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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2015

FORTE AUMENTO DELLA REDDITIVITÀ, SUPERIORE AGLI OBIETTIVI DEL PIANO DI IMPRESA 2014-2017.

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 13,3% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL SEMESTRE.

UTILE NETTO DEL 1° SEMESTRE 2015 A OLTRE € 2 MLD, SUPERIORE ALL’AMMONTARE DEI DIVIDENDI ANNUNCIATI PER L’ESERCIZIO  2015.

FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI (IL DATO SEMESTRALE PIU’ ELEVATO DALLA NASCITA DI INTESA SANPAOLO), CON UNA SOSTENUTA DINAMICA DEL RISPARMIO GESTITO.

DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI NEL SEMESTRE, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO.

FLUSSO SEMESTRALE LORDO DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS  IL PIU’ BASSO DAL 2007.

INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: 19 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL SEMESTRE (+41% VS 1° SEMESTRE 2014), IN CRESCITA A 11 MLD NEL 2° TRIMESTRE DA 8 MLD NEL 1° TRIMESTRE;  8.400 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL SEMESTRE,  IN CRESCITA A 4.900 NEL 2° TRIMESTRE DA 3.500 NEL 1° TRIMESTRE, E 17.400 DAL 2014.


  • UTILE NETTO DEL 1° SEM. 2015 SUPERIORE ALL’AMMONTARE DEI DIVIDENDI ANNUNCIATI PER L’ESERCIZIO  2015, IL PIU’ ELEVATO DATO SEMESTRALE DAL 1° SEM. 2008:
    € 2.004 MLN,  VS € 720 MLN NEL 1° SEM. 2014

  • UTILE ANTE IMPOSTE IN FORTE CRESCITA, IL PIU’ ELEVATO DATO SEMESTRALE DAL 1° SEM. 2008:
    •  € 3.317 MLN , +54,2% VS 1° SEM. 2014

      
  • RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN SIGNIFICATIVO AUMENTO, IL PIU’ ELEVATO DATO SEMESTRALE DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO:
    • € 5.165 MLN, +16,7% VS 1° SEM. 2014

  • SOSTENUTA DINAMICA DELLE COMMISSIONI NETTE, IL PIU’ ELEVATO DATO SEMESTRALE DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO:
    • € 3.794 MLN, +14,6% VS 1° SEM. 2014

  • COSTANTE CONTROLLO DEGLI ONERI OPERATIVI:
    • € 4.235 MLN NEL 1° SEM. 2015, +2,1% VS 1° SEM. 2014
     
  • DIMINUZIONE DEGLI ACCANTONAMENTI, CHE RIFLETTONO IL MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO E CON AUMENTO DEL LIVELLO DI COPERTURA, NONOSTANTE GLI ONERI  RELATIVI AL FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITI E AL FONDO DI RISOLUZIONE EUROPEA:
    • RETTIFICHE SU CREDITI NEL 1° SEM. 2015 LE PIU’ BASSE DAL 1° SEM. 2011: € 1.614 MLN, -28,8% VS 1° SEM. 2014
    • FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS NEL SEMESTRE I PIU’ BASSI DAL  2007 PER I FLUSSI LORDI:
    • LIVELLO DI COPERTURA SPECIFICA DEI CREDITI DETERIORATI SALITO AL 47,3% (47% A FINE 2014)

    • CIRCA € 140 MLN STANZIATI NEL 1° SEM. 2015 A FRONTE DEGLI ONERI STIMATI PER L’INTERO 2015 RELATIVI AL FONDO DI GARANZIA DEI DEPOSITI E AL FONDO DI RISOLUZIONE EUROPEA
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY RATIO, TENENDO CONTO DI € 1 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° SEM. 2015:
    • 13,4% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2015 (1)
    • 13,3% SECONDO I CRITERI A REGIME (2) 

______________________

(1)    Includendo l’utile netto del semestre dopo la deduzione dei dividendi maturati.
(2)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2015 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2015 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 6 centesimi di punto).

