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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2012

 

COEFFICIENTI PATRIMONIALI:

FORTE SOLIDITÀ PATRIMONIALE, LARGAMENTE SUPERATI I REQUISITI:
CORE TIER 1 RATIO 10,5%; TIER 1 RATIO 11,5%;
COEFFICIENTE EBA PRO-FORMA 9,6%

PROVENTI OPERATIVI NETTI:

CRESCITA A DOPPIA CIFRA (+14,5%) A 4.813 MLN DI EURO RISPETTO A 4.205 MLN
DEL 1° TRIM. 2011; +12,8% RISPETTO A 4.265 MLN DEL 4° TRIM. 2011

ONERI OPERATIVI:

SIGNIFICATIVA DIMINUZIONE (-1,6%) A 2.207 MLN  RISPETTO A 2.242 MLN
DEL 1° TRIM. 2011; -6,7% RISPETTO A 2.366 MLN DEL 4° TRIM. 2011

RISULTATO GESTIONE OPERATIVA:

FORTE CRESCITA (+32,8%) A 2.606 MLN RISPETTO A 1.963 MLN
DEL 1° TRIM. 2011; +37,2% RISPETTO A 1.899 MLN DEL 4° TRIM. 2011

RISULTATO CORRENTE LORDO IMPOSTE:

RILEVANTE AUMENTO (+21,1%) A 1.531 MLN RISPETTO A 1.264 MLN
DEL 1° TRIM. 2011; -749 MLN NEL 4° TRIM. 2011

RISULTATO NETTO:

ROBUSTA CRESCITA (+21,6%) A 804 MLN RISPETTO A  661 MLN
DEL 1° TRIM. 2011; -10.119 MLN NEL 4° TRIM. 2011

UTILE NETTO NORMALIZZATO (1):
 
746 MLN RISPETTO A 762 MLN DEL 1° TRIM. 2011
E 265 MLN DEL  4° TRIM. 2011;

 

 

Torino, Milano, 15 maggio 2012 – Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2012 (2).  

Il Gruppo nel primo trimestre del 2012 ha conseguito risultati molto positivi in un contesto di mercato difficile, continuando a perseguire l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile che ha sempre caratterizzato Intesa Sanpaolo: 

● solidità patrimoniale: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 31 marzo 2012, tenendo conto dei dividendi maturati nel trimestre, con il  Core Tier 1 ratio salito al 10,5% dal 10,1% di fine 2011 e il coefficiente EBA pro-forma al 9,6% (3), rispetto al 9,2% dall’analisi EBA sui dati di settembre 2011 e al requisito minimo del 9%;

liquidità: attività liquide per 109 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello corrispondente a una liquidità di 59 miliardi di euro, a fine marzo 2012; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore (2015 e 2018, rispettivamente); raccolta diretta bancaria in aumento del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2011;

credito a sostegno dell’economia: crescita dei finanziamenti alle piccole, medie e grandi imprese italiane (+ 1,5 miliardi di euro; +1,6%) nel primo trimestre 2012 rispetto al primo trimestre 2011;

● robusto utile netto: 804 milioni di euro nel primo trimestre 2012, il risultato più elevato degli ultimi sette trimestri e già pari al payout per l’esercizio 2011; l’utile netto normalizzato è pari a 746 milioni;

● aumento dei proventi netti: +14,5% rispetto al primo trimestre 2011, con una crescita del margine d’interesse del 4,6%;

● riduzione dei costi operativi: -1,6% rispetto al primo trimestre 2011, dopo cinque anni consecutivi di diminuzione;

● efficienza elevata e in ulteriore miglioramento, con un cost/income in contrazione al 45,9%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

● crescita del risultato della gestione operativa: +32,8% rispetto al primo trimestre 2011 (+37,2% rispetto al quarto trimestre 2011);

● politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale, in un contesto di mercato di peggioramento del ciclo del credito:
stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per circa 970 milioni di euro nel trimestre, in crescita del 43% rispetto al primo trimestre del 2011, a fronte di un aumento del flusso complessivo di nuovi crediti in sofferenza e in incaglio del 25%,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati cresciuto al 45,5% (normalizzando per l’effetto della cessione di sofferenze e della nuova normativa in merito ai crediti scaduti) dal 44,1% del primo trimestre 2011,
- una robusta riserva sui crediti in bonis, mantenutasi a 2,7 miliardi di euro, pari a 80 centesimi di punto di buffer prudenziale.
La politica di accantonamenti rigorosa e prudenziale è dimostrata dal tasso di recupero delle posizioni in sofferenza chiuse, cresciuto nel trimestre al 151% del loro valore netto di carico dal 149% medio del triennio 2009-2011;

● realizzazione degli obiettivi delle azioni gestionali di breve periodo pianificate.

