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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2019

RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2019 SONO PIENAMENTE IN LINEA CON GLI OBIETTIVI E CONFERMANO IL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ECONOMIA NEI PAESI IN CUI OPERA, IN PARTICOLARE IN ITALIA, DOVE È ANCHE IMPEGNATO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE


I RISULTATI RIFLETTONO A REDDITIVITÀ SOSTENIBILE DEL GRUPPO, DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ E DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO, ULTERIORMENTE CONSOLIDATO DALLE AZIONI STRATEGICHE DEL SEMESTRE:

  • EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO, CON UNA FOCALIZZAZIONE SUI CREDITI AI PRIMI STADI DI DETERIORAMENTO;
  • FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI, CON USCITE VOLONTARIE DI PERSONE E POSSIBILI CHIUSURE DI SPORTELLI IN AGGIUNTA A QUELLE GIÀ PREVISTE NEL PIANO DI IMPRESA;
  • PRESIDIO DELLA GENERAZIONE DEI RICAVI, CON UN RAFFORZAMENTO DELL’OPERATIVITÀ SU ATTIVITÀ FINANZIARIE, PER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DI MERCATO E AVERE UN NATURAL HEDGING A COPERTURA DAGLI IMPATTI DELLA VOLATILITÀ DEI MERCATI SUI RICAVI GENERATI DALLE COMMISSIONI, E UNA CONTINUA FOCALIZZAZIONE SU WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION IN PRESENZA DI UNA FORTE RISERVA DI POTENZIALE CREAZIONE DI VALORE DERIVANTE DALL’AMMONTARE DI DEPOSITI A VISTA DELLE FAMIGLIE CONVERTIBILI IN RISPARMIO GESTITO E DAL BACINO DELLA RACCOLTA AMMINISTRATA.


UTILE NETTO IN AUMENTO A € 1.216 MLN NEL 2° TRIM. 2019 E A € 2.266 MLN NEL 1° SEM. 2019.


ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2018: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,9% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2019. 


CRESCITA DELLA PERATIVA VS 1° TRIM. 2019: PROVENTI OPERATIVI NETTI +6,6% E RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA +10,3%. CALO DEI COSTI OPERATIVI DEL 3,2% VS 1° SEM. 2018.


MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, CON LO STOCK DIMINUITO DEL 4,6% VS FINE 2018 E DI CIRCA € 17 MLD DA FINE 2017 REALIZZANDO NEI PRIMI 18 MESI DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021 GIÀ IL 67% DELL’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI ALL’ 8,4% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 4,1% AL NETTO; RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI IN CALO DEL 21,6% VS 1° SEM. 2018; COSTO DEL RISCHIO DEL 1° SEM. 2019 ANNUALIZZATO SCESO A 47 CENTESIMI DI PUNTO.


INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 21,5 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° SEM. 2019; CIRCA 10.000 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° SEM. 2019 E CIRCA 103.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 50.000 E 500.000 POSTI DI LAVORO.


INTESA SANPAOLO E' ANCHE IL MOTORE DELL’ECONOMIA SOCIALE IN ITALIA, CON DIVIDENDI DISTRIBUITI TRADOTTISI IN EROGAZIONI DELLE FONDAZIONI AZIONISTE PARI A OLTRE LA METÀ DI QUELLE EFFETTUATE DA TUTTE LE FONDAZIONI BANCARIE ITALIANE. 


RESPONSABILITA' SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A: INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE I BISOGNOSI FORNENDO DAL 2018 CIRCA 4,5 MLN DI PASTI, 178.800 POSTI LETTO, 66.600 MEDICINALI E 52.700 CAPI DI ABBIGLIAMENTO; SUPPORTO A FAMIGLIE COLPITE DA DISASTRI NATURALI, CON FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER OLTRE € 55 MLN EROGATI NEL 1° SEM. 2019 (OLTRE € 252 MLN DAL 2018); SUPPORTO A FAMIGLIE E IMPRESE COLPITE DAL CROLLO DEL PONTE A GENOVA CON PLAFOND DI € 4,5 MLN PER CANCELLAZIONE DI MUTUI (€ 0,5 MLN GIÀ CANCELLATI) E € 50 MLN PER RICOSTRUZIONE (€ 2,2 MLN GIÀ EROGATI); FONDO IMPACT CON € 1,1 MLN GIÀ EROGATI NEI PRIMI 4 MESI DA “PER MERITO”, LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI; PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 5 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON 178 PROGETTI ANALIZZATI, DI CUI 40 GIÀ FINANZIATI PER CIRCA € 540 MLN; IL LABORATORIO PER LA CIRCULAR ECONOMY STA REALIZZANDO PROGETTI DI OPEN INNOVATION; NEL 1° SEM. 2019 ANALIZZATE CIRCA 500 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 1.050 DAL 2018) E PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE PER 66 START-UP ASSISTITE (177 DAL 2018); PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” IN PARTNERSHIP CON GENERATION PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEL 1° SEM. 2019, CIRCA 90 AZIENDE IMPEGNATE, CIRCA 1.300 STUDENTI VALUTATI E CIRCA 240 INTERVISTATI, 95 STUDENTI FORMATI IN 4 SESSIONI; NEL 1° SEM. 2019 NEI MUSEI DEL GRUPPO “GALLERIE D’ITALIA”, CHE SI COLLOCANO TRA I PRINCIPALI MUSEI ITALIANI PER NUMERO DI VISITATORI, CIRCA 280.000 VISITATORI (500.000 NEL 2018), CIRCA 44.000 STUDENTI PARTECIPANTI A INIZIATIVE CULTURALI GRATUITE (73.000 NEL 2018) E 110 OPERE D’ARTE DATE IN PRESTITO (140 NEL 2018).

