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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2013

STATO PATRIMONIALE MOLTO SOLIDO: INTESA SANPAOLO, “NON DIPENDENTE” DALLA BCE E UNA DELLE POCHE BANCHE AL MONDO GIA’ IN LINEA CON I REQUISITI DI BASILEA 3 PER PATRIMONIALIZZAZIONE E LIQUIDITA’, RAFFORZA ULTERIORMENTE LA PROPRIA LEADERSHIP.

PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH IN LINEA CON L’ESERCIZIO PRECEDENTE.

RISULTATI ROBUSTI NONOSTANTE UN CONTESTO DI MERCATO DIFFICILE, CON UNA FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI E DEL RISPARMIO GESTITO.

PUR IN PRESENZA DI SEGNALI DI STABILIZZAZIONE NEL TREND DEL CREDITO, INTESA SANPAOLO HA ATTUATO UNA POLITICA DI ACCANTONAMENTI PARTICOLARMENTE RIGOROSA E PRUDENZIALE,  ANCHE A FRONTE DELLA PLUSVALENZA DERIVANTE DALLA PARTECIPAZIONE IN BANCA D’ITALIA.

ULTERIORE RAFFORZAMENTO DELLO STATO PATRIMONIALE, IN PREVISIONE DELLA VERIFICA DELLA QUALITA’ DEGLI ATTIVI (AQR) E DELLO STRESS TEST CHE VERRANNO CONDOTTI NEL CORSO DELL’ANNO SULLE BANCHE EUROPEE.

ELEVATO CAPITALE IN ECCESSO, CHE PERMETTE UN’AMPIA FLESSIBILITA’ STRATEGICA: CIRCA € 11 MLD DI BUFFER DI CAPITALE PER L’ AQR E CIRCA € 8 MLD DI ECCESSO DI CAPITALE.

  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY BASILEA 3 PRO-FORMA, TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL 2013:
    • 12,3% SECONDO I CRITERI A REGIME (1)
    • EQUIVALENTE A CIRCA € 8 MLD DI CAPITALE IN ECCESSO (2)
    • CORRISPONDENTE A CIRCA €11MLD DI BUFFER DI CAPITALE PER L’AQR (3)

  • • PROPOSTA DI DIVIDENDO (4) CASH DI EURO 5 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E DI RISPARMIO:
    • DIVIDEND YIELD (5) DEL 2,2% PER L’ORDINARIA E 2,6% PER LA RISPARMIO
     
  • ROBUSTO UTILE NETTO ESCLUDENDO L’IMPAIRMENT DI GOODWILL E INTANGIBILI:
     € 1.218 MLN NELL’ANNO
    • € 578 MLN NEL QUARTO TRIMESTRE
  • FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI NETTE:
    • +12,8% NELL’ANNO
    • +9,6% NEL QUARTO TRIMESTRE RISPETTO AL TERZO

  • POLITICA DI ACCANTONAMENTI PARTICOLARMENTE RIGOROSA E PRUDENZIALE:
    • ULTERIORMENTE AUMENTATA LA COPERTURA SPECIFICA DEL TOTALE DEI CREDITI DETERIORATI, SALITA AL 46%, E QUELLA DELLA COMPONENTE SOFFERENZE, SALITA AL 62,5% (128% E 129%, RISPETTIVAMENTE, CONSIDERANDO LE GARANZIE REALI)
    • RAFFORZATO IL GIA’ AMPIO BUFFER DI RISERVA SUI CREDITI IN BONIS
     
  • IMPAIRMENT DI GOODWILL E ALTRE ATTIVITA’ INTANGIBILI:
    • SVALUTAZIONE PRUDENZIALE DI € 5,8 MLD NEL 4° TRIMESTRE E NELL’INTERO 2013, A FRONTE DI OPERAZIONI PREVALENTEMENTE CARTA CONTRO CARTA
    • IMPATTO SOLO SULLE SCRITTURE CONTABILI E NESSUN RIFLESSO SU CASH-FLOW, LIQUIDITA’, SOLIDITA’, COEFFICIENTI PATRIMONIALI E REDDITIVITA’ PROSPETTICA

______________________
(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2013 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (86 centesimi di punto), il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto) e includendo i previsti benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e dall’assorbimento dello shock sul rischio sovrano (complessivamente pari a un centesimo di punto).
(2) Rispetto a un requisito del 9,5% richiesto dalla normativa Basilea 3 per le banche Global SIFI (4,5% Common Equity + 2,5% conservation buffer + 2,5% di massimo buffer Global SIFI attuale).
(3) Rispetto alla soglia dell’8% per AQR; il buffer di capitale non tiene conto del beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.
(4) Distribuzione a valere sulla Riserva straordinaria.
(5) Al prezzo dell’azione registrato lo scorso 26 marzo.