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI OPERATIVI
NETTI:

1° SEM. 2015
2° TRIM. 2015

+9,7% A € 9.400 MLN DA € 8.572 MLN DEL 1° SEM. 2014;
-2,2% A € 4.648 DA € 4.752 MLN DEL 1° TRIM. 2015

ONERI OPERATIVI:

1° SEM. 2015
2° TRIM. 2015

+2,1% A € 4.235 MLN DA € 4.148 MLN DEL 1° SEM. 2014;
+0,5% A € 2.123 DA € 2.112 MLN DEL 1° TRIM. 2015

RISULTATO GESTIONE
OPERATIVA:

1° SEM. 2015
2° TRIM. 2015

+16,7% A € 5.165 MLN DA € 4.424 MLN DEL 1° SEM. 2014;
-4,4% A € 2.525 DA € 2.640 MLN DEL 1° TRIM. 2015

RISULTATO CORRENTE
LORDO IMPOSTE:

1° SEM. 2015
2° TRIM. 2015

+54,2% A € 3.317 MLN DA € 2.151 MLN DEL 1° SEM. 2014;
-12,2% A 1.551 MLN DA € 1.766 MLN DEL 1° TRIM. 2015

RISULTATO NETTO:

1° SEM. 2015
2° TRIM. 2015

€ 2.004 MLN, DA € 720 MLN DEL 1° SEM. 2014;
€ 940 MLN, DA € 1.064 MLN DEL 1° TRIM. 2015

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI: 

COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI MATURATI:
13,3% PRO-FORMA A REGIME (3) ;
13,4% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2015 (4)
 

 

Torino, Milano, 31 luglio 2015 – Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2015 (5).  

Il Gruppo nel primo semestre del 2015 ha registrato un forte miglioramento della redditività - superiore agli obiettivi del Piano di Impresa 2014-2017 - nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, confermando la solidità dello stato patrimoniale:

●    utile netto del semestre superiore all’ammontare dei dividendi annunciati per l’esercizio 2015: salito a 2.004 milioni di euro, il dato semestrale più elevato dal primo semestre 2008, rispetto ai 720 milioni del primo semestre 2014; l’utile netto del secondo trimestre 2015 è risultato in marginale flessione a 940 milioni rispetto ai 1.064 milioni del primo trimestre, nonostante i riflessi fortemente negativi della crisi greca sull’andamento dei mercati finanziari.


_________
(3)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2015 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2015  e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 6 centesimi di punto).
(4)    Includendo l’utile netto del semestre dopo la deduzione dei dividendi maturati.
(5)    Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 22.

●    utile ante imposte in forte crescita a 3.317 milioni di euro nel primo semestre 2015, il dato semestrale più elevato dal primo semestre 2008, +54,2% rispetto al primo semestre 2014;

●    risultato della gestione operativa in significativo aumento: a 5.165 milioni di euro nel primo semestre 2015, il dato semestrale più elevato dalla costituzione di Intesa Sanpaolo, +16,7% rispetto al primo semestre 2014;

●    risultato ante imposte positivo e in crescita per tutte le business unit, con un apporto nel primo semestre 2015 di 1.494 milioni di euro da Wealth Management (+42,5% rispetto al primo semestre 2014), derivanti per 615 milioni da Private Banking (+45,4%), 302 milioni da Asset Management (+61,5%) e 577 milioni da Insurance (+31,7%), di 1.218 milioni da Banca dei Territori (+4%), 1.210 milioni da Corporate e Investment Banking (+12,7%) e 373 milioni da Banche Estere (+20,3%);

●    forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 23 miliardi di euro nel primo semestre 2015, con circa 22 miliardi di raccolta netta, di cui circa 9 miliardi convertiti da raccolta amministrata; aumento di circa 66 miliardi da fine 2013, con circa 52 miliardi di raccolta netta, di cui circa 27 miliardi convertiti da raccolta amministrata;

●    supporto all’economia reale: circa 22 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2015, con circa 19 miliardi in Italia (+41% rispetto al primo semestre 2014) - in accelerazione a 11 miliardi nel secondo trimestre, da 8 miliardi del primo trimestre - di cui oltre 15 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, che risultano in crescita di oltre il 70% rispetto al primo semestre 2014; 8.400 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel semestre - in accelerazione a 4.900 nel secondo trimestre, da 3.500 del primo trimestre - e 17.400 dal 2014;

●    sostenuta dinamica delle commissioni nette: 3.794 milioni nel primo semestre 2015, il dato semestrale più elevato dalla costituzione di Intesa Sanpaolo, +14,6% rispetto al primo semestre 2014;

●    elevata efficienza, con un cost/income al 45,1% nel primo semestre 2015, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    costante controllo degli oneri operativi: +2,1% rispetto al primo semestre 2014;