 

  • UTILE NETTO IN CRESCITA:
    • € 1.216 MLN NEL 2° TRIM. 2019, +15,8% VS € 1.050 MLN NEL 1° TRIM. 2019
    • € 2.266 MLN NEL 1° SEM. 2019, +4% VS € 2.179 MLN NEL 1° SEM. 2018

  • RISULTATO CORRENTE LORDO IN AUMENTO:
    • 
    +1,6% VS 1° TRIM. 2019
    +2,1% VS 1° SEM. 2018

  • REDDITIVITA’ OPERATIVA IN CRESCITA VS 1° TRIM. 2019:
    • 
    PROVENTI OPERATIVI NETTI +6,6%
    RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA +10,3%

  • COSTI OPERATIVI IN DIMINUZIONE DEL 3,2% VS 1° SEM. 2018

  • MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO:
    • CALO DEI CREDITI DETERIORATI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI:
    • RIDUZIONE DI CIRCA € 17 MLD DAL DICEMBRE 2017 E DI CIRCA € 30 MLD DAL SETTEMBRE 2015 AL LORDO DELLE RETTIFICHE, RISPETTIVAMENTE DI CIRCA € 6 MLD E CIRCA € 19 MLD ESCLUDENDO LA CESSIONE A INTRUM PERFEZIONATA NEL 4° TRIM. 2018
    • STOCK -4,6% VS FINE 2018 AL LORDO DELLE RETTIFICHE E -3,7% AL NETTO, INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI ALL’ 8,4% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 4,1% AL NETTO
    • RETTIFICHE DI VALORE NETTE SU CREDITI IN CALO DEL 21,6% VS 1° SEM. 2018
    • COSTO DEL RISCHIO NEL 1° SEM. 2019 ANNUALIZZATO SCESO A 47 CENTESIMI DI PUNTO
  • EVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: 
    • COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 30 GIUGNO 2019, TENENDO CONTO DI € 1.813 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2019: 
    • 13,9% PRO-FORMA A REGIME (1) (2)
    • 13,6% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2019 (2) (**)
    COMMON EQUITY TIER 1 RATIO NELLO STRESS TEST EBA/BCE 2018:
    • 9,7% A REGIME NELLO SCENARIO AVVERSO AL 2020, 10,3% CONSIDERANDO L’AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL PIANO DI INCENTIVAZIONE E LA CONVERSIONE DELLE AZIONI DI RISPARMIO PERFEZIONATI NEL 3° TRIM. 2018 E 11,4% CALCOLATO SU BASE PRO-FORMA (***)

______________________

(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel primo trimestre.
(2) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(**) Pari al 12,3% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,8% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(***) Considerando anche l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
 
 


DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI
OPERATIVI
NETTI:

2° TRIM. 2019
1° SEM. 2019

+6,6% 
-3,8%

A € 4.677 MLN DA € 4.389 MLN DEL 1° TRIM. 2019
A € 9.066 MLN DA € 9.420 MLN DEL 1° SEM. 2018

 

   

 

COSTI OPERATIVI:

2° TRIM. 2019
1° SEM. 2019

+2,8%
-3,2%

A € 2.266 MLN DA € 2.204 MLN DEL 1° TRIM. 2019
A € 4.470 MLN DA € 4.619 MLN DEL 1° SEM. 2018

 

 

 

RISULTATO
GESTIONE
OPERATIVA:

2° TRIM. 2019
1° SEM. 2019

+10,3% 
-4,3%   

A € 2.411 MLN DA € 2.185 MLN DEL 1° TRIM. 2019
A € 4.596 MLN DA € 4.801 MLN DEL 1° SEM. 2018

 

 

 

 

RISULTATO
CORRENTE
LORDO:

2° TRIM. 2019
1° SEM. 2019

€ 1.821 MLN  
€ 3.613 MLN

DA € 1.792 MLN DEL 1° TRIM. 2019
DA € 3.539 MLN DEL 1° SEM. 2018

 

 

 

 

RISULTATO NETTO:

2° TRIM. 2019
1° SEM. 2019

€ 1.216 MLN
€ 2.266 MLN

DA € 1.050 MLN DEL 1° TRIM. 2019
DA € 2.179 MLN DEL 1° SEM. 2018

       

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2019:
13,9% PRO-FORMA A REGIME (3) (4);
13,6% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2019 (4) (5)

_________
 

(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel primo trimestre.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(5) Pari al 12,3% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,8% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.