 

DATI DI SINTESI:

 

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY BASILEA 3 PRO-FORMA A REGIME A 12,3%

CORE TIER 1 A 11,9% A PARITA’ DI TRATTAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
ASSICURATIVI, A 11,3% CON IL NUOVO TRATTAMENTO

TIER 1 A 12,8% A PARITA’ DI TRATTAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
ASSICURATIVI, A 12,2% CON IL NUOVO TRATTAMENTO
 

PROVENTI OPERATIVI
NETTI:

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

-8,9% A € 16.295 MLN DA € 17.881 MLN DEL 2012;
-4,9% A € 3.944 MLN DA € 4.146 MLN DEL 3° TRIM. 2013

ONERI OPERATIVI:

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

-6,3% A € 8.352 MLN DA € 8.913 MLN DEL 2012;
+7,9% A € 2.202 MLN DA € 2.041 MLN DEL 3° TRIM. 2013

RISULTATO GESTIONE
OPERATIVA:

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

-11,4% A € 7.943 MLN DA € 8.968 MLN DEL 2012;
-17,2% A € 1.742 MLN DA € 2.105 MLN DEL 3° TRIM. 2013

RISULTATO CORRENTE
LORDO IMPOSTE:

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

-31,1% A € 2.489 MLN (6) DA € 3.610 MLN DEL 2012;
+16,5% A € 664 MLN (6) DA € 570 MLN DEL 3° TRIM. 2013

RISULTATO NETTO:

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

€ -4.550 MLN DA € 1.605 MLN DEL  2012;
€ -5.190 MLN DA € 218 MLN DEL 3° TRIM. 2013

RISULTATO NETTO
ESCLUDENDO IMPAIRMENT
GOODWILL E INTANGIBILI: 

ANNO 2013:
4° TRIM. 2013:

€ 1.218 MLN DA € 1.605 MLN DEL 2012;
€ 578 MLN DA € 218 MLN DEL 3° TRIM. 2013

 

Torino, Milano, 28 marzo 2014 –  Si è riunito ieri il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2013 (7).  
____________

(6) Include un provento di natura straordinaria per 2.558 milioni di euro derivante dall’iscrizione delle nuove quote partecipative al capitale di Banca d’Italia emesse dall’Istituto Centrale a seguito delle modifiche statutarie approvate dall’assemblea straordinaria del 23 dicembre 2013. La rilevanza dell’intervento legislativo e delle modifiche statutarie ha portato il Gruppo Intesa Sanpaolo a ritenere che le nuove quote in cui è suddiviso il nuovo capitale della Banca rappresentino strumenti finanziari diversi e nuovi rispetto a quelli detenuti prima della riforma, in quanto incorporanti diritti giuridici ed economici sostanzialmente diversi. Per la singolarità della fattispecie si è ritenuto opportuno supportare la decisione con pareri professionali rilasciati da qualificati esperti, che definiscono in modo puntuale gli aspetti giuridici e contabili dell’operazione. Si segnala che sono ancora in corso approfondimenti da parte delle Autorità competenti in merito all'applicazione degli IAS/IFRS alla transazione; da questi approfondimenti potrebbe emergere una differente qualificazione dell’operazione con la conseguente necessità di dover imputare il beneficio direttamente a patrimonio netto e non in conto economico, con invarianza della redditività complessiva. Tale beneficio non ha avuto nessun impatto sul Core Tier 1 ratio perché è stato sterilizzato con i filtri prudenziali. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha preso atto degli approfondimenti ancora in corso ma, confortato dai pareri acquisiti, è pervenuto alle predette conclusioni e cioè che le nuove quote partecipative siano attività finanziarie sostanzialmente diverse dalle precedenti  e che, di conseguenza, debbano essere rilevate in bilancio al fair value, con  contropartita al conto economico.  
(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 20.
 
I risultati del Gruppo nel 2013 riflettono un contesto di mercato difficile e l’attuazione di una politica particolarmente rigorosa e prudenziale. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ulteriormente rafforzato lo stato patrimoniale già solido e in particolare gli accantonamenti, pur in presenza di segnali di stabilizzazione nel trend del credito, anche in previsione della verifica della qualità degli attivi (AQR) e dello stress test che verranno condotti nel corso del 2014 sulle banche europee dalle autorità preposte:

● patrimonializzazione assai solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 31 dicembre 2013, tenendo conto dei dividendi maturati nell’anno. Il common equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,3%(8), dal 10,6% di fine 2012, livello top tra le maggiori banche europee ed equivalente a circa 8 miliardi di euro di capitale in eccesso(9)  e a circa 11 miliardi di euro di buffer di capitale per l’AQR (10). Il Core Tier 1 ratio - escludendo il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia - è salito all’ 11,9% dall’ 11,2% di fine 2012, considerando il regime di deduzione degli investimenti assicurativi in vigore fino al 31 dicembre 2012, ed è risultato pari all’ 11,3%  considerando il nuovo regime(11);

● l’elevato capitale in eccesso permette un’ampia flessibilità strategica, anche nel quadro del Piano di Impresa 2014-2017 approvato ieri: crescita, distribuzione agli azionisti, buffer virtualmente illimitato rispetto a qualsiasi esercizio di AQR / altra regolamentazione;

● elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 124 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondenti a una liquidità di 88 miliardi, a fine dicembre 2013; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore a regime (2019 e 2018, rispettivamente); Intesa Sanpaolo “non dipendente” dalla BCE: nel 2013 rimborso anticipato integrale della LTRO con scadenza a 3 anni posta in essere nel 2011/2012 per complessivi 36 miliardi;

● conti correnti e depositi da clientela in crescita del 4,5% rispetto a fine 2012;

● forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 27 miliardi di euro nel 2013;

