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INDUSTRIA DEL MOBILE: PRESENTATI I RISULTATI DELL’INDAGINE DI INTESA SANPAOLO SULLA FILIERA DEL LEGNO-ARREDO LOMBARDO

 

·        In crescita del 20,7 per cento l’export del distretto nel periodo 2008-2018: il polo lombardo tra i best performer dopo la crisi

·        Buona performance anche nei primi sei mesi del 2019: +1,9% a fronte di un rallentamento a livello nazionale

 

Milano, 15 ottobre 2019 - Si è tenuto oggi a Lentate sul Seveso (MB), presso il Polo Formativo legno Arredo, l’incontro “La filiera del legno arredo lombardo, fra tradizione e innovazione”, organizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con FedelegnoArredo per presentare i risultati di un’indagine condotta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sulla filiera del legno-arredo lombardo, che comprende le aziende del settore di Milano, Monza e Cantù.

L’incontro, organizzato dalle due Direzioni Regionali lombarde di Intesa Sanpaolo (Lombardia e Milano e Provincia) con la presenza di Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia e Fabrizio Pascazio, direttore commerciale imprese Milano e Provincia, ha visto la partecipazione di Giovanni Anzani, presidente della giunta esecutiva Polo Formativo Legno Arredo, Sebastiano Cerullo, direttore generale FederlegnoArredo, Stefano Martini, responsabile Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Angelo Candiani, direttore  generale Fondazione ITS Messina. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda guidata da Gianluigi Venturini, durante la quale alcune realtà imprenditoriali del distretto si sono confrontate su esperienze comuni, tendenze e prospettive di crescita.

Dall’analisi condotta e presentata da Giovanni Foresti e Cristina De Michele, economisti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emerge che l’industria italiana del mobile, nonostante il forte ridimensionamento subito nell’ultimo decennio, mantiene un ruolo di primo piano sull’economia italiana: conta circa 18.600 imprese che occupano oltre 130.000 addetti e fatturano quasi 23 miliardi di euro. E’ il quarto settore per avanzo commerciale (7,6 miliardi di euro nel 2018) e l’Italia si posiziona al terzo posto al mondo per quote di mercato nell’alta gamma (10,4%), poco alle spalle di Germania (13,9%) e Cina (10,9%). L’offerta italiana è molto diversificata e presenta quote di mercato significative in molti comparti dell’industria del mobile: nella fascia di prezzo elevata spiccano gli imbottiti, le cucine e i mobili di ufficio, seguiti dalle camere da letto, dai mobili in metallo e dalle sedie.

Centrali nel legno-arredo italiano sono i distretti industriali: gran parte degli addetti dell’industria del mobile (circa il 60%) trova impiego nelle aree distrettuali che esprimono i tre quarti dell’avanzo commerciale dell’industria italiana del mobile. Tra questi il polo lombardo del legno-arredo spicca per surplus commerciale che è pari a 1,6 miliardi di euro (poco più di un quinto del totale italiano) grazie alla presenza nel territorio di filiere ben radicate. E’ questo ciò che emerge da uno studio basato sugli acquisti di beni e servizi realizzati da imprese del mobile sul territorio italiano: analizzando oltre 686 mila operazioni di acquisto per un controvalore pari a oltre 3 miliardi di euro sono evidenti i rapporti di fornitura ravvicinati nei distretti del Nord, con distanze medie di fornitura intorno ai 70 chilometri nel polo lombardo e nei distretti veneti. E’ alta dunque la capacità di creare valore aggiunto a livello locale.

Sui mercati esteri sono presenti buone opportunità. Secondo un’originale stima della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, tra il 2017 e il 2022 l’export italiano di mobili di prezzo elevato potrà aumentare di quasi 700 milioni di dollari. Risultati migliori potranno essere ottenuti se l’industria italiana del mobile saprà rafforzare la propria presenza in Germania e, soprattutto, in Cina e negli Stati Uniti.