Torino, Milano, 31 luglio 2019 –  Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato la relazione consolidata al 30 giugno 2019 (6).

I risultati del secondo trimestre e del primo semestre del 2019 sono pienamente in linea con gli obiettivi e confermano il supporto del Gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.

I risultati riflettono la redditività sostenibile del Gruppo, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità e dal modello di business resiliente e ben diversificato, ulteriormente consolidato dalle azioni strategiche attuate nel semestre:

●    un’efficace gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti, con una focalizzazione sui crediti ai primi stadi di deterioramento (l’iniziativa Pulse in particolare);

●    una flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi, con:

-    l’accordo sindacale dello scorso maggio riguardante l’uscita volontaria di 1.600 persone entro giugno 2021 - in aggiunta alle 9.000 già previste nel Piano di Impresa 2018-2021 entro giugno 2020 - con adesioni di circa 2.600 persone, che sono in corso di valutazione;

-    l’ottimizzazione della rete territoriale in Italia con chiusure di sportelli, in aggiunta alle circa 1.100 già previste nel Piano di Impresa, rese possibili dall’estensione della rete distributiva di Banca 5, la banca di prossimità del Gruppo, a circa 50.000 punti operativi, derivante dall’ampliamento degli esercenti convenzionati conseguente all’accordo con SisalPay;

●    un presidio della generazione di ricavi in un contesto macroeconomico non favorevole, con:

-    un rafforzamento dell’operatività su attività finanziarie - con una riorganizzazione interna che ha focalizzato la Tesoreria sulla gestione del portafoglio di liquidità e ha concentrato in Banca IMI la gestione integrata degli altri portafogli, nell’ambito di limiti di rischio complessivi invariati - per cogliere le opportunità di mercato e avere un natural hedging a copertura dagli impatti della volatilità dei mercati sui ricavi generati dalle commissioni, aumentando strutturalmente l’apporto complessivo della gestione del portafoglio titoli ai ricavi del Gruppo, compresi gli interessi netti;

-    una continua focalizzazione su Wealth Management & Protection che pone al centro la relazione con il cliente, in presenza di una forte riserva di potenziale creazione di valore derivante dall’ammontare di depositi a vista delle famiglie che può essere convertito in risparmio gestito, stimabile nell’ordine dei 60 miliardi di euro a fine semestre, e dal bacino dei circa 170 miliardi di euro di raccolta amministrata.

______

(6) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 20.


 
In particolare, per il Gruppo si registra:


●    utile netto in crescita a 1.216 milioni di euro nel secondo trimestre 2019, +15,8% rispetto a 1.050 milioni nel primo trimestre 2019 e +31% rispetto a 927 milioni del secondo trimestre 2018, e a 2.266 milioni nel primo semestre 2019, +4% rispetto a 2.179 milioni nel primo semestre 2018;

●    risultato corrente lordo in aumento dell’1,6% rispetto al primo trimestre 2019 e del 2,1% rispetto al primo semestre 2018;

●    redditività operativa in crescita rispetto al primo trimestre 2019:
-    proventi operativi netti +6,6%;
-    risultato della gestione operativa +10,3%;


●    costi operativi in diminuzione del 3,2% rispetto al primo semestre 2018;

●    elevata efficienza, con un cost/income al 49,3% nel primo semestre 2019, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    rettifiche di valore nette su crediti in calo del 21,6% rispetto al primo semestre 2018;

●    costo del rischio del primo semestre 2019 annualizzato sceso a 47 centesimi di punto, rispetto ai 61 dell’intero 2018;

●    miglioramento della qualità del credito, soprattutto a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito senza oneri straordinari per gli azionisti:
-    riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 1,7 miliardi di euro nel primo semestre 2019, di circa 30 miliardi dal settembre 2015 (di circa 19 miliardi escludendo la cessione dei crediti in sofferenza a Intrum perfezionata nel quarto trimestre del 2018) e di circa 17 miliardi dal dicembre 2017 (di circa 6 miliardi escludendo l’operazione Intrum) realizzando nei primi 18 mesi del Piano di Impresa 2018-2021 già il 67% dell’obiettivo di riduzione previsto per l’intero quadriennio;
-    lo stock di crediti deteriorati scende a giugno 2019, rispetto a dicembre 2018, del 4,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 3,7% al netto;
-    l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a giugno 2019 è pari all’ 8,4% al lordo delle rettifiche di valore e al 4,1% al netto;