● sostenuta dinamica delle commissioni nette: 6.149 milioni nel 2013, in aumento  del 12,8% rispetto al 2012;

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(8) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2013 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (86 centesimi di punto), il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto) e includendo i previsti benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e dall’assorbimento dello shock sul rischio sovrano (complessivamente pari a un centesimo di punto).
(9) Rispetto a un requisito del 9,5% richiesto dalla normativa Basilea 3 per le banche Global SIFI (4,5% Common Equity + 2,5% conservation buffer + 2,5% di massimo buffer Global SIFI attuale).
(10) Rispetto alla soglia dell’8% per AQR; il buffer di capitale non tiene conto del beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.
(11) Dal 1° gennaio 2013 non vale più  il regime transitorio di Basilea 2 applicato da Banca d’Italia agli investimenti assicurativi effettuati ante 20 luglio 2006, che prevedeva la loro deduzione dal patrimonio di vigilanza totale anziché al 50% dal Tier 1 e al 50% dal Tier 2.
 
● elevata efficienza, con un cost/income al 51,3% nel 2013, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

 forte riduzione dei costi operativi: -6,3% nel 2013 rispetto al 2012, con un risparmio nominale di 561 milioni di euro;

● politica di accantonamenti particolarmente rigorosa e prudenziale:
stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per 7.131 milioni di euro nel 2013, in crescita del 51,3% rispetto al 2012,
- un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati in crescita al 46% a fine 2013, rispetto al 42,7% di fine 2012 (media dei concorrenti italiani: 37% nel quarto trimestre 2013), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze salita al 62,5% a fine 2013 dal 60,5% di fine 2012,
- un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 128% a fine 2013 (al 137% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 129% (al 137% considerando anche le garanzie personali),
- un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, salito a 80 centesimi di punto a fine 2013 da 76 centesimi a fine 2012 (media dei concorrenti italiani: 59 centesimi di punto nel quarto trimestre 2013);

● segnali di stabilizzazione nel trend del credito, con flussi lordi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis per 15,6 miliardi di euro nel 2013, rispetto ai 15,4 miliardi del 2012;


 criteri di prudenza per l’impairment test, sulla base di uno scenario previsionale di medio termine conservativo, adottato come riferimento per il Piano di Impresa 2014-2017 del Gruppo, alla luce del contesto di politica monetaria e delle notevoli incertezze che caratterizzeranno l’andamento dell’economia europea nei prossimi anni. Ne è conseguito un impairment di goodwill e altre attività intangibili di significativa entità, ossia un ammontare complessivo di rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività immateriali pari a circa 6,8 miliardi di euro ante imposte (svalutazione del 51%) - di cui circa 4,7 miliardi relativi ad avviamento (svalutazione del 55%), 0,5 miliardi a brand name (21%) e 1,6 miliardi a core deposits (azzeramento) - e a circa 5,8 miliardi al netto delle imposte (di cui circa 3,9 miliardi registrati dalla Divisione Banca dei Territori, 1,1 miliardi dalla Divisione Corporate e Investment Banking, 0,7 miliardi dalla Divisione Banche Estere e 29 milioni da Banca Fideuram), a fronte di operazioni prevalentemente carta contro carta. Per il Gruppo l’impairment ha peraltro effetti solo sulle scritture contabili e nessun impatto sul cash-flow, sulla liquidità, sulla solidità patrimoniale e sui coefficienti patrimoniali e nessuna influenza sulla redditività prospettica
 
● dividendi cash in linea con l’esercizio precedente: il Consiglio di Gestione riunitosi ieri  ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di circa 822 milioni di euro cash dalle riserve, con 5 centesimi di euro per azione ordinaria e di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione  a valere sulla Riserva straordinaria di un ammontare complessivo pari a 822.044.844,10 euro, risultante da un importo unitario di 5 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.508.406.321 azioni ordinarie e  per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi e, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 22 maggio 2014 (con stacco cedole il 19 maggio e record date il 21 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo dell’azione registrato lo scorso 26 marzo, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 2,2% per l’azione ordinaria e al 2,6% per l’azione di risparmio.


I risultati di conto economico del quarto trimestre 2013

Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2013(12) registra proventi operativi netti pari a 3.944 milioni di euro, in diminuzione del 4,9% rispetto ai 4.146 milioni del terzo trimestre 2013 e del 12,2% rispetto ai 4.494 milioni del quarto trimestre 2012.

In quest’ambito, nel quarto trimestre 2013 gli interessi netti ammontano a 2.038 milioni, in aumento dello 0,3% rispetto ai 2.031 milioni del terzo trimestre 2013 e in diminuzione del 6,6% rispetto ai 2.181 milioni del quarto trimestre 2012.

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(12) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 1.113 milioni a finanziamenti e crediti e per 32 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.482 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2013 pari a 35 milioni (un impatto positivo di 94 milioni nell’esercizio 2013, positivo di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 72 milioni nel 2009, negativo di 459 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 dicembre 2013 pari a 1.281 milioni (con un impatto positivo di 176 milioni nel quarto trimestre 2013 e di 553 milioni nell’esercizio 2013).
 