●    miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis che registrano il valore semestrale più basso dal 2007 per i flussi lordi: flussi netti a 3 miliardi di euro nel primo semestre 2015, in calo del 28% rispetto a 4,1 miliardi del primo semestre 2014, e flussi lordi a 4,6 miliardi di euro, in calo del 27% rispetto a 6,3 miliardi del primo semestre 2014;

●    diminuzione degli accantonamenti, che riflette il miglioramento del trend del credito, nonostante gli oneri relativi al fondo di garanzia dei depositi e al fondo di risoluzione europea:
-     il valore semestrale più basso dal primo semestre 2011 per gli stanziamenti a fronte dei rischi creditizi, pari a 1.614 milioni di euro nel primo semestre 2015, in diminuzione del 28,8% rispetto ai 2.268 milioni del primo semestre 2014,
-    un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati salito al 47,3% a fine giugno 2015, rispetto al 47% di fine 2014 (media dei concorrenti italiani: 40,4% nel primo trimestre 2015), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 63,1% a fine giugno 2015, rispetto al 62,8% di fine 2014,
-    un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 140% a fine giugno 2015 (al 146% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 140% (al 145% considerando anche le garanzie personali),
-    un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,8% a fine giugno 2015, in linea con fine 2014;
-    circa 140 milioni di euro stanziati nel primo semestre 2015 a fronte degli oneri stimati per l’intero 2015 relativi al fondo di garanzia dei depositi e al fondo di risoluzione europea;

●    patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 giugno 2015, tenendo conto di un miliardo di euro di dividendi maturati nel semestre, il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 13,3%(6), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2015 al 13,4% (7);

●    elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 110 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondenti a una liquidità di 58 miliardi, a fine giugno 2015; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018); operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti: nel secondo trimestre del 2015 mediamente in essere 23 miliardi di euro (14,8 miliardi di euro mediamente in essere nel primo trimestre 2015 e 7,1 miliardi mediamente in essere nel 2014), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015);

●    molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:
•    New Growth Bank:
-    Banca 5®:
▫    introdotto il modello di business “specializzato” di Banca 5® in oltre 2.400 filiali, con oltre 3.000 gestori dedicati e ricavi per cliente già aumentati da 70 a 93 euro;


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(6)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2015 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2015 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 6 centesimi di punto).
(7)    Includendo l’utile netto del semestre dopo la deduzione dei dividendi maturati.

▫    in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 8 agenzie immobiliari già effettuata e di ulteriori 12 entro il  2015 nelle città più importanti;

-    Banca multicanale:
▫    nuovi processi multicanale testati con successo e clienti multicanale aumentati di circa 750 mila dal 2014 a 5,2 milioni; circa 2,4 milioni di App scaricate su dispositivi mobile; la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite la piattaforma multicanale;

-    Private Banking:
▫    dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫    completata la costituzione del centro di competenza dedicato ai clienti High Net Worth e aperta la prima filiale dedicata ai clienti High Net Worth;
▫    espansione internazionale organica, con la prossima apertura di una filiale di Private Banking a Londra e il rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
- Asset Management:
▫    nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Private Banking (ad esempio Prodotti “best expertise);
- Insurance:
▫ portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore dei prodotti più efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 56% della nuova produzione rispetto al 34% del primo semestre 2014);
▫    lancio di una nuova offerta distintiva e innovativa sia nel ramo danni (nuovi prodotti per abitazione, auto e moto) sia nel ramo vita (Fideuram Vita Insieme per la rete di promotori finanziari e Giusto Mix – Multiramo per le filiali della Divisione Banca dei Territori);
▫    piena integrazione del comparto dei fondi pensione (Intesa Sanpaolo Previdenza);
-    Banca a 360° per le imprese:
▫    costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e nuove iniziative commerciali in corso / pronte per il lancio;
▫    nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
▫    pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
•    Core Growth Bank:
-    cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫    in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa 1.200 filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa 120 filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫    nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività di EXPO 2015;
▫    introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
▫    integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
▫    avviata la fase pilota per il nuovo layout di filiale retail (previste 30-50 filiali entro fine anno);
▫    pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con significativi benefici in termini di cross selling; in corso il rafforzamento della distribuzione;
▫    in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale, a partire dal segmento Corporate e Public Finance e da Banca IMI;
▫    operativa la riorganizzazione dell’attività internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking per presidiare i principali clienti internazionali e in corso di implementazione la strategia internazionale di Banca IMI, focalizzata su prodotti-chiave selezionati;
▫    avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
▫    finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;
-    governo continuo dei costi:
▫    prosegue la semplificazione del presidio territoriale: con ulteriori 101 filiali chiuse nel secondo trimestre del 2015, per un totale di circa 150 dall’inizio del 2015 e di 420 dal 2014;
▫    semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza -  da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 4 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;
-    gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫    filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
▫ operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
▫    riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
▫    separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;
•    Capital Light Bank:
-    piena operatività, con 675 persone dedicate e circa 6,5 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
-    nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
-    Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in circa 22 milioni di euro dal 2014;
•    persone e investimenti come fattori abilitanti:
-    circa 3.900 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
-    attuato il Piano di Investimento destinato ai dipendenti del Gruppo,  con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
-    aumento del grado di soddisfazione delle persone del Gruppo, cresciuto di 23 punti percentuali rispetto al 2013;
-    in corso di realizzazione il programma “Big Financial Data” per la gestione integrata dei dati commerciali e finanziari, con i primi risultati attesi entro la fine dell’anno;
-    pienamente operativi il Chief Innovation Officer e il “Centro per l’Innovazione”, costituito per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso la nuova Torre Intesa Sanpaolo a Torino;
-    lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari

 

I risultati di conto economico del secondo trimestre 2015

Il conto economico consolidato del secondo trimestre 2015(8) registra proventi operativi netti pari a 4.648 milioni di euro, in flessione del 2,2% rispetto ai 4.752 milioni del primo trimestre 2015 e in crescita del 4,2% rispetto ai 4.462 milioni del secondo trimestre 2014.

In quest’ambito, nel secondo trimestre 2015 gli interessi netti ammontano a 1.982 milioni, in aumento dello 0,3% rispetto ai 1.976 milioni del primo trimestre 2015 e in diminuzione del 5,9% rispetto ai 2.107 milioni del secondo trimestre 2014.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.980 milioni di euro, +9,2% rispetto  ai 1.814 milioni del primo trimestre 2015. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 1,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 10,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa ai prodotti assicurativi cresce del 26,4%,  quella relativa al risparmio gestito sale del 10,3% (comprendente commissioni di performance - registrate su base annuale sui fondi “a finestra” - per 60 milioni di euro nel secondo trimestre 2015 e per 30 milioni nel primo trimestre 2015) e quella relativa. a intermediazione e collocamento di titoli scende del 13,7%.  Le commissioni nette del secondo trimestre 2015 sono in aumento del 14,6% rispetto ai 1.727 milioni del secondo trimestre 2014. In dettaglio, si registra una diminuzione del 6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 28,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da risparmio gestito sale del 40% (con 43 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel secondo trimestre 2014), quello da prodotti assicurativi aumenta del 38,4%, e quello da intermediazione e collocamento di titoli scende del 17%.

__________
(8)    In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 690 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.282 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del secondo trimestre 2015 pari a 2 milioni (un impatto negativo di 4 milioni nel primo semestre 2015, positivo di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 30 giugno 2015 pari a 913 milioni (con un impatto negativo di 58 milioni nel secondo trimestre 2015 e positivo di 157 milioni nel primo semestre 2015).

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 380 milioni di euro (comprendenti 144 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) rispetto ai 596 milioni del primo trimestre 2015, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 69 milioni da 157 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che flette a 58 milioni da 88 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 251 milioni (comprensivi dei predetti 144 milioni di dividendi) da 352 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo di 3 milioni rispetto a uno negativo di 2 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 380 milioni del secondo trimestre 2015 si confronta con i 409 milioni del secondo trimestre 2014, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 84 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 41 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 269 milioni (comprendenti 161 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) e quello dei prodotti strutturati di credito di 15 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 282 milioni di euro (comprendenti 58 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della quota detenuta dalla controllata Intesa Sanpaolo Vita nella compagnia vita cinese Union Life), rispetto ai 343 milioni del primo trimestre 2015 e ai 251 milioni del secondo trimestre 2014.