●    elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 54,1% a fine giugno 2019, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 65,9%;
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a circa lo 0,5% a fine giugno 2019;

 
●    patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 giugno 2019, tenendo conto di 1.813 milioni di euro di dividendi maturati nel semestre, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,9% (7) (8), livello top tra le maggiori  banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,6% (8) (9), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2019 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (10) - pari rispettivamente al 9,36% e all’ 8,96%. Nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2018, al 2020 il Common Equity Tier 1 ratio - calcolato sulla base dei dati di bilancio al 31 dicembre 2017, tenendo conto dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 - è risultato pari al 9,7%; sarebbe risultato 10,3% considerando l’aumento di capitale eseguito in data 11 luglio 2018 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 e la conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie perfezionata in data 7 agosto 2018, a parità di altre condizioni, e 11,4% calcolato su base pro-forma (***);

●   elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine giugno 2019, attività liquide per 191 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 110 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel secondo trimestre del 2019 a 60,5 miliardi di euro (60,5 miliardi mediamente anche nel primo trimestre 2019 e 61,9 miliardi mediamente nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;


______

(7)  Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2019 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel primo trimestre.
(8) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Pari al 12,3% escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, che diventerebbe 12,8% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(10) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 giugno 2019 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2019-2020 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per i primi nove mesi del 2019).
(***) Considerando anche l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
 
●   supporto all’economia reale: circa 26 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2019, con circa 21,5 miliardi in Italia, di cui circa 18 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 10.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2019 e circa 103.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 50.000 e 500.000 posti di lavoro;

●    supporto all’economia sociale: Intesa Sanpaolo è il motore dell’economia sociale in Italia, con una distribuzione di dividendi che si è tradotta in erogazioni da parte delle fondazioni sue azioniste pari a oltre la metà di quelle effettuate da tutte le fondazioni bancarie italiane;

●    sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia nel primo semestre 2019:
-    iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto delle persone bisognose fornendo dal 2018 circa 4,5 milioni di pasti, circa 178.800 posti letto, circa 66.600 medicinali e circa 52.700 capi di abbigliamento;
-    supporto alle famiglie colpite da terremoti e disastri naturali, con cancellazioni o moratorie per i mutui sugli immobili danneggiati e con finanziamenti agevolati per oltre 55 milioni erogati nel semestre (oltre 252 milioni dal 2018);
-    supporto alle famiglie e alle imprese colpite dal crollo del ponte a Genova con un plafond di 4,5 milioni di euro per cancellazione di mutui (0,5 milioni già cancellati) e di 50 milioni per ricostruzione (2,2 milioni già erogati);
-     avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,2 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 1,1 milioni di euro erogati nei primi quattro mesi;
-    Plafond creditizio Circular Economy di 5 miliardi di euro per il 2018-2021, a supporto dello sviluppo sostenibile: analizzati 178 progetti, di cui 40 già finanziati per circa 540 milioni di euro;
-    laboratorio per la Circular Economy, dedicato alla clientela imprese, che sta realizzando progetti di Open Innovation;
-    analizzate circa 500 iniziative di start-up (circa 1.050 dal 2018) e lanciati programmi di accelerazione con 66 start-up assistite nel semestre (177 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 1.400 fino ad oggi);
-    programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: nel semestre, circa 90 aziende impegnate a sostenere il progetto, circa 1.300 studenti valutati e circa 240 intervistati, 95 studenti formati in 4 sessioni;
-    circa 280.000 visitatori nei musei “Gallerie d’Italia” del Gruppo nel semestre (500.000 nel 2018) e circa 44.000 studenti partecipanti alle iniziative culturali gratuite (73.000 nel 2018); la mostra “Rubens, Van Dyck, Ribera. La collezione di un principe” (che si è tenuta da dicembre 2018 ad aprile 2019) a Napoli ha ospitato circa 105.000 visitatori e opere ricevute in prestito dai principali musei internazionali; iniziata la 19a edizione di Restituzioni, il più importante programma di restauro al mondo, che il Gruppo ha avviato dal 1989; 110 opere d’arte delle collezioni aziendali date in prestito (140 nel 2018) a musei italiani e internazionali.