Le commissioni nette sono pari a 1.625 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto ai 1.483 milioni del terzo trimestre 2013. In dettaglio, si registra un aumento del 6,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 19% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito cresce del 33,5% (anche per effetto di circa 130 milioni di euro di commissioni di performance), quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli del 13,4% e quella relativa ai prodotti assicurativi del 3%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2013 sono in crescita del 9,9% rispetto ai 1.479 milioni del quarto trimestre 2012. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 11,2% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 20% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da prodotti assicurativi cresce del 30%, quello da risparmio gestito sale del 28,4% (con circa 75 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2012) e quello da intermediazione e collocamento di titoli scende del 14,1%. 

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 70 milioni di euro (comprendente plusvalenze per 84 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione in Assicurazioni Generali) rispetto ai 401 milioni del terzo trimestre 2013 (comprendente plusvalenze per complessivi 193 milioni derivanti dal buy back di propri titoli senior e dallo scambio di propri titoli subordinati), con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 45 milioni da 92 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che si attesta a 13 milioni rispetto a 5 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che scende a 11 milioni da 295 milioni (rispettivamente comprensivi dei predetti 84 e 193 milioni di plusvalenze) e quella dei prodotti strutturati di credito che diminuisce a un milione da 9 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 70 milioni del quarto trimestre 2013 si confronta con 682 milioni del quarto trimestre 2012 (comprendente 110 milioni di plusvalenza derivante dallo scambio di propri titoli subordinati e 342 milioni di valutazione di alcuni contratti derivati riclassificati obbligatoriamente a trading), trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 88 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 95 milioni, quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 478 milioni (comprensivi dei predetti 110 milioni di plusvalenza e 342 milioni di valutazione) e quello dei prodotti strutturati di credito di 21 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2013 pari a 35 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 143 milioni di euro, rispetto ai 204 milioni del terzo trimestre 2013 e ai 159 milioni del quarto trimestre 2012.


Gli oneri operativi ammontano a 2.202 milioni di euro, con un aumento del 7,9% rispetto ai 2.041 milioni del terzo trimestre 2013, a seguito di una crescita del 21,8% per le spese amministrative e dell’ 11,1% per gli ammortamenti e di una flessione dello 0,2% per  le spese del personale; rispetto ai 2.297 milioni del quarto trimestre 2012, si registra una riduzione del 4,1%, conseguente a una diminuzione del 10% per le spese del personale e a un aumento del 3,8% per le spese amministrative e del 4,4% per gli ammortamenti.


Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.742 milioni di euro, in diminuzione del 17,2% rispetto ai 2.105 milioni del terzo trimestre 2013 e del 20,7% rispetto ai 2.197 milioni del quarto trimestre 2012, con un cost/income ratio nel quarto trimestre 2013 al 55,8%, rispetto al 49,2% del terzo trimestre 2013 e al 51,1% del quarto trimestre 2012.


Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 3.519 milioni di euro, rispetto ai 1.500 milioni del terzo trimestre 2013 e ai 1.707 milioni del quarto trimestre 2012. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 249 milioni, rispetto al milione del terzo trimestre 2013 e ai 105 milioni del quarto trimestre 2012; le rettifiche nette su crediti sono pari a 3.100 milioni, rispetto ai 1.467 milioni del terzo trimestre 2013 e ai 1.461 milioni del quarto trimestre 2012; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 170 milioni, rispetto ai 32 milioni del terzo trimestre 2013 e ai 141 milioni del quarto trimestre 2012.


La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 2.441 milioni di euro (comprendenti 2.558 milioni di beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia), rispetto a quello negativo di 35 milioni del terzo trimestre 2013 (comprendenti 28 milioni di impairment della partecipazione in Telco) e di 104 milioni del quarto trimestre 2012 (comprendenti 107 milioni di impairment sull’interessenza in Telco).

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 664 milioni di euro, rispetto ai 570 milioni del terzo trimestre 2013 (+16,5%) e ai 386 milioni del quarto trimestre 2012 (+72%).

Le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) ammontano a 5.797 milioni di euro, rispetto al dato nullo del terzo trimestre 2013 e del quarto trimestre 2012.

Il risultato netto consolidato è negativo per 5.190 milioni di euro, rispetto a quello positivo per 218 milioni nel terzo trimestre 2013 e a quello negativo per 83 milioni del quarto trimestre 2012, dopo la contabilizzazione di:
- imposte a credito per 27 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 42 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 75 milioni;
- una perdita di pertinenza di terzi per 33 milioni.

Il risultato netto consolidato, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, è pari a 578 milioni di euro, rispetto ai 218 milioni del terzo trimestre 2013 e al saldo negativo di 83 milioni del quarto trimestre 2012.


I risultati di conto economico del 2013

Il conto economico consolidato del 2013 registra proventi operativi netti pari a 16.295 milioni di euro, in diminuzione dell’ 8,9% rispetto ai 17.881 milioni del 2012.

In quest’ambito, nel 2013 gli interessi netti ammontano a 8.132 milioni, in calo del 13,8% rispetto ai 9.430 milioni del 2012.

Le commissioni nette sono pari a 6.149 milioni di euro, in crescita del 12,8% rispetto ai 5.451 milioni del 2012. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 8,4% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 23,1% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da prodotti assicurativi cresce del 32,6%, quello da risparmio gestito del 26,2% e quello da intermediazione e collocamento di titoli del 2,2%.