Gli oneri operativi ammontano a 2.123 milioni di euro, con un aumento dello 0,5% rispetto ai 2.112 milioni del primo trimestre 2015, a seguito di una crescita del 6,1% per le spese amministrative e dell’ 1,1% per gli ammortamenti e di una diminuzione del 2,3% per le spese del personale; gli oneri operativi del secondo trimestre 2015 risultano in crescita del 3,5% rispetto ai 2.052 milioni del corrispondente trimestre 2014, a seguito di un aumento del 4,2% per le spese del personale, dell’ 1,2% per le spese amministrative e del 7,3% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.525 milioni di euro, in diminuzione del 4,4% rispetto ai 2.640 milioni del primo trimestre 2015 e in crescita del 4,8% rispetto ai 2.410 milioni del secondo trimestre 2014, con un cost/income ratio nel secondo trimestre 2015 al 45,7%, rispetto al 44,4% del primo trimestre 2015 e al 46% del secondo trimestre 2014.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.012 milioni di euro, rispetto ai 902 milioni del primo trimestre 2015 e ai 1.434 milioni del secondo trimestre 2014. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 134 milioni (comprendenti 43 milioni di oneri relativi al fondo di garanzia dei depositi stimati per l’intero 2015 e circa 20 milioni di ulteriori oneri relativi al fondo di risoluzione europeo per l’intero 2015 in aggiunta a quelli stimati nel primo trimestre 2015), rispetto ai 126 milioni del primo trimestre 2015 (comprendenti circa 75 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo stimati per l’intero 2015) e ai 181 milioni del secondo trimestre 2014 (comprendenti 65 milioni derivanti dalla normativa in Ungheria, in merito ai rimborsi alla clientela, riguardante il locale sistema bancario e quindi anche la controllata del Gruppo nel Paese, CIB Bank); le rettifiche nette su crediti sono pari a 847 milioni, rispetto ai 767 milioni del primo trimestre 2015 e ai 1.186 milioni del secondo trimestre 2014; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 31 milioni, rispetto ai 9 milioni del primo trimestre 2015 e ai 67 milioni del secondo trimestre 2014.
 
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 38 milioni di euro, rispetto ai 28 milioni del primo trimestre 2015 e ai 235 milioni del secondo trimestre 2014 (comprendenti 220 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle operazioni SIA e NH Hoteles).

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.551 milioni di euro, in diminuzione del 12,2% rispetto ai 1.766 milioni del primo trimestre 2015 e in crescita del 28,1% rispetto ai 1.211 milioni del secondo trimestre 2014.

Il risultato netto consolidato è pari a 940 milioni di euro, rispetto ai 1.064 milioni del primo trimestre 2015 e ai 217 milioni del secondo trimestre 2014, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte per 516 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 25 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 33 milioni;
-    una quota di utili di pertinenza di terzi per 37 milioni.


I risultati di conto economico del primo semestre 2015

Il conto economico consolidato del primo semestre 2015 registra proventi operativi netti pari a 9.400 milioni di euro, in aumento del 9,7% rispetto agli 8.572 milioni del primo semestre 2014.

In quest’ambito, nel primo semestre 2015 gli interessi netti ammontano a 3.958 milioni, in diminuzione del 6% rispetto ai 4.211 milioni del primo semestre 2014.
 
Le commissioni nette sono pari a 3.794 milioni di euro, in crescita del 14,6% rispetto ai 3.310 milioni del primo semestre 2014. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3,2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 29,6% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito cresce del 45,9% (comprendente commissioni di performance - registrate su base annuale sui fondi “a finestra” - per  90 milioni di euro nel primo semestre 2015 e per 46 milioni nel primo semestre 2014), quella relativa ai prodotti assicurativi sale del 27,9% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli scende dell’ 8,4%.
 
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 976 milioni di euro (comprendenti 144 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) rispetto ai 555 milioni del primo semestre 2014 (comprendenti 161 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 227 milioni da 146 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 145 milioni da 83 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria (comprendente i predetti dividendi) che sale a 603 milioni da 301 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che scende a un milione da 25 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 625 milioni di euro (comprendenti 58 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della quota detenuta dalla controllata Intesa Sanpaolo Vita nella compagnia vita cinese Union Life), rispetto ai 506 milioni del primo semestre 2014.