 
I risultati di conto economico del secondo trimestre 2019

Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2019 registra interessi netti pari a 1.761 milioni di euro, in aumento dello 0,3% rispetto ai 1.756 milioni del primo trimestre 2019 e in diminuzione del 4,2% rispetto ai 1.838 milioni del secondo trimestre 2018.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.989 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto ai 1.886 milioni del primo trimestre 2019. In dettaglio, si registra un aumento del 3,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 6,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita dell’ 8,3% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 3,5% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a un milione di euro nel secondo trimestre 2019 e a un milione di euro anche nel primo trimestre 2019) e del 10,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del secondo trimestre 2019 flettono dell’ 1,3% rispetto ai 2.015 milioni del secondo trimestre 2018. In dettaglio, si registra una diminuzione del 2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 3,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli scende del 9,3%, quello da risparmio gestito dell’ 1,4% (con un milione di euro di commissioni di performance registrate nel secondo trimestre 2018) quello da prodotti assicurativi del 4,5%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 284 milioni di euro, rispetto ai 291 milioni del primo trimestre 2019 e ai 281 milioni del secondo trimestre 2018.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 633 milioni di euro, rispetto a 457 milioni del primo trimestre 2019, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 136 milioni da 142 milioni, quella di capital markets che diminuisce a 65 milioni da 82 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 426 milioni da 217 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a 7 milioni da 16 milioni. Il risultato di 633 milioni del secondo trimestre 2019 si confronta con i 448 milioni del secondo trimestre 2018, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 86 milioni, quello della componente di capital markets di 98 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 261 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 3 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 4.677 milioni di euro, in crescita del 6,6% rispetto ai 4.389 milioni del primo trimestre 2019 e dell’ 1,5% rispetto ai 4.607 milioni del secondo trimestre 2018.

I costi operativi ammontano a 2.266 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto ai 2.204 milioni del primo trimestre 2019, a seguito di una crescita del 2,2% per le spese del personale e del 7% per le spese amministrative e di una diminuzione del 3,1% per gli ammortamenti; i costi operativi del secondo trimestre 2019 scendono dell’ 1,9% rispetto ai 2.310 milioni del corrispondente trimestre 2018, a seguito di una diminuzione del 2% per le spese del personale, del 2,1% per le spese amministrative e dello 0,8% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.411 milioni di euro, in crescita del 10,3% rispetto ai 2.185 milioni del primo trimestre 2019 e del 5% rispetto ai 2.297 milioni del secondo trimestre 2018. Il cost/income ratio nel secondo trimestre 2019 è pari al 48,4%, rispetto al 50,2% del primo trimestre 2019 e al 50,1% del secondo trimestre 2018.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 554 milioni di euro, rispetto ai 369 milioni del primo trimestre 2019 e ai 694 milioni del secondo trimestre 2018.

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 37 milioni di euro, rispetto ai 30 milioni del primo trimestre 2019 e ai 35 milioni del secondo trimestre 2018.

Gli altri proventi netti sono pari a un milione di euro, rispetto a 6 milioni nel primo trimestre 2019 e a 3 milioni nel secondo trimestre 2018.

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al primo trimestre 2019 e rispetto a un saldo negativo di un milione di euro registrato nel secondo trimestre 2018.

Il risultato corrente lordo è pari a 1.821 milioni di euro, rispetto a 1.792 milioni di euro del primo trimestre 2019 e a 1.570 milioni del secondo trimestre 2018.

Il risultato netto consolidato è pari a 1.216 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 449 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 30 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 29 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 96 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 114 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre per l’intero 2019, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 14 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. La voce ammontava a 146 milioni di euro nel primo trimestre 2019, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 199 milioni relativi al contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2019, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 12 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante. Nel secondo trimestre 2018 questa voce era ammontata a 93 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 111 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre per l’intero 2018, per 8 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 12 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere;
-    un utile di pertinenza di terzi per un milione di euro.
Il risultato di 1.216 milioni di euro nel secondo trimestre 2019 si confronta con 1.050 milioni nel primo trimestre 2019 e 927 milioni nel secondo trimestre 2018.
 

 

I risultati di conto economico del primo semestre 2019


Il conto economico consolidato del primo semestre 2019 registra interessi netti pari a 3.517 milioni di euro, in diminuzione del 4,7% rispetto ai 3.691 milioni del primo semestre 2018.
 
Le commissioni nette sono pari a 3.875 milioni di euro, in diminuzione del 4,1% rispetto ai 4.042 milioni del primo semestre 2018. In dettaglio, si registra un aumento dello 0,4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 7,5% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli scende del 14%, e quello da risparmio gestito del 5,3% (con 2 milioni di euro di commissioni di performance, rispetto a 6 milioni registrati nel primo semestre 2018) e quello da prodotti assicurativi del 9,1%.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 575 milioni di euro, analogamente al primo semestre 2018.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.090 milioni di euro, rispetto a 1.057 milioni del primo semestre 2018 (comprendenti 264 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value e successiva cessione dell'investimento in NTV), con la componente relativa alla clientela che cresce a 278 milioni da 225 milioni, quella di capital markets che diminuisce a 147 milioni  da 382 milioni (comprendenti il predetto effetto positivo dovuto a NTV), quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 642 milioni da 444 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 23 milioni da 5 milioni.

I proventi operativi netti sono pari a 9.066 milioni di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto ai 9.420 milioni del primo semestre 2018.