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 1.161 milioni di euro (comprendenti plusvalenze per  193 milioni derivanti da buy back e scambio di propri titoli subordinati e senior e per 84 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione in Assicurazioni Generali) rispetto ai 2.182 milioni del 2012 (che includevano 805 milioni di plusvalenze complessive derivanti da buy back e scambio di propri titoli subordinati e senior e dalla cessione dell’interessenza in London Stock Exchange, nonché 342 milioni di valutazione di alcuni contratti derivati riclassificati obbligatoriamente a trading), con la componente relativa alla clientela che si attesta a 308 milioni rispetto a 333 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che diminuisce a 175 milioni da 356 milioni (comprensivi di 94 milioni di plusvalenza da cessione dell’interessenza in London Stock Exchange), quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che scende a 601 milioni (comprensivi di 277 milioni di plusvalenze complessive  da buy back e scambio di propri titoli subordinati e senior e da cessione) da 1.396 milioni (comprensivi di 711 milioni di plusvalenze da buy back e scambio di propri titoli subordinati e senior e di 342 milioni di valutazione di contratti derivati riclassificati a trading) e quella dei prodotti strutturati di credito che diminuisce a 77 milioni da 96 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del 2013 pari a 94 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 796 milioni di euro, rispetto agli 828 milioni del 2012.

Gli oneri operativi ammontano a 8.352 milioni di euro, con un calo del 6,3% rispetto agli 8.913 milioni del 2012, conseguente a una riduzione del 9,6% per le spese del personale e del 3,2% per le spese amministrative e a un aumento del 6,6% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 7.943 milioni di euro, in diminuzione dell’ 11,4% rispetto agli 8.968 milioni del 2012, con un cost/income ratio nel 2013 al 51,3%, in confronto al 49,8% del 2012.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 7.862 milioni di euro, rispetto ai 5.241 milioni del 2012. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 314 milioni, rispetto ai 245 milioni del 2012; le rettifiche nette su crediti sono pari a 7.131 milioni, rispetto ai 4.714 milioni del 2012; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 417 milioni, rispetto ai 282 milioni del 2012.

La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 2.408 milioni di euro (comprendenti 2.558 milioni di beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia), rispetto a quello negativo di 117 milioni del 2012.

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 2.489 milioni di euro, rispetto ai 3.610 milioni del 2012 (-31,1%).

Le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) ammontano a 5.797 milioni di euro, rispetto al dato nullo del 2012.

Il risultato netto consolidato è negativo per 4.550 milioni di euro, rispetto a quello positivo per 1.605 milioni del 2012, dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 875 milioni di euro;
- oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 80 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 294 milioni;
- una quota di pertinenza di terzi per 7 milioni.

Il risultato netto consolidato, escludendo  le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, è pari a 1.218 milioni di euro, rispetto ai 1.605 milioni del 2012 (-24,1%).

Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2013

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2013 i crediti verso la clientela sono pari a 344 miliardi di euro, in flessione dell’ 8,7% rispetto al 31 dicembre 2012 (in flessione del 5,9% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo, principalmente a seguito della contrazione dei crediti alle grandissime imprese). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 31.075 milioni di euro, in aumento del 9,1% rispetto ai 28.472 milioni del 31 dicembre 2012. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 12.960 milioni di euro rispetto agli 11.202 milioni del 31 dicembre 2012, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,8% (3% al 31 dicembre 2012) e un grado di copertura del 62,5% (60,5% a fine 2012). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 129% includendo le garanzie reali e al 137% includendo anche le garanzie personali. Gli incagli salgono a 13.841 milioni di euro da 11.495 milioni di dicembre 2012, i ristrutturati diminuiscono a 2.315 milioni da 2.863 milioni di fine 2012 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 1.959 milioni di euro da 2.912 milioni di fine 2012.
 
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 803 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita dell’ 1,1% rispetto al 31 dicembre 2012. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 372 miliardi, in flessione del 2,2% rispetto al 31 dicembre 2012 (con la componente costituita da conti correnti e depositi in aumento del 4,5%), e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 93 miliardi, in aumento del 14,3% rispetto al 31 dicembre 2012; la raccolta indiretta ammonta a 430 miliardi, in aumento del 4% rispetto a fine 2012. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 259 miliardi, in aumento dell’ 11,7% rispetto al 31 dicembre 2012; la nuova produzione vita nel 2013 ammonta a 19 miliardi di euro (+67,4% rispetto al 2012). La raccolta amministrata è pari a 172 miliardi, in diminuzione del 5,8% rispetto al 31 dicembre 2012.

I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2013 risultano (applicando le regole di Basilea 2 foundation e i modelli interni ai mutui residenziali e al portafoglio corporate e SME retail - con floor all’85% - e deducendo il valore nominale delle azioni di risparmio), considerando il regime di deduzione degli investimenti assicurativi in vigore fino al 31 dicembre 2012, pari all’ 11,9% per il Core Tier 1 ratio (11,2% al 31 dicembre 2012), al 12,8% per il Tier 1 ratio  (12,1% a fine 2012) e al 14,8% per il coefficiente patrimoniale totale (13,6% a fine 2012) e, considerando il nuovo regime(13), rispettivamente pari a 11,3%, 12,2% e 14,8%. Tali coefficienti sono calcolati tenendo conto dei dividendi maturati nell’esercizio 2013 e senza considerare il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.