Gli oneri operativi ammontano a 4.235 milioni di euro, con un aumento del 2,1% rispetto ai 4.148 milioni del primo semestre 2014, a seguito di una crescita del 2,9% per le spese del personale e del 6,4% per gli ammortamenti e di una flessione dello 0,5% per le spese amministrative.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 5.165 milioni di euro, in aumento del 16,7% rispetto ai 4.424 milioni del primo semestre 2014, con un cost/income ratio nel primo semestre 2015 al 45,1%, rispetto al 48,4% del primo semestre 2014.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.914 milioni di euro, rispetto ai 2.583 milioni del primo semestre 2014. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 260 milioni (comprendenti 43 milioni di oneri relativi al fondo di garanzia dei depositi stimati per l’intero 2015 e circa 95 milioni di oneri relativi al fondo di risoluzione europeo stimati per l’intero 2015), rispetto ai 236 milioni del primo semestre 2014 (comprendenti 65 milioni derivanti dalla normativa in Ungheria, in merito ai rimborsi alla clientela, riguardante il locale sistema bancario e quindi anche la controllata del Gruppo nel Paese, CIB Bank ); le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.614 milioni, rispetto ai 2.268 milioni del primo semestre 2014; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 40 milioni, rispetto ai 79 milioni del primo semestre 2014.
 
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 66 milioni di euro, rispetto ai 310 milioni del primo semestre 2014 (comprendenti 279 milioni di plusvalenze complessive derivanti dalle operazioni Pirelli, SIA e NH Hoteles).

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 3.317 milioni di euro, in aumento del 54,2% rispetto ai 2.151 milioni del primo semestre 2014.

Il risultato netto consolidato è pari a 2.004 milioni di euro, rispetto ai 720 milioni del primo semestre 2014, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte per 1.163 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 31 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 59 milioni;
-    una quota di utili di pertinenza di terzi per 60 milioni.


Lo stato patrimoniale al 30 giugno 2015

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 giugno 2015 i crediti verso la clientela sono pari a 344 miliardi di euro, in aumento dell’ 1,5% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 3,6% rispetto al 30 giugno 2014 (in flessione dell’ 1,5% rispetto al primo semestre 2014 se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 33.600 milioni di euro, in aumento dello 0,9% rispetto ai 33.316 milioni del 31 dicembre 2014. In quest’ambito, i crediti in sofferenza si attestano a 14.255 milioni di euro rispetto ai 14.218 milioni del 31 dicembre 2014, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4,1% (4,2% al 31 dicembre 2014) e un grado di copertura del 63,1% (62,8% a fine 2014). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 140% includendo le garanzie reali e al 145% includendo anche le garanzie personali. Le inadempienze probabili aumentano a 18.129 milioni di euro dai 17.845 del dicembre 2014 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 1.216 milioni di euro da 1.253 milioni di fine 2014.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 851 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 2,9% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 3,1% rispetto al 30 giugno 2014. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 365 miliardi, in aumento dell’ 1,4% rispetto al 31 dicembre 2014 e in diminuzione del 2,9% rispetto al 30 giugno 2014, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 124 miliardi, in aumento del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 18,8% rispetto al 30 giugno 2014; la raccolta indiretta ammonta a 485 miliardi, in aumento del 4,1% rispetto al 31 dicembre 2014 e dell’ 8,1% rispetto al 30 giugno 2014. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 324 miliardi, in aumento del 7,5% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 15,8% rispetto al 30 giugno 2014; la nuova produzione vita nel primo semestre 2015 ammonta a 13,5 miliardi di euro (+7,4% rispetto al primo semestre 2014). La raccolta amministrata è pari a 161 miliardi, in diminuzione del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 4,7% rispetto al 30 giugno 2014.

I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2015 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2015, tenendo conto di un miliardo di euro di dividendi maturati nel semestre - risultano pari a:
-    13,4% per il Common Equity ratio (9) (13,6% a fine 2014),
-    14% per il Tier 1 ratio (9) (14,2% a fine 2014),
-    17,2% per il coefficiente patrimoniale totale (9) (17,2% anche a fine 2014).

La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 13,3% (13,3% anche al 31 dicembre 2014), applicando ai dati di bilancio del 30 giugno 2015 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo semestre 2015 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 6 centesimi di punto).



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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da: 
●    robusta liquidità:
-    elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali (inclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a un livello corrispondente a una liquidità di 58 miliardi di euro a fine giugno 2015,
-    elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 110 miliardi di euro a fine giugno 2015,
-    le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono ammontate mediamente nel secondo trimestre del 2015 a 23 miliardi di euro (14,8 miliardi di euro mediamente nel primo trimestre 2015 e 7,1 miliardi mediamente nel 2014), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale (cui il Gruppo ha partecipato per 12,6 miliardi nell’ultimo quadrimestre del 2014, per 10 miliardi a fine marzo 2015 e per 5 miliardi a fine giugno 2015);
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 72% dalla componente retail,

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(9)    Includendo l’utile netto del semestre dopo la deduzione dei dividendi maturati.
 