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(1) Nota metodologica sul calcolo dell’utile netto normalizzato a pagina 13.
(2) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 13.
(3) Stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 31 marzo 2012 e dell’impatto della valutazione al fair value dei rischi sovrani ai volumi e ai prezzi del 30 settembre 2011.
 


I risultati di conto economico del primo trimestre 2012


Il conto economico consolidato del primo trimestre 2012 (4) registra proventi operativi netti pari a 4.813 milioni di euro, in crescita del 12,8% rispetto ai 4.265 milioni del quarto trimestre 2011 e del 14,5% rispetto ai 4.205 milioni del primo trimestre 2011.


In quest’ambito, nel primo trimestre 2012 gli interessi netti ammontano a 2.501 milioni, in flessione dell’ 1,6% rispetto ai 2.541 milioni del quarto trimestre 2011, anche per l’effetto stagionale del minor numero di giorni lavorativi, e in aumento del 4,6% rispetto ai 2.392 milioni del primo trimestre 2011.

Le commissioni nette sono pari a 1.317 milioni di euro, con una flessione dell’ 1,6% rispetto ai 1.339 milioni del quarto trimestre 2011 interamente dovuta  all’impatto nel primo trimestre 2012 di 22 milioni di onere per la garanzia statale su 12 miliardi di obbligazioni di propria emissione stanziati presso la BCE come collaterale a fronte del finanziamento LTRO a 3 anni di fine dicembre 2011; in dettaglio, si registra una diminuzione del 7,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale (cui ha concorso il predetto onere per la garanzia statale) e una crescita del 9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli aumenta del 68,7%, quella relativa al risparmio gestito sale del 2,6%  e quella relativa ai prodotti assicurativi cala dell’ 8,4%. Le commissioni nette del primo trimestre 2012 sono in diminuzione del 5,6% rispetto ai 1.395 milioni del primo trimestre 2011; in dettaglio, si registra un aumento dello 0,6% per le commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 10,5% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da prodotti assicurativi scende del 30,9%, quello da risparmio gestito cala del 12,1% e quello da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 32,1%.

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(4) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 2.373 milioni a finanziamenti e crediti e per 38 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita, senza la quale si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2012 pari a 59 milioni (un impatto negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nell’esercizio 2010 e di 72 milioni nell’esercizio 2009, negativo di 459 milioni nell’esercizio 2008); il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 6.159 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 marzo 2012 pari a 1.706 milioni (con un impatto positivo di 542 milioni nel primo trimestre 2012).

 
Il risultato dell’attività di negoziazione presenta un saldo positivo di 716 milioni di euro (che includono 274 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1), rispetto ai 173 milioni del quarto trimestre 2011, con la componente relativa alla clientela che sale a 113 milioni da 69 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 102 milioni da 33 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che aumenta a 481 milioni (inclusivi dei predetti 274 milioni di plusvalenza) da 39 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che flette a 20 milioni da 32 milioni. Il saldo positivo del risultato dell’attività di negoziazione di 716 milioni del primo trimestre 2012 si confronta con uno di 280 milioni del primo trimestre 2011, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 110 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 22 milioni, quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 121 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 26 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2012 pari a 59 milioni.


Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 258 milioni di euro, in aumento rispetto ai 205 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 120 milioni del primo trimestre 2011.


Gli oneri operativi ammontano a 2.207 milioni di euro, con un calo del 6,7% rispetto ai 2.366 milioni del quarto trimestre 2011, che risentivano della stagionalità di fine anno, a seguito di una diminuzione del 17,5% per le spese amministrative e dell’ 11,3% per gli ammortamenti e di un aumento dello 0,6% per le spese del personale. Rispetto ai 2.242 milioni del primo trimestre 2011, si registra una diminuzione dell’ 1,6%, conseguente a una diminuzione dell’ 1,2% per le spese del personale e del 3,7% per le spese amministrative e di un aumento del 5,4% per gli ammortamenti.


Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.606 milioni di euro, in crescita del 37,2% rispetto ai 1.899 milioni del quarto trimestre 2011 e del 32,8% rispetto ai 1.963 milioni del primo trimestre 2011, con un cost/income ratio nel primo trimestre 2012 in miglioramento al 45,9% (al 48,6% se si escludesse  la plusvalenza derivante dal buy back) rispetto al 55,5% del quarto trimestre 2011 e al 53,3% del primo trimestre 2011.


Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.069 milioni di euro, rispetto ai 2.509 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 713 milioni del primo trimestre 2011. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 37 milioni, rispetto ai 106 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 14 milioni del primo trimestre 2011; le rettifiche nette su crediti sono pari a 973 milioni, rispetto ai 2.043 milioni del quarto trimestre 2011 (di cui circa 300 milioni di rafforzamento della copertura a fronte di crediti in bonis, circa 280 milioni di rafforzamento della copertura a fronte di crediti ristrutturati e circa 130 milioni a fronte di mutui in valuta estera della controllata ungherese) e ai 682 milioni del primo trimestre 2011; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 59 milioni (comprendenti 29 milioni di svalutazione di titoli governativi greci), rispetto ai 360 milioni del quarto trimestre 2011 (che comprendevano 321 milioni di svalutazione di titoli governativi greci) e ai 17 milioni del primo trimestre 2011.


La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 6 milioni, rispetto a quello negativo di 139 milioni del quarto trimestre 2011 (che comprendevano 119 milioni di impairment sull’interessenza in Telco) e a quello positivo di 14 milioni del primo trimestre 2011.


Il risultato corrente al lordo delle imposte presenta un saldo positivo di 1.531 milioni di euro, rispetto al saldo negativo di 749 milioni del quarto trimestre 2011 e al saldo positivo di 1.264 milioni del primo trimestre 2011 (+21,1%).


Il risultato netto consolidato è positivo per 804 milioni di euro, rispetto a quello negativo per 10.119 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva 10.233 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento, al netto delle imposte) e ai 661 milioni del primo trimestre 2011 (+21,6%), dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 626 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 14 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 73 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 14 milioni.


Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto normalizzato nel primo trimestre 2012 è pari a 746 milioni di euro, rispetto ai 265 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 762 milioni del primo trimestre 2011.


Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2012


Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2012 i crediti verso la clientela raggiungono i 378 miliardi di euro, in aumento dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2011 e dello 0,2% rispetto al 31 marzo 2011 (in flessione dell’ 1,9% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo, a seguito di una riduzione dei crediti alle grandissime imprese e di un aumento di quelli alle piccole, medie e grandi imprese). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 24.657 milioni di euro, in aumento dell’ 8,6% rispetto ai 22.696 milioni del 31 dicembre 2011. In quest’ambito, i crediti in sofferenza registrano una sostanziale stabilità, attestandosi a 9.000 milioni di euro rispetto ai 8.998 milioni del 31 dicembre 2011, anche a seguito della cessione pro-soluto nel primo trimestre 2012 di 1.640 milioni di sofferenze lorde a un prezzo - pari al loro valore netto di carico - di circa 270 milioni, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 2,4% (in linea con il 31 dicembre 2011) e un grado di copertura del 63% (leggermente diminuito per effetto della cessione rispetto al 64% di fine 2011). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie reali e personali relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 128%. Gli incagli salgono a 10.056 milioni di euro da 9.126 milioni di dicembre 2011, i ristrutturati a 3.466 milioni da 3.425 milioni di fine 2011 e  i crediti scaduti/sconfinanti a 2.135 milioni di euro da 1.147 milioni di fine 2011, questi ultimi a seguito delle modifiche normative dei criteri di classificazione (oltre i 90 giorni rispetto agli oltre 180 giorni considerati fino al 31 dicembre 2011).
 