La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo secondo i criteri Basilea 3 a regime è pari al 12,3%, applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2013 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (86 centesimi di punto), il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 13 centesimi di punto) e includendo i previsti benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione di fonti e fabbisogni di capitale e dall’assorbimento dello shock sul rischio sovrano (complessivamente pari a un centesimo di punto).

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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da: 
● robusta liquidità:
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali (inclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a un livello corrispondente a una liquidità di 88 miliardi di euro a fine dicembre,
- elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 124 miliardi di euro a fine dicembre,
- le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding erano pari a 19,5 miliardi di euro al 31 dicembre 2013, costituite da operazioni standard di mercato aperto con scadenze comprese tra una settimana e tre mesi, dopo il rimborso anticipato integrale della LTRO con scadenza a 3 anni posta in essere nel 2011/2012 per complessivi 36 miliardi,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per circa l’ 80% dalla componente retail,
_______
(13) Dal 1° gennaio 2013 non vale più  il regime transitorio di Basilea 2 applicato da Banca d’Italia agli investimenti assicurativi effettuati ante 20 luglio 2006, che prevedeva la loro deduzione dal patrimonio di vigilanza totale anziché al 50% dal Tier 1 e al 50% dal Tier 2.

- nel 2013 effettuata raccolta a medio-lungo termine per circa 31 miliardi di euro, di cui circa 18 miliardi relativi alla componente retail; nel 2014, sinora sono stati collocati circa 7 miliardi, di cui 2 miliardi relativi alla componente retail, ed è già stato rifinanziato circa il 60% dell’ammontare wholesale in scadenza nell’intero 2014;
- nel 2013 sui mercati internazionali sono stati collocati eurobond per 5,15 miliardi di euro, covered bond per 1,75 miliardi di euro e US bond per 4,75 miliardi di dollari, con una domanda complessiva, per circa l’ 85% estera, che in media ha superato il target di emissione di oltre il 130%; nel 2014, sinora sono stati collocati sui mercati internazionali eurobond per 0,75 miliardi di euro, covered bond per 1,25 miliardi di euro, US bond per 2,5 miliardi di dollari e titoli in Renminbi per 650 milioni (la domanda, per circa l'85% estera, in media ha superato il target di oltre il 90%);
 leverage contenuto:
leverage molto più basso e un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei;
● basso profilo di rischio:
- a fine dicembre 2013, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) greci per 34 milioni di euro, irlandesi per 81 milioni e portoghesi per 37 milioni.

  

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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 3 milioni di euro al 31 dicembre 2013. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo viene riportata - come di consueto - nella relazione approvata dal Consiglio di Gestione.

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Al 31 dicembre 2013, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 6.227 sportelli bancari - di cui 4.766 in Italia e 1.461 all’estero - con 93.845 dipendenti.

 

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I risultati per area di Business

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Global Industries, cui compete la relazione con 200 gruppi industriali (50 italiani e 150 esteri) con un elevato livello di internazionalizzazione e che operano in sei settori chiave con elevato potenziale di crescita (oil & gas, power & utilities, automotive, infrastructures, telecom & media, luxury & consumer goods);
- Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con circa 700 aziende italiane di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
- Direzione Internazionale, cui compete la relazione con i gruppi corporate aventi casa madre estera non appartenenti al segmento Global Industries e con i clienti Public Finance esteri e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie, la gestione dei servizi transazionali relativi ai sistemi di pagamento, dei prodotti e servizi di trade e export finance, nonché la custodia e il regolamento di titoli italiani (local custody);
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2013 registra:
- proventi operativi netti per 741 milioni di euro, in diminuzione del 4,2% rispetto ai 773 milioni del terzo trimestre 2013;
- oneri operativi per 212 milioni, in aumento del 2,9% rispetto ai 206 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato della gestione operativa di 529 milioni, in diminuzione del 6,8% rispetto ai 567 milioni del terzo trimestre 2013;
- un cost/income ratio al 28,6%, rispetto al 26,6% del terzo trimestre 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 490 milioni rispetto ai 63 milioni del terzo trimestre 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 29 milioni, rispetto a quello positivo per 16 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 10 milioni, rispetto ai 521 milioni del terzo trimestre 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 1.134 milioni rispetto a un dato nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto negativo per 1.218 milioni, rispetto a quello positivo per 352 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, negativo per 84 milioni, rispetto a quello positivo per 352 milioni del terzo trimestre 2013;

La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2013 registra:
- proventi operativi netti per 3.360 milioni di euro, pari a circa il 21% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (20% nel 2012), in diminuzione del 6,4% rispetto ai 3.590 milioni del 2012;
- oneri operativi per 807 milioni, in calo del 3,9% rispetto agli 840 milioni del 2012;
- un risultato della gestione operativa di 2.553 milioni, in diminuzione del 7,2% rispetto ai 2.750 milioni del 2012;
- un cost/income ratio al 24%, rispetto al 23,4% del 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 820 milioni rispetto ai 629 milioni del 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 15 milioni, analogo a quello del 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 1.718 milioni, in diminuzione del 18,4% rispetto ai 2.106 milioni del 2012;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 1.134 milioni rispetto a un dato nullo del 2012;
- un risultato netto negativo per 69 milioni, rispetto a quello positivo per 1.453 milioni del 2012;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, pari a 1.065 milioni,  in diminuzione del 26,7% rispetto ai 1.453 milioni del 2012.