-    ad oggi effettuata raccolta a medio lungo termine per circa 12,4 miliardi, di cui 4,2 miliardi relativi alla componente retail,
-    per quanto riguarda la componente wholesale della raccolta a medio lungo termine, sono state effettuate operazioni benchmark di eurobond per 4,25 miliardi di euro e covered bond per un miliardo di euro (per oltre il 77% collocati presso investitori esteri);
●    leverage contenuto:
-    leverage ratio (6,7% al 30 giugno 2015) e rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.


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Al 30 giugno 2015, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.608 sportelli bancari - di cui 4.286 in Italia e 1.322 all’estero - con 92.053 dipendenti.



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I risultati per area di Business

La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
-    clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit,  Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.

La Divisione Banca dei Territori nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 2.346 milioni, -0,3% rispetto a 2.352 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 1.210 milioni, -1,0% rispetto a 1.223 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 1.136 milioni, +0,6% rispetto a 1.129 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 51,6% rispetto al 52% del  primo trimestre 2015;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 534 milioni, rispetto a 514 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 602 milioni, -2,2% rispetto a 616 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 338 milioni, -5,8% rispetto a 359 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Banca dei Territori nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 4.699 milioni, -2,5% rispetto a 4.818 milioni del primo semestre 2014, pari a circa il 50% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (56% nel primo semestre 2014);
- oneri operativi per 2.433 milioni, -1,5% rispetto a 2.471 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 2.266 milioni, -3,5% rispetto a 2.347 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio al 51,8% rispetto al 51,3% del primo semestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 1.048 milioni, rispetto a 1.176 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.218 milioni, +4,0% rispetto a 1.171 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 698 milioni, +4,2% rispetto a 670 milioni del primo semestre 2014.


La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    International Network & Global Industries, cui compete la relazione con circa 1.200 gruppi industriali multinazionali che operano in otto settori chiave ad elevato potenziale di crescita (automotive & industrial; basic resources & diversified; consumer, retail & luxury; healthcare & chemical; infrastructures; oil & gas; power & utilities; telecom, media & technology), e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
-    Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con circa 700 gruppi italiani di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
-    Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie, la gestione dei servizi transazionali relativi ai sistemi di pagamento, dei prodotti e servizi di trade e export finance, nonché la custodia e il regolamento di titoli italiani (local custody);
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market);
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 841 milioni, -10,6% rispetto a 941 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 221 milioni, in linea con il primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 620 milioni,    -13,8% rispetto a 720 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 26,2% rispetto al 23,5% del  primo trimestre 2015;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 89 milioni, rispetto a 41 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 532 milioni, -21,6% rispetto a 678 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 375 milioni, -17,5% rispetto a 454 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 1.782 milioni, +2,7% rispetto a 1.735     milioni del primo semestre 2014, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (20% nel primo semestre 2014);
- oneri operativi per 442 milioni, +10,8% rispetto a 399 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 1.340 milioni, +0,3% rispetto a 1.336 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio al 24,8%    rispetto al 23% del primo semestre 2014;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 130 milioni, rispetto a 266 milioni del primo semestre 2014;
- un saldo netto delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo rispetto a 4 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.210 milioni, +12,7% rispetto a 1.074 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 829 milioni, +14,3% rispetto a 725 milioni del primo semestre 2014.

La Divisione Banche Estere (10) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 542 milioni, +7,3% rispetto a 505 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 256 milioni, +1,0% rispetto a 254 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 286 milioni, +13,7% rispetto a 251 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 47,3% rispetto al 50,3% del primo trimestre 2015;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a     80 milioni, rispetto a 85 milioni del primo trimestre 2015;
- un saldo netto delle attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti pari a un milione, rispetto a un saldo negativo per un milione nel primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 207 milioni, +25% rispetto a 166 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 156 milioni, +29,9% rispetto a 120 milioni del primo trimestre 2015.

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(10) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.

 
La Divisione Banche Estere nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 1.048 milioni, +5,1% rispetto a 997 milioni del primo semestre 2014, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (12% nel  primo semestre 2014);
- oneri operativi per 511 milioni, +0,8% rispetto a 507 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 537    milioni, +9,6% rispetto a 490 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio al 48,8% rispetto al 50,9% del primo semestre 2014;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 164 milioni, rispetto a 180 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 373 milioni, +20,3% rispetto a 310 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 276 milioni, +19,5% rispetto a 231 milioni del primo semestre 2014.