I costi operativi ammontano a 4.470 milioni di euro, in diminuzione del 3,2% rispetto ai 4.619 milioni del primo semestre 2018, a seguito di una diminuzione del 2,6% per le spese del personale e del 6,2% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,2% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4.596 milioni di euro, in diminuzione del 4,3% rispetto ai 4.801 milioni del primo semestre 2018. Il cost/income ratio nel primo semestre 2019 è pari al 49,3%, rispetto al 49% del primo semestre 2018.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 923 milioni di euro, rispetto ai 1.177 milioni del primo semestre 2018.

L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 67 milioni di euro, rispetto agli 86 milioni del primo semestre 2018.

Gli altri proventi netti sono pari a 7 milioni di euro, rispetto a un milione nel primo semestre 2018.

L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al primo semestre 2018.

Il risultato corrente lordo è pari a 3.613 milioni di euro, rispetto a 3.539 milioni del primo semestre 2018.
Il risultato netto consolidato è pari a 2.266 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 985 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 52 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 69 milioni;
-    tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 242 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 313 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 13 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 26 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante. Nel primo semestre 2018 questa voce era ammontata a 219 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 277 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 12 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 23 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante;
-    una perdita di pertinenza di terzi per un milione di euro.
Il risultato di 2.266 milioni di euro nel primo semestre 2019 si confronta con 2.179 milioni nel primo semestre 2018.


 
Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2019

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2019 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 394 miliardi di euro, in aumento dello 0,2% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dell’ 1,4% rispetto al 30 giugno 2018 (in flessione dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2019 e del 2,3% rispetto al primo semestre 2018 considerando i volumi medi (11) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 15.981 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto ai 16.591 milioni del 31 dicembre 2018. In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 7.054 milioni di euro da 7.138 milioni del 31 dicembre 2018, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1,8% (1,8% anche al 31 dicembre 2018), e un grado di copertura al 65,9% (67,2% a fine 2018). Le inadempienze probabili diminuiscono a 8.552 milioni di euro da 9.101 milioni del dicembre 2018, e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 375 milioni di euro rispetto a 352 milioni a fine 2018.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 939 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dell’ 1% rispetto al 30 giugno 2018. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 423 miliardi, in crescita dell’ 1,9% rispetto al 31 dicembre 2018 e in diminuzione dell’ 1,8% rispetto al 30 giugno 2018. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 158 miliardi, in aumento del 5,5% rispetto al 31 dicembre 2018 e del 4% rispetto al 30 giugno 2018. La raccolta indiretta ammonta a 515 miliardi, in aumento del 3,9% rispetto al 31 dicembre 2018 e in flessione dello 0,2% rispetto al 30 giugno 2018. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 344 miliardi, in crescita del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2018 e dell’ 1,2% rispetto al 30 giugno 2018; la nuova produzione vita nel primo semestre 2019 ammonta a 7,5 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 171 miliardi, in aumento del 3,6% rispetto al 31 dicembre 2018 e in diminuzione del 2,9% rispetto al 30 giugno 2018.

I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2019 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2019, tenendo conto di 1.813 milioni di euro di dividendi maturati nel primo semestre - risultano pari a:
-    13,6% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (13,5% a fine 2018 (13)),
-    15,3% per il Tier 1 ratio (12) (15,2% a fine 2018 (13)),
-    17,6% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17,7% a fine 2018 (13)).
________

(11) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(12) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’ 80% dell’utile netto del semestre, e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12,3% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14% per il Tier 1 ratio e al 16,6% per il coefficiente patrimoniale totale, che diventerebbero rispettivamente 12,8%, 14,4% e 17,1% se si considerasse il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale), per il quale è stato avviato il processo di riconoscimento.
(13)  Secondo i criteri transitori in vigore per il 2018. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 13,8% per il Tier 1 ratio e al 16,5% per il coefficiente patrimoniale totale, che diventerebbero rispettivamente 12,5%, 14,2% e 17,1% se si considerasse il Danish compromise.
 
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,9% (13,6% al 31 dicembre 2018), applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2019 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2019 eccedente l’ammontare di riserve già distribuite nel primo trimestre.

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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 110 miliardi di euro a fine giugno 2019,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 191 miliardi di euro a fine giugno 2019,
-    operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel secondo trimestre del 2019 a 60,5 miliardi di euro (60,5 miliardi mediamente anche nel primo trimestre 2019 e 61,9 miliardi mediamente nel 2018), costituite interamente dalle operazioni TLTRO con scadenza quadriennale;
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 77% dalla componente retail,
-    raccolta a medio lungo termine wholesale per 1,6 miliardi di euro nel primo semestre 2019, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni bancarie garantite per un miliardo di euro e senior per 13,2 miliardi di yen (per circa il 90% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 30 giugno 2019 è pari a 6,1% applicando i criteri transitori in vigore per il 2019 e a 5,5% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.



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Al 30 giugno 2019, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.967 sportelli bancari - 3.901 in Italia e 1.066 all’estero - e 90.888 persone.