La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 350 milioni;
- clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, specializzata nel credito industriale, Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo Previdenza, operanti nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria SIREFID, Intesa Sanpaolo Personal Finance, specializzata nel credito al consumo,  Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, e le società Leasint e Mediofactoring, operanti rispettivamente nel leasing e nel factoring.

La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2013 registra:
- proventi operativi netti per 2.752 milioni di euro, in crescita dello 0,7% rispetto ai 2.734 milioni del terzo trimestre 2013;
- oneri operativi per 1.341 milioni, in aumento del 4% rispetto ai 1.290 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato della gestione operativa di 1.411 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 1.444 milioni del terzo trimestre 2013;
- un cost/income ratio al 48,7%, rispetto al 47,2% del terzo trimestre 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 2.265 milioni rispetto ai 1.221 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per 853 milioni, rispetto a quello positivo per 223 milioni del terzo trimestre 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 3.912 milioni rispetto a un dato nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto negativo per 4.430 milioni, rispetto a quello positivo per 87 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, negativo per 518 milioni, rispetto a quello positivo per 87 milioni del terzo trimestre 2013.

La Divisione Banca dei Territori nel 2013 registra:
- proventi operativi netti per 11.134 milioni di euro, pari a circa il 68% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (61% nel 2012), in crescita del 2,6% rispetto ai 10.848 milioni del 2012;
- oneri operativi per 5.282 milioni, in calo dell’ 8,7% rispetto ai 5.783 milioni del 2012;
- un risultato della gestione operativa di 5.852 milioni, in crescita del 15,5% rispetto ai 5.065 milioni del 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 47,4% dal 53,3% del 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 5.608 milioni rispetto ai 3.415 milioni del 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 244 milioni, rispetto ai 1.650 milioni del 2012;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 3.912 milioni rispetto a un dato nullo del 2012;
- un risultato netto negativo per 3.954 milioni, rispetto a quello positivo per 753 milioni del 2012;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, negativo per 42 milioni,  rispetto a quello positivo per 753 milioni del 2012.

Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital  SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.

Eurizon Capital nel quarto trimestre 2013 registra:
- proventi operativi netti per 141 milioni di euro, in aumento del 67,2% rispetto agli 84 milioni del terzo trimestre 2013;
- oneri operativi per 36 milioni, in crescita del 46,6% rispetto ai 24 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato della gestione operativa di 105 milioni, in aumento del 75,6% rispetto ai 60 milioni del terzo trimestre 2013;
- un cost/income ratio in miglioramento al 25,5% dal 28,6% del terzo trimestre 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette che registra una ripresa netta di 11 milioni, rispetto a un saldo nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 116 milioni, pressoché raddoppiato rispetto ai 60 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto di 53 milioni, in crescita del 46,7% rispetto ai 36 milioni del terzo trimestre 2013.

Eurizon Capital nel 2013 registra:
- proventi operativi netti per 389 milioni di euro, pari a circa il 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2012), in aumento del 28,8% rispetto ai 302 milioni del 2012;
- oneri operativi per 111 milioni, in calo del 5,9% rispetto ai 118 milioni del 2012;
- un risultato della gestione operativa di 278 milioni, in aumento del 51,1% rispetto ai 184 milioni del 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 28,5% dal 39,1% del 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette che registra una ripresa netta di 14 milioni, rispetto agli stanziamenti per 4 milioni del 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 292 milioni, in aumento del 62,2% rispetto ai 180 milioni del 2012;
- un risultato netto di 160 milioni, in aumento del 60% rispetto ai 100 milioni del 2012.


La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui opera: i) la Direzione Area Banche SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) la Direzione Area Banche CEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria; iii) la Direzione Aree Banche CIS e South Mediterranean, cui fanno capo le controllate Banca Intesa nella Federazione Russa, Pravex-Bank in Ucraina e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel quarto trimestre 2013 registra:
- proventi operativi netti per 552 milioni di euro, in crescita dello 0,6% rispetto ai 549 milioni del terzo trimestre 2013;
- oneri operativi per 298 milioni, in aumento del 7,8% rispetto ai 276 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato della gestione operativa di 255 milioni, in diminuzione del 6,6% rispetto ai 273 milioni del terzo trimestre 2013;
- un cost/income ratio al 54%, rispetto al 50,3% del terzo trimestre 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 447 milioni,  rispetto ai 153 milioni del terzo trimestre 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per un milione, rispetto a quello negativo per 7 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte negativo per 194 milioni, rispetto a quello positivo per 113 milioni del terzo trimestre 2013; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del quarto trimestre 2013 e del terzo trimestre 2013 sarebbe positivo rispettivamente per un milione e 137 milioni;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 722 milioni rispetto a un dato nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto negativo per 969 milioni, rispetto a quello positivo per 76 milioni del terzo trimestre 2013; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del quarto trimestre 2013 e del terzo trimestre 2013 sarebbe rispettivamente negativo per 722 milioni e positivo per 114 milioni;
- un risultato netto, escludendo  le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, negativo per 247 milioni, rispetto a quello positivo per 76 milioni del terzo trimestre 2013; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del quarto trimestre 2013 e del terzo trimestre 2013 sarebbe rispettivamente negativo per 14 milioni e positivo per 114 milioni.