La sfida dei mercati internazionali e, in particolare, di quelli più lontani può essere vinta: il polo lombardo tra il 2008 e il 2018 ha registrato un aumento delle esportazioni pari al 20,7%, grazie alle straordinarie performance conseguite in Cina (+176 milioni di euro nei dieci anni) e negli Stati Uniti (+104 milioni). Non a caso è il distretto che più di ogni altro ha aumentato il proprio raggio d’azione, portando nel 2018 la distanza media delle proprie esportazioni a quota 4.278 chilometri, 1.234 chilometri in più rispetto al 2008. La corsa del legno-arredo lombardo è proseguita nel primo semestre del 2019 (1,9%), grazie nuovamente al traino di Cina e Stati Uniti.

Il settore può far leva su circa 230 “locomotive”, imprese molto dinamiche che creano occupazione e con ottimi livelli di redditività e patrimonializzazione. Queste imprese sono particolarmente diffuse nel polo lombardo (il 9% del totale contro una media del 7,6%) e tra le aziende di dimensioni medio-grandi. Di fronte al rallentamento in atto, occorre moltiplicare le storie di successo anche con una crescita dimensionale e una maggiore diffusione di strategie evolute in termini di internazionalizzazione e innovazione.

L’industria lombarda del mobile potrà contare sull’alta qualità delle sue produzioni, da accompagnare con adeguati investimenti in innovazione, certificazioni (FSC, di qualità e ambientali) e strategie commerciali strutturate (attività di export supportata da brand e filiali commerciali). Non potranno mancare poi investimenti diretti a sviluppare l’e-commerce, in forte crescita sia sul mercato interno, sia all’estero. Va poi affrontato il tema del capitale umano: le imprese faticano a trovare operai specializzati, ma anche addetti con competenze legate alle tecnologie 4.0. Il superamento di queste criticità passa attraverso una rivisitazione dei canali di assunzione, molto ancorati a procedure informali e poco orientati a canali formali che passano attraverso agenzie interinali, gli istituti tecnici e professionali, gli istituti tecnici superiori e le Università.

Nel corso dei lavori è stato infine ricordato l’accordo che Intesa Sanpaolo e Federlegno Arredo hanno siglato nei mesi scorsi e che mette a disposizione un miliardo di euro per supportare gli investimenti nei processi di innovazione e di economia circolare delle imprese con al centro un modello di sviluppo sostenibile della filiera e, più in generale, del “sistema casa” che include commercio del legno, settore del legno-edilizia e il mondo casa-arredamento-design. L’intesa ha fatto seguito all’iniziativa comune intrapresa a fine 2018 per far fronte alle calamità che hanno colpito il Nord Est abbattendo oltre 15 milioni di alberi e per individuare soluzioni concrete per l’accesso al credito dell’intera filiera.

 

 

Sebastiano Cerullo, direttore generale FederlegnoArredo: 
“La filiera del Legno-Arredo è una filiera economica integrata, dalla materia prima al prodotto finito, che crea così un flusso di prodotti ad alto valore, realizzati sul territorio. Tutelare gli interessi delle imprese è la priorità di FederlegnoArredo, che sul territorio e nei distretti che ne costituiscono l’ossatura rappresenta un tessuto produttivo con un appeal che continua a reggere la competizione con l’estero. E il motivo sta nella grande capacità di innovazione delle aziende italiane”.

 

Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo: “L’industria del mobile è un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese e per il tessuto produttivo della Lombardia e l’incontro di oggi rappresenta un importante momento di confronto e di condivisione di esperienze su tematiche chiave per la sua crescita: sempre più cruciali sono i temi dell’economia sostenibile e del capitale umano in chiave 4.0.  Il settore ha una grande capacità attrattiva sugli investitori stranieri grazie alla forza del “Made in Italy” e in questa fase di rallentamento economico è fondamentale cogliere le diverse opportunità. Il nostro ruolo è quello di affiancare le imprese  del “sistema casa” lombardo nei progetti di innovazione e sostenibilità, espansione sui mercati esteri, sviluppo delle filiere e circular economy avvalendoci anche delle competenze specifiche del nostro Innovation Center”.

 

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