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I risultati per area di Business


La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
-    clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca 5, banca di prossimità - collegata al canale delle tabaccherie - con focalizzazione sull’ instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.

La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 2.215 milioni, +1% rispetto a 2.194 milioni del primo trimestre 2019;    
-    costi operativi per 1.251 milioni, +1,5% rispetto a 1.233 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato della gestione operativa di 964 milioni, +0,3% rispetto a 961 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un cost/income ratio al 56,5% rispetto al 56,2% del primo trimestre 2019;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 362 milioni, rispetto a 232 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato lordo pari a 602 milioni, -17,5% rispetto a 730  milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato netto pari a 379 milioni, -17,4% rispetto a 460 milioni del primo trimestre 2019.    

La Divisione Banca dei Territori nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 4.410 milioni, -6,8% rispetto a 4.731 milioni del primo semestre 2018, pari a circa il 49% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (50% nel primo semestre 2018);    
-    costi operativi per 2.484 milioni, -7% rispetto a 2.671 milioni del primo semestre 2018;
-    un risultato della gestione operativa di 1.926 milioni, -6,5% rispetto a 2.060 milioni del primo semestre 2018;    
-    un cost/income ratio al 56,3% rispetto al 56,5% del primo semestre 2018;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 594 milioni, rispetto a 843 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato corrente lordo pari a 1.332 milioni, +9,4% rispetto a 1.217 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato netto pari a 839 milioni, +9,2% rispetto a 768 milioni del primo semestre 2018.

 
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 9 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
-    International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
-    Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
-    Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 1.238 milioni, +47,4% rispetto a 840 milioni del primo trimestre 2019;
-    costi operativi per 251 milioni, -0,5% rispetto a 253 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato della gestione operativa di 987 milioni, +68% rispetto a 588 milioni del primo trimestre 2019;
-    un cost/income ratio al 20,3% rispetto al 30,1% del primo trimestre 2019;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 70 milioni, rispetto a 52 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato corrente lordo pari a 920 milioni, +71,7% rispetto a 536 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato netto pari a 619 milioni, +70,3% rispetto a 363 milioni del primo trimestre 2019.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 2.079 milioni, -1,2% rispetto a 2.105 milioni del primo semestre 2018, pari a circa il 23% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (22% nel primo semestre 2018);    
-    costi operativi per 504 milioni,  -1,2%  rispetto a 510 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato della gestione operativa di 1.575 milioni, -1,3% rispetto a 1.595 milioni del primo semestre 2018;    
-    un cost/income ratio al 24,2%, in linea con il primo semestre 2018;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a    122 milioni, rispetto a 19 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato corrente lordo pari a 1.456 milioni, -7,6% rispetto a 1.576 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato netto pari a 983 milioni, -13,4% rispetto a 1.135 milioni del primo semestre 2018.    

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione International Subsidiary Banks nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 504 milioni, +4,4% rispetto a 482 milioni del primo trimestre 2019;
-    costi operativi per 241 milioni, +1,2% rispetto a 238 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato della gestione operativa di 263 milioni, +7,6% rispetto a 245 milioni del primo trimestre 2019;
-    un cost/income ratio al 47,8% rispetto al 49,3% del primo trimestre 2019;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni, rispetto a 3 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato corrente lordo pari a 238 milioni, -1,5% rispetto a 242 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato netto pari a 189 milioni, +4,6% rispetto a 181 milioni del primo trimestre 2019.

La Divisione International Subsidiary Banks nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 986 milioni, -0,4% rispetto a 990 milioni del primo semestre 2018, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11%     anche nel primo semestre 2018);        
-    costi operativi per 478 milioni, +0,2% rispetto a 477 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato della gestione operativa di 508 milioni, -1% rispetto a 513 milioni del primo semestre 2018;        
-    un cost/income ratio al 48,5% rispetto al 48,2% del primo semestre 2018;        
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 31 milioni, rispetto a 29 milioni del primo semestre 2018;        
-    un risultato corrente lordo pari a 481 milioni, -1% rispetto a 486 milioni del primo semestre 2018;        
-    un risultato netto pari a 371 milioni, -1,9% rispetto a 378 milioni del primo semestre 2018.        

 
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 474 milioni, -2,7% rispetto a 488 milioni del primo trimestre 2019;    
-    costi operativi per 141 milioni, -4,4% rispetto a 147 milioni del primo trimestre 2019;
-    un risultato della gestione operativa di 334 milioni, -2% rispetto a 340 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un cost/income ratio al 29,7% rispetto al 30,2% del primo trimestre 2019;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 6 milioni, rispetto a 19 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato corrente lordo pari a 328 milioni, -0,9% rispetto a 330 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato netto pari a 232 milioni, in linea con il primo trimestre 2019.    