La Divisione Banche Estere nel 2013 registra:
- proventi operativi netti per 2.165 milioni di euro, pari a circa il 13% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (12% nel 2012), in flessione dello 0,8% rispetto ai 2.183 milioni del 2012;
- oneri operativi per 1.156 milioni, in aumento dello 0,5% rispetto ai 1.150 milioni del 2012;
- un risultato della gestione operativa di 1.009 milioni, in diminuzione del 2,3% rispetto ai 1.033 milioni del 2012; - un cost/income ratio al 53,4%, rispetto al 52,7% del 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 979 milioni,  rispetto ai 1.030 milioni del 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 11 milioni, rispetto a un saldo positivo per 2 milioni del 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 19 milioni, rispetto ai 5 milioni del 2012; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del  2013 e del 2012 sarebbe rispettivamente pari a 432 milioni e 546 milioni, con una diminuzione  del 20,9%;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 722 milioni rispetto a un dato nullo del 2012;
- un risultato netto negativo per 880 milioni, rispetto a quello negativo per 189 milioni del 2012; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del 2013 e del 2012 sarebbe rispettivamente negativo per 376 milioni e positivo per 443 milioni;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, negativo per 158 milioni,  rispetto a quello negativo per 189 milioni del 2012; se si escludesse l’apporto negativo delle controllate in Ungheria e Ucraina, il risultato del 2013 e del 2012 sarebbe positivo rispettivamente per 332 milioni e 443 milioni, con una diminuzione del 25%.

Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel quarto trimestre 2013 registra:
- proventi operativi netti per 250 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto ai 228 milioni del terzo trimestre 2013;
- oneri operativi per 92 milioni, in aumento del 20,2% rispetto ai 77 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato della gestione operativa di 157 milioni, in crescita del 4,2% rispetto ai 151 milioni del terzo trimestre 2013;
- un cost/income ratio al 36,8%, rispetto al 33,8% del terzo trimestre 2013;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 33 milioni,  rispetto ai 13 milioni del terzo trimestre 2013;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 3 milioni, rispetto al saldo nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 122 milioni, in diminuzione dell’ 11,7%  rispetto ai 138 milioni del terzo trimestre 2013;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 29 milioni rispetto a un dato nullo del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto di 13 milioni, in diminuzione dell’ 82,3% rispetto ai 72 milioni del terzo trimestre 2013;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, di 42 milioni, in diminuzione del 41,8% rispetto ai 72 milioni del terzo trimestre 2013.

 
Banca Fideuram nel 2013 registra:
- proventi operativi netti per 895 milioni di euro, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2012), in crescita del 7,1% rispetto agli 836 milioni del 2012;
- oneri operativi per 322 milioni, in diminuzione del 7,5% rispetto ai 348 milioni del 2012;
- un risultato della gestione operativa di 573 milioni, in aumento del 17,4% rispetto ai 488 milioni del 2012;
- un cost/income ratio in miglioramento al 36% dal 41,6% del 2012;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 84 milioni,  rispetto ai 105 milioni del 2012;
- un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti negativo per 2 milioni rispetto a quello negativo per 15 milioni del 2012;
- un risultato corrente al lordo delle imposte di 487 milioni, in crescita del 32,3% rispetto ai 368 milioni del 2012;
- rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) per 29 milioni rispetto a un dato nullo del 2012;
- un risultato netto di 218 milioni, in aumento del 36,3% rispetto ai 160 milioni del 2012;
- un risultato netto, escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili, di 247 milioni, in aumento del 54,4% rispetto ai 160 milioni del 2012.


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nell’anno 2014 rimarrà prioritario preservare il carattere di sostenibilità dei risultati da conseguire. Gli  obiettivi reddituali continueranno ad essere affiancati a una grande attenzione per il profilo di rischio e di liquidità e all’eccellente posizione del Gruppo in termini di solidità patrimoniale.

Le azioni di repricing, anche per il 2014, consentiranno di contenere in parte le ripercussioni dello sfavorevole contesto atteso sui tassi di mercato. Saranno costantemente presidiate l’efficienza, la produttività e la qualità dell’attivo.


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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2012 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti un compendio di attività e passività proveniente da SediciBanca (istituto di credito facente parte del Gruppo Delta), il cui acquisto è stato perfezionato nel dicembre 2012.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri del 2012 e dei primi due trimestri del 2013 sono stati riesposti per tenere conto del cambiamento del perimetro della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Corporate e Investment Banking deliberato dal Consiglio di Gestione del 21 maggio 2013. In particolare la Divisione Banca dei Territori ha ampliato il proprio perimetro alle imprese con fatturato di gruppo compreso tra 150 milioni e 350 milioni di euro e alle società prodotto operanti nel leasing e nel factoring
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2013, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale riclassificati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro l’ 8 aprile 2014, i bilanci d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2013 di Intesa Sanpaolo che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza previsto per il 7 aprile 2014 e all’esame  della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.


* * *

La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
 

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