La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 460 milioni, +7,7% rispetto a 427 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 133 milioni, +4,1% rispetto a 127 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 327 milioni, +9,2% rispetto a 300 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al  28,9% rispetto al 29,8% del  primo trimestre 2015;   
- riprese nette per 2 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette per 14 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 329 milioni, +15,3% rispetto a 285 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 194 milioni, +8,7% rispetto a 178 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Private Banking nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 887 milioni, +25,6% rispetto a 706 milioni del primo semestre 2014, pari a circa il 9% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (8% nel primo semestre 2014);
- oneri operativi per 260 milioni, +7,9% rispetto a 241 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 627 milioni, +34,8% rispetto a 465 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio al 29,3% rispetto al 34,1% del primo semestre 2014;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a 12 milioni, rispetto a 42 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 615 milioni, +45,4% rispetto a 423 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 372 milioni, +50,6% rispetto a 247 milioni del primo semestre 2014.


La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

La Divisione Asset Management nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 211 milioni, +31,5% rispetto a 160 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 35 milioni, +7,9% rispetto a 32 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 176 milioni, +37,5% rispetto a 128 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al 16,6% rispetto al 20,3% del  primo trimestre 2015;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a un milione, rispetto al saldo nullo del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 174 milioni, +36,5% rispetto a 128 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 128 milioni, +36,4% rispetto a 94 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Asset Management nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 371 milioni, +50,2% rispetto a 247 milioni del primo semestre 2014, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (3% nel primo semestre 2014);
- oneri operativi per 68 milioni, +9,7% rispetto a 62 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 303 milioni, +63,8% rispetto a 185 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio al 18,3% rispetto al 25,1% del primo semestre 2014;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a un milione, rispetto a riprese nette per 2 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 302 milioni, +61,5% rispetto a 187 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 223 milioni, +85,8% rispetto a 120 milioni del primo semestre 2014.


La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel secondo trimestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 306 milioni, -11,3% rispetto a 344 milioni del primo trimestre 2015;
- oneri operativi per 38 milioni, +7% rispetto a 35 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato della gestione operativa di 268 milioni, -13,4% rispetto a 309 milioni del primo trimestre 2015;
- un cost/income ratio al  12,3% rispetto al 10,2% del  primo trimestre 2015;   
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette pari a un milione, rispetto al saldo nullo del primo trimestre 2015;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 267 milioni, -13,6% rispetto a 310 milioni del primo trimestre 2015;
- un risultato netto pari a 189 milioni, -7,3% rispetto a 204 milioni del primo trimestre 2015.

La Divisione Insurance nel primo semestre 2015 registra:
- proventi operativi netti per 650 milioni, +27,2% rispetto a 511 milioni del primo semestre 2014, pari a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% nel primo semestre 2014);
- oneri operativi per 73 milioni, +1,4% rispetto a 72 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato della gestione operativa di 577 milioni, +31,4% rispetto a 439 milioni del primo semestre 2014;
- un cost/income ratio all’ 11,2% rispetto al 14,1% del primo semestre 2014;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche nette nullo, rispetto  al  milione del primo semestre 2014;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 577 milioni, +31,7% rispetto a 438 milioni del primo semestre 2014;
- un risultato netto pari a 393 milioni, +32,8% rispetto a 296 milioni del primo semestre 2014.


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2015 è attesa una crescita dei proventi operativi netti favorita dalle commissioni nette, del risultato della gestione operativa e del risultato corrente al lordo delle imposte, con una riduzione del costo del rischio, nel quadro di una redditività sostenibile. E' confermato l'impegno alla distribuzione di due miliardi di euro di dividendi cash per l’esercizio 2015, indicato nel Piano di Impresa 2014-2017.

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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre 2015 e dei quattro trimestri 2014 sono stati riesposti a seguito della rescissione dell’accordo di compravendita della controllata ucraina Pravex-Bank firmato nel gennaio 2014; le relative componenti sono state riconsolidate linea per linea, mentre in precedenza il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale era attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione.
Inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business del 2014 sono stati riesposti per tenere conto della nuova struttura organizzativa definita nell’ultimo trimestre del 2014 con la costituzione di tre nuove Divisioni (Private Banking, Asset Management e Insurance) e della business unit Capital Light Bank.


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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo semestre 2015, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione e che quest’ultima, incaricata di certificare su base limitata la relazione semestrale, non ha ancora completato il proprio esame.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


* * *


La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

 

 

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