La Divisione Private Banking nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 962 milioni, +1,2% rispetto a 951 milioni del primo semestre 2018, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% nel primo semestre 2018);
-    costi operativi per 288 milioni, +3,2% rispetto a 279 milioni del primo semestre 2018;
-    un risultato della gestione operativa di 674 milioni, +0,3% rispetto a 672 milioni del primo semestre 2018;
-    un cost/income ratio al 29,9%  rispetto al 29,3% del primo semestre 2018;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 25 milioni, rispetto a 12 milioni del primo semestre 2018;
-    un risultato corrente lordo pari a 658 milioni, -1,6% rispetto a 669 milioni del primo semestre 2018;
-    un risultato netto pari a 465 milioni, +0,9% rispetto a 461 milioni del primo semestre 2018.

                        
 
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di OICR di diritto lussemburghese a limitato tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 183 milioni, +1,8% rispetto a 180 milioni del primo trimestre 2019;    
-    costi operativi per 35 milioni, -2,9% rispetto a 36 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato della gestione operativa di 148 milioni, +3% rispetto a 144 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un cost/income ratio al 19,2% rispetto al 20,2% del primo trimestre 2019;    
-    un risultato corrente lordo pari a 148  milioni, +3% rispetto a 144 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato netto pari a 109 milioni, -6,5% rispetto a 117 milioni del primo trimestre 2019.    

La Divisione Asset Management nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 364 milioni, -1,6% rispetto a 370 milioni del primo semestre 2018, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% anche nel primo semestre 2018);    
-    costi operativi per 72 milioni, -6,5% rispetto a 77 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato della gestione operativa di 292 milioni, -0,3% rispetto a 293 milioni del primo semestre 2018;    
-    un cost/income ratio al  19,8%  rispetto al 20,8% del primo semestre 2018;    
-    un risultato corrente lordo pari a 292 milioni, -0,3% rispetto a 293 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato netto pari a  226 milioni, -2,6% rispetto a 232 milioni del primo semestre 2018.    

 
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel secondo trimestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 278 milioni, +5,3% rispetto a 264 milioni del primo trimestre 2019;    
-    costi operativi per 49 milioni, +10,4% rispetto a 44 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato della gestione operativa di 229 milioni,+4,3% rispetto a 219 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un cost/income ratio al 17,7% rispetto al 16,8% del primo trimestre 2019;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a un milione, rispetto a un saldo nullo del primo trimestre 2019;    
-    un risultato corrente lordo pari a 228 milioni, +3,8% rispetto a 220 milioni del primo trimestre 2019;    
-    un risultato netto pari a 167 milioni, +5,9% rispetto a 157 milioni del primo trimestre 2019.    

La Divisione Insurance nel primo semestre 2019 registra:
-    proventi operativi netti per 542 milioni, -12,6% rispetto a 620 milioni del primo semestre 2018, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% nel primo semestre 2018);    
-    costi operativi per 94 milioni, +10,6% rispetto a 85 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato della gestione operativa di 448 milioni, -16,3% rispetto a 535 milioni del primo semestre 2018;    
-    un cost/income ratio al 17,3% rispetto al 13,7% del primo semestre 2018;    
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, rispetto a 2 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato corrente lordo pari a 448 milioni, -15,9% rispetto a 533 milioni del primo semestre 2018;    
-    un risultato netto pari a 324 milioni, -16,5% rispetto a 388 milioni del primo semestre 2018.    
            

Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2019 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2018, conseguente a una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2019 prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’80% del risultato netto.


* * *


Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2018 sono stati riesposti per:
-    l’applicazione del principio contabile IFRS 16;
-    l’inserimento nell’area di consolidamento integrale della partecipazione in Autostrade Lombarde, consolidando le relative componenti linea per linea, iscrivendo peraltro i proventi operativi interamente nella voce “altri proventi (oneri) operativi netti”, in quanto società non facente parte del Gruppo Bancario perché non soggetta a direzione e controllo da parte di Intesa Sanpaolo, e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile/perdita di pertinenza di terzi;
-    la riattribuzione dei proventi operativi di Risanamento interamente alla voce “altri proventi (oneri) operativi netti”, in analogia con Autostrade Lombarde, in quanto anch’essa società non facente parte del Gruppo Bancario perché non soggetta a direzione e controllo da parte di Intesa Sanpaolo;
-    la riclassificazione delle commissioni di collocamento di certificates dalla voce “risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value” alla voce “commissioni nette”;
-    la riclassificazione del costo del personale confluito in Intrum dalla voce “spese del personale” alla voce “spese amministrative”;
-    la riclassificazione di oneri riguardanti il sistema bancario sostenuti da controllate estere dalla voce “altri proventi (oneri) operativi netti” alle voci “tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)” e “imposte sul reddito”.

 


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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2019, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.

 

* * *


Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

* * *


La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.




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