 
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 788 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 2,8% rispetto al 31 dicembre 2011 e in flessione del 4,5% rispetto al 31 marzo 2011. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 372 miliardi, con un aumento del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2011 e una diminuzione del 6% rispetto al 31 marzo 2011 dovuta principalmente alla clientela istituzionale, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 77 miliardi, in aumento del 5,3% rispetto al 31 dicembre 2011 e dello 0,4% rispetto al 31 marzo 2011; la raccolta indiretta raggiunge i 416 miliardi, in crescita del 2,5% rispetto a fine 2011 e in flessione del 3,1% rispetto a marzo 2011. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 227 miliardi, in aumento del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2011 e in diminuzione del 3,1% rispetto al 31 marzo 2011; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2012 ammonta a 2,5 miliardi di euro (-45,9% rispetto al primo trimestre 2011). La raccolta amministrata raggiunge i 189 miliardi, in crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2011 e in flessione del 3,2% rispetto al 31 marzo 2011.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2012 risultano - applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate (con floor all’85%) e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio - pari al 10,5% per il Core Tier 1 ratio (10,1% al 31 dicembre 2011), all’ 11,5% per il Tier 1 ratio  (11,5% anche a fine 2011) e al 14,2% per il coefficiente patrimoniale totale (14,3% a fine 2011). Tali coefficienti sono calcolati tenendo conto dei dividendi maturati nel trimestre per l’esercizio 2012, assumendo come tali un quarto degli 822 milioni di euro in distribuzione dalle riserve nel 2012 per l’esercizio 2011.

Le informazioni attualmente disponibili portano a una stima degli effetti sui coefficienti patrimoniali del Gruppo derivanti da Basilea 3 a regime - applicando i parametri indicati per il 2019 ai dati di bilancio del 31 marzo 2012- nell’ordine di:
- 1,9 miliardi di euro di deduzioni totali dal common equity, nell’ipotesi di deduzione della partecipazione detenuta in Banca d’Italia e considerando l’assorbimento delle imposte differite attive (DTA) previsto prima dell’entrata a regime di Basilea 3,
- 11,9 miliardi di euro aggiuntivi di RWA relativi a DTA e investimenti bancari, finanziari e assicurativi non portati in deduzione perché rientranti nella franchigia,
- 2,5 miliardi di euro aggiuntivi di RWA riguardanti DTA incluse nei rischi con ponderazione al 100% (relative a rettifiche su crediti e affrancamento delle attività immateriali),
- 6,6 miliardi di euro aggiuntivi di RWA derivanti da rischi di controparte;
con un conseguente impatto complessivo stimato sul Core Tier 1 ratio  nell’ordine di 120 centesimi di punto (l’impatto effettivo è soggetto all’implementazione della regolamentazione in materia). L’impatto si riduce a circa 30 centesimi di punto considerando il beneficio derivante dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e l’assorbimento dello shock sul rischio sovrano.

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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da: 
● robusta liquidità:
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, pari a un livello corrispondente a una liquidità di 59 miliardi di euro a fine marzo 2012; le operazioni di finanziamento poste in essere con BCE per ottimizzare il costo del funding erano pari a 36 miliardi a fine marzo 2012, interamente costituite da LTRO con scadenza a 3 anni,
- elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 109 miliardi di euro a fine marzo 2012,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per quasi l’ 80% dalla componente retail,
- ad oggi, è già stata effettuata raccolta a medio-lungo termine pari al 50% dell’ammontare in scadenza nell’intero anno, con circa 11 miliardi di euro collocati, di cui circa 8 miliardi relativi alla componente retail,
- a fine gennaio 2012 collocato sui mercati internazionali eurobond a 18 mesi per 1,5 miliardi di euro, la prima emissione benchmark senior, non garantita, da parte di una banca dell’area euro periferica da 3 mesi, con una domanda - per il 70% estera - che  ha superato del 150% l’offerta iniziale di un miliardo; il 20 febbraio 2012 collocato sui mercati internazionali eurobond a 5 anni per un miliardo di euro, la prima emissione benchmark senior, non garantita, da parte di una banca dell’area euro periferica con scadenza superiore alla LTRO  a 3 anni della BCE, con una domanda - per il 70% estera - che  ha superato del 120% l’offerta;
● leverage contenuto e adeguata patrimonializzazione:
- leverage molto più basso e un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei,
- coefficiente EBA pro-forma al 31 marzo 2012 pari al 9,6% (stimato sulla base del Core Tier 1 ratio al 31 marzo 2012 e dell’impatto della valutazione al fair value dei rischi sovrani ai volumi e ai prezzi del 30 settembre 2011), rispetto al 9,2% risultante dall’analisi condotta dall’EBA sull’adeguatezza patrimoniale delle banche europee - con riferimento ai dati di fine settembre 2011 - e al requisito minimo richiesto del 9%;
● basso profilo di rischio:
- a fine marzo 2012, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) greci per 137 milioni di euro (compreso un titolo Hellenic Railways garantito dallo Stato per 43 milioni), irlandesi per 241 milioni e portoghesi per 33 milioni.


