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Istituto Bancario San Paolo di Torino

Sanpaolo affonda le sue radici nel 1563, quando a Torino una confraternita chiamata "Compagnia di San Paolo" getta le fondamenta di quello che pochi anni dopo diventerà il Monte di Pietà cittadino. La nuova istituzione si propone di prestare denaro a bassissimi saggi di interesse per sottrarre i bisognosi dal ricorso all'usura.

Nella seconda metà del XVII secolo il Monte di Torino assume l'amministrazione del debito pubblico dello stato sabaudo:   
 
è un'evoluzione verso la realtà di ente creditizio, che si compie poi nella metà del Settecento, anche se è nell'Ottocento che nasce una vera e propria banca, abilitata, dalla seconda metà del secolo, ad esercitare anche il credito fondiario.

Superata senza danni la crisi bancaria della fine dell'800, Sanpaolo si affaccia al nuovo secolo come protagonista creditizio dello sviluppo industriale di Torino e della crescita economica del Paese. Con un decreto del 1932 le finalità di pubblico interesse ed il ruolo primario del Sanpaolo nell'economia italiana vengono ufficializzate con la trasformazione della banca in istituto di credito di diritto pubblico, status che verrà mantenuto fino alla trasformazione in Società per Azioni il 1° gennaio 1992.

La banca persegue un processo di crescita che la vede espandere la propria rete a livello nazionale negli anni '60 e '70 ed avviare nella seconda metà degli anni '70 una progressiva internazionalizzazione. Negli anni '90, anche attraverso l'acquisizione di altre banche, Sanpaolo prosegue il proprio rafforzamento dimensionale e territoriale, sviluppando ulteriormente anche la presenza estera e la gamma dell'offerta di prodotti e servizi.

Nel 1997 viene completato il processo di privatizzazione e, l'anno successivo, realizzata l'integrazione con IMI.

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