro il 2029 (fino a coprire il 90% delle emissioni finanziate) concentrandosi sugli emittenti appartenenti ai settori ritenuti “materiali” per la decarbonizzazione. Fideuram Asset Management ha valutato che dovrà attivarsi con 53 società entro il 2025 per raggiungere l’obiettivo di coprire il 70% delle emissioni finanziate e con 165 società entro il 2030 (raggiungendo così il 90% delle emissioni finanziate). Fideuram Asset Management Ireland, da parte sua, dovrà eseguire la stessa attività su 66 società entro il 2025 (70% delle emissioni finanziate) e 195 entro il 2030 (coprendo così il 90% delle emissioni finanziate). 
  4. Investment in Climate Solutions, con cui i firmatari si impegnano ad aumentare gli investimenti in attività ecosostenibili. Per la definizione di questo target Eurizon ha considerato i progetti finanziabili da “obbligazioni verdi” (“Green Bond”), stimando che circa il 4% (erano 1,53% a fine 2021) degli AUM complessivi potranno essere investiti in Green Bonds entro il 2025. Fideuram Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland stimano che, entro il 2025, rispettivamente circa l’1% e il 4% dei propri AUM saranno investiti in progetti finanziati da Green Bond.

Per il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita, gli obiettivi intermedi in ambito NZAOA si articolano nelle seguenti tre aree di azione: 

  1. Sub-Portfolio: riduzione delle emissioni sugli “Investimenti Diretti” – per le asset class “Listed Equity” e “Publicly Traded Corporate Bond” - pari al 50% della “Carbon Intensity by EVIC” entro il 2030, rispetto a dicembre 2021 come baseline year. Gli AUM oggetto di target, al 31 dicembre 2021, risultano pari a 19,6 Mld Eur.
  2. Engagement: confronti bilaterali con gli emittenti più rilevanti – ovvero i “Top 20 Emitter”, che pesano per circa il 70% in termini di emissioni del Portafoglio in Scope del Gruppo Assicurativo – con il fine ultimo di valutare, discutere e abilitare i rispettivi percorsi e strategie di decarbonizzazione. Il Gruppo, inoltre, coopererà con NZAOA fornendo contributi finalizzati alla redazione di position paper collaborativi su tematiche affini. 
  3. Financing the Transition: impegno a rendicontare annualmente NZAOA sull’ammontare degli investimenti a supporto della transizione “green” (“Climate Solution Reporting”).  Al 31 dicembre 2021 erano presenti investimenti a supporto della transizione pari al 5% circa del Portafoglio in Scope del Gruppo (Investimenti Diretti e Indiretti). Inoltre, il Gruppo contribuirà ad uno dei “Financing the Transition” working group per promuovere lo sviluppo e conoscenza di nuove soluzioni di investimento “green”, di standard di reporting e di eventuali nuove metodologie su tematiche analoghe. 

    1
     Portafoglio riferito a specifiche asset class – azioni e obbligazioni corporate quotate – previste da NZAMI.  
    2 Target calcolato come intensità di emissioni di gas serra di “Scope 1” (derivanti da fonti di proprietà o controllate dall’azienda) e “Scope 2” (generate dall’energia acquistata e consumata dall’azienda) per milione di euro di fatturato delle società in portafoglio. 
    3 Target calcolato come intensità di emissioni di gas serra di “Scope 1” (derivanti da fonti di proprietà o controllate dall’azienda) e “Scope 2” (generate dall’energia acquistata e consumata dall’azienda) rispetto all’ EVIC (Enterprise Value Including Cash, ovvero il valore di mercato dell’emittente inclusa la cassa).

TCFD Report

Fin da ottobre 2018, Intesa Sanpaolo ha deciso di supportare le raccomandazioni della “Task Force on Climate-related Financial Disclosures” (TCFD) e di impegnarsi così su base volontaria alla diffusione di una rendicontazione trasparente in materia di rischi e opportunità legati ai cambiamenti climatici, per inserire, nel quadro delle informazioni finanziarie destinate agli stakeholder, le principali comunicazioni legate al clima. Infatti, da allora viene fornita la disclosure sul cambiamento climatico all’interno della Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria.

Nel 2021, il Gruppo ha predisposto il suo primo TCFD Report e nel 2023 ha pubblicato, in concomitanza con la Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF), il TCFD Report 2022 che include anche il piano di transizione (redatto nel rispetto dei requisiti della NZBA e seguendo le indicazioni del GFANZ - Glasgow Financial Alliance for Net Zero) e il primo monitoraggio dei target inclusi nel Piano e relativi a NZBA.

Questionari CDP

Inoltre, fin dal 2007 Intesa Sanpaolo risponde in maniera puntuale al questionario climate change del CDP, organizzazione non profit che annualmente realizza un assessment volto a valutare l'approccio alla mitigazione dei cambiamenti climatici. L'analisi si basa su dati e informazioni fornite dalle aziende, valutate su 4 livelli in una scala da A a D-.

Nel 2023 Intesa Sanpaolo si è confermata nella Climate Leadership band con score A-. 

Archivio Questionari CDP

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