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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 12 milioni di euro al 31 marzo 2012. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo viene riportata - come di consueto - nel resoconto approvato dal Consiglio di Gestione.

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Al 31 marzo 2012, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7.219 sportelli bancari - di cui 5.648 in Italia e 1.571 all’estero - con 99.504 dipendenti.

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I risultati per area di Business 

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Large Corporate Italia, cui compete la relazione con i grandi gruppi italiani (imprese prevalentemente con fatturato superiore a 500 milioni di euro);
- Mid Corporate, cui compete la relazione con le imprese italiane con fatturato superiore a 150 milioni e prevalentemente fino a 500 milioni;
- Direzione Internazionale, cui compete la relazione con la clientela corporate estera ed è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, nonché la custodia e il regolamento di titoli prevalentemente italiani (local custody);
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
- Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, operante nel public finance, che ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni e la consulenza di carattere finanziario, con l'obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere.
Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Leasint, Centro Leasing,  Mediofactoring e quella di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

 
La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 1.188 milioni di euro, pari al 25% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (24% nel primo trimestre 2011), in aumento del 48,6% rispetto ai 799 milioni del quarto trimestre 2011 e del 17,9% rispetto ai 1.008 milioni del primo trimestre 2011;
- oneri operativi per 248 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 254 milioni del quarto trimestre 2011 e in aumento del 3,8% rispetto ai 239 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 940 milioni, in crescita del 72,3% rispetto ai 546 milioni del quarto trimestre 2011 e del 22,2% rispetto ai 769 milioni del primo trimestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 20,9%, dal 31,8% del quarto trimestre 2011 e dal 23,7% del primo trimestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 226 milioni rispetto agli 875 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 102 milioni del primo trimestre 2011 ;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 8 milioni, rispetto a quello negativo per 123 milioni del quarto trimestre 2011 (dovuto principalmente all’impairment sulla partecipazione in Telco) e a quello negativo per 2 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte positivo per 706 milioni, rispetto a quello negativo per 453 milioni del quarto trimestre 2011 (dovuto all’impairment Telco e al rafforzamento della copertura dei crediti ristrutturati) e a quello positivo per 665 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato netto positivo per 465 milioni rispetto a quello negativo per 2.698 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva rettifiche di valore sull’avviamento al netto delle imposte per 2.318 milioni) e a quello positivo per 438 milioni del primo trimestre 2011.

La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
-   clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, specializzata nel credito industriale, Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo Previdenza, operanti nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria SIREFID, Moneta e Neos Finance, specializzate nel credito al consumo, e Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici.

 
La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 2.502 milioni di euro, pari al 52% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (57% nel primo trimestre 2011), in flessione dello 0,9% rispetto ai 2.525 milioni del quarto trimestre 2011 e in crescita del 4,6% rispetto ai 2.391 milioni del primo trimestre 2011;
- oneri operativi per 1.394 milioni, in diminuzione del 3,2% rispetto ai 1.440 milioni del quarto trimestre 2011 e dell’ 1,6% rispetto ai 1.417 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 1.108 milioni, in crescita del 2,1% rispetto ai 1.085 milioni del quarto trimestre 2011 e del 13,8% rispetto ai 974 milioni del primo trimestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 55,7%, dal 57% del quarto trimestre 2011 e dal 59,3% del primo trimestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 590 milioni rispetto ai 907 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 444 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 518 milioni, rispetto ai 178 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 530 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato netto positivo per 215 milioni rispetto a quello negativo per 6.456 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva rettifiche di valore sull’avviamento al netto delle imposte per 6.390 milioni) e a quello positivo per 255 milioni del primo trimestre 2011.

Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, e Epsilon Associati, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.


Eurizon Capital nel primo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 62 milioni di euro, pari all’ 1% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (2% nel primo trimestre 2011), in diminuzione del 6,5% rispetto ai 66 milioni del quarto trimestre 2011 e del 10,1% rispetto ai 69 milioni del primo trimestre 2011;
- oneri operativi per 29 milioni, in aumento dell’ 8,5% rispetto ai 27 milioni del quarto trimestre 2011 e in calo del 9,4% rispetto ai 32 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 33 milioni, in diminuzione del 16,5% rispetto ai 40 milioni del quarto trimestre 2011 e del 10,8% rispetto ai 37 milioni del primo trimestre 2011;
- un cost/income ratio al 46,8%,  rispetto al 40,9% del quarto trimestre 2011 e al 46,4% del primo trimestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette nullo rispetto ai 2 milioni del quarto trimestre 2011 e al dato nullo del primo trimestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 33 milioni, rispetto ai 37 milioni del quarto trimestre 2011 e del primo trimestre 2011;
- un risultato netto positivo per 17 milioni rispetto a quello negativo per 352 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva rettifiche di valore sull’avviamento al netto delle imposte per 373 milioni) e a quello positivo per 18 milioni del primo trimestre 2011.

La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui opera: i) la Direzione Area Banche SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania e Banca CR Firenze Romania; ii) la Direzione Area Banche CEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria; iii) la Direzione Aree Banche CIS e South Mediterranean, cui fanno capo le controllate Banca Intesa nella Federazione Russa, Pravex-Bank in Ucraina e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel primo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 549 milioni di euro, pari all’ 11% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% nel primo trimestre 2011), in diminuzione dell’ 8,4% rispetto ai 599 milioni del quarto trimestre 2011 e del 6,9% rispetto ai 590 milioni del primo trimestre 2011;
- oneri operativi per 288 milioni, in diminuzione del 7,3% rispetto ai 311 milioni del quarto trimestre 2011 e in aumento dello 0,7% rispetto ai 286 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 261 milioni, in diminuzione del 9,6% rispetto ai 289 milioni del quarto trimestre 2011 e del 14,1% rispetto ai 304 milioni del primo trimestre 2011;
- un cost/income ratio al 52,5%, rispetto al 51,9% del quarto trimestre 2011 e al 48,5% del primo trimestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 213 milioni,  rispetto ai 265 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 183 milioni del primo trimestre 2011;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 1 milione, rispetto a quello negativo per 1 milione del quarto trimestre 2011 e a quello positivo per 2 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 49 milioni, rispetto ai 23 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 123 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato netto positivo per 24 milioni rispetto a quello negativo per 1.106 milioni del quarto trimestre 2011 (che includeva rettifiche di valore sull’avviamento al netto delle imposte per 1.152 milioni) e a quello positivo per 86 milioni del primo trimestre 2011.

Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel primo trimestre 2012 registra:
- proventi operativi netti per 222 milioni di euro, pari al 5% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2011), in aumento del 21,8% rispetto ai 182 milioni del quarto trimestre 2011 e del 10,4% rispetto ai 201 milioni del primo trimestre 2011;
- oneri operativi per 84 milioni, in crescita del 2,5% rispetto agli 82 milioni del quarto trimestre 2011 e in diminuzione del 3,4% rispetto agli 87 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato della gestione operativa di 138 milioni, in aumento del 37,6% rispetto ai 100 milioni del quarto trimestre 2011 e del 21,1% rispetto ai 114 milioni del primo trimestre 2011;
- un cost/income ratio in miglioramento al 37,8% dal 45,1% del quarto trimestre 2011 e dal 43,3% del primo trimestre 2011;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 28 milioni,  rispetto ai 42 milioni del quarto trimestre 2011 e agli 8 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 110 milioni, rispetto ai 59 milioni del quarto trimestre 2011 e ai 106 milioni del primo trimestre 2011;
- un risultato netto di 59 milioni rispetto ai 20 milioni del quarto trimestre 2011  e ai 52 milioni del primo trimestre 2011.


Le prospettive per l’esercizio in corso


Nel 2012 il Gruppo Intesa Sanpaolo continuerà a perseguire l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile tramite un’efficiente allocazione della liquidità, un’attenta gestione di tutti i rischi e una continua ricerca dell’efficienza e della produttività.

Alla luce del positivo andamento dei ricavi del primo trimestre, si ritiene che con il proseguimento dell’azione di contenimento dei costi e con il costante monitoraggio della qualità del credito - che permetterà di tenerne sotto controllo il costo, per quanto elevato a causa della peggiorata situazione economica -  nell’esercizio in corso si possa registrare una sostanziale stabilità della redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti del 2011.

* * *


 
Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico sono stati riesposti a seguito principalmente di due operazioni:
1. l’acquisizione del controllo di Banca Monte Parma, perfezionata nel luglio 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi;
2. l’acquisizione del controllo di Banca Sara, perfezionata nel giugno 2011, che ha portato all’ingresso della società nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre 2011: per i primi due trimestri 2011 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi.
Inoltre, sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale:
1. dei primi due trimestri 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti  Banca Monte Parma;
2. del primo trimestre 2011 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti  Banca Sara.
Infine, i dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business sono stati riesposti per i quattro trimestri 2011:
1. a seguito della divisionalizzazione dell’apporto di Banca Monte Parma, in precedenza interamente attribuito alla Divisione Banca dei Territori;
2. a seguito dell’attribuzione dell’apporto di BIIS (public finance) alla Divisione Corporate e Investment Banking.
  

 * * *

 

L’utile netto normalizzato è stato calcolato escludendo le principali componenti non ricorrenti costituite da:

nel primo trimestre 2012: 1) 274 milioni di plusvalenza derivante dal buy back di propri titoli subordinati Tier 1 inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 183 milioni, 2) 38 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 2 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 7 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 29 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti di 27 milioni, 3) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 4) 20 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 14 milioni e 5) 73 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;

nel primo trimestre 2011: 1) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 2)  6 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 4 milioni e 3) 86 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;

nel secondo trimestre 2011: 1) 272 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del 4% di Prada inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, che portano a una plusvalenza netta di 253 milioni, 2) 154 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione del restante 25% di Findomestic inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 128 milioni, 3) 25 milioni di oneri derivanti dalla svalutazione dei titoli governativi greci con scadenza entro il 2020, inclusi nelle rettifiche nette di valore su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 17 milioni, 4) 146 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, relative imposte e quota di pertinenza di terzi, che portano a una plusvalenza netta di pertinenza del Gruppo di 145 milioni, 5) 132 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile delle attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti, 6) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 7) 18 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 12 milioni e 8) 85 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;

nel terzo trimestre 2011: 1) 597 milioni di oneri derivanti dalla svalutazione dei titoli governativi greci, inclusi nelle rettifiche nette di valore su altre attività, e relativi risparmi di imposta, che portano a oneri netti di 427 milioni, 2) 1.100 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 3) 11 milioni di imposta straordinaria riguardante la controllata ungherese, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 4) 666 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 483 milioni e 5) 83 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione;

 
nel quarto trimestre 2011: 1) 390 milioni di oneri derivanti dall’impairment relativo al rischio Grecia, inclusi per 66 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, 3 milioni nel risultato dell’attività assicurativa e 321 milioni nelle rettifiche nette su altre attività, e relative imposte, che portano a oneri netti di 276 milioni, 2) 298 milioni di oneri derivanti dal rafforzamento della riserva a fronte dei crediti in bonis, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 216 milioni,  3) 282 milioni di oneri derivanti dal rafforzamento della copertura dei crediti ristrutturati, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 204 milioni, 4) 131 milioni di perdite su mutui in valuta riguardanti la controllata ungherese, inclusi nelle rettifiche nette su crediti, e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 76 milioni, 5) 23 milioni di rettifiche della plusvalenza derivante dalla cessione di sportelli a Crédit Agricole inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 6) 119 milioni di oneri derivanti dall’impairment della partecipazione in Telco inclusi nell’utile su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti, 7) 1.030 milioni di beneficio fiscale derivante dall’iscrizione di imposte differite attive e dall’addebito dell’imposta sostitutiva connessi all’affrancamento di attività immateriali, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 8) 147 milioni di oneri derivanti dalla definizione di controversie con l’Agenzia delle Entrate (abuso di diritto) inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 9) 76 milioni di oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo e relativi risparmi d’imposta, che portano a oneri netti pari a 53 milioni, 10) 67 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 11) 10.233 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento;

* * *


Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre del 2012, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali prospetti e il resoconto trimestrale non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione.

* * *


Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.

* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non ha finalità di né costituisce in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

